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Incendio alla Torre, ecco le soluzioni del Pd. Ripartiamo da qui

Giovedì 3 Agosto 2017 — 16:24

L’incendio sulla Torre ha messo in evidenza come le soluzioni parallele al problema dell’emergenza casa, quelle fornite fuori dai canali istituzionali e regolamentati, costituiscano un pericolo serio per le persone. Ambienti non a norma, spesso fatiscenti, destinati a usi diversi da quelli abitativi. Il vero crimine è incentivare le occupazioni abusive e giustificarle, non condannarle. Il problema delle occupazioni abusive è esploso in questi ultimi 3 anni, complice una amministrazione grillina che – nella migliore delle ipotesi – ha quantomeno sottovalutato l’incidenza della questione sul tessuto sociale e urbano della città. Ma oltre a una colpevole indifferenza, questa amministrazione non ha fatto nulla per collocare il “problema casa” all’interno di un piano complessivo. Non è riuscita neppure a spendere (lo ha riferito recentemente l’assessore regionale Ceccarelli) i soldi che la Regione Toscana aveva messo a disposizione. La tanto criticata gestione PD ha lasciato in eredità all’attuale amministrazione l’esistenza di una ‘politica della casa’, un’idea, un progetto sul futuro, che non si sono voluti o saputi sfruttare in nessun modo. E bene sottolineare che non parliamo  di belle parole, ma di programmi e di finanziamenti. Di soldi veri, per intenderci. La conclusione, tanto per cominciare, del Contratto di quartiere 1; la sottoscrizione ed oggi in via di conclusione del Contratto di quartiere 2 che vede la realizzazione del nuovo blocco delle Signorine da parte di Casalp (con 60 alloggi che presto dovrebbero essere destinati alle famiglie in graduatoria e con i 40 alloggi di via Gobetti realizzati dal Comune che, come gli altri andranno alla graduatoria per i quali  aspettiamo un grazie da Nogarin) con le iniziative che concludono il totale piano di recupero di Corea e fanno avanzare il piano di recupero  Shangay. Nel contempo il Comune – a targa PD – partecipò a una serie di bandi che grazie anche ai soldi in cassa della legge 560 avrebbero permesso di continuare il piano di recupero di Shangay blocchi Chiccaia (per il quale si sta scontanto un colpevole ritardo),  San Giovanni e Direzione e di avviare quello di Fiorentina. Queste le quantità: 1) 3,9 milioni di euro per un primo intervento sull’area dell’attuale mercato ortofrutticolo con la partecipazione di Casalp e privati attraverso edilizia popolare e convenzionata e affitti concordati; 2) 8,5 milioni di euro interamente spendibili per via G. Bruno con abbattimento e ricostruzione; 3) protocollo di intesa con la Cassa Depositi e Prestiti sull’area dell’attuale mercato ortofrutticolo per l’impegno di 25 milioni di investimento tra appartamenti popolari convenzionati e affitti concordati. Di tutti questi soldi non si sa più niente, anzi no, sappiamo dall’assessore regionale Ceccarelli che l’attuale amministrazione di Livorno non li ha spesi. Quello che è più grave è il venire meno di una questione metodologica rispetto all’emergenza abitativa, con il coinvolgimento delle associazioni degli inquilini (tutte!) e dei piccoli proprietari, delle associazioni di volontariato e delle forze dell’ordine per una conoscenza, valutazione e programmazione circa l’emergenza abitativa (con la convocazione della commissione ad hoc prevista dalla legge regionale 75/2012).  Qualcuno, poi, ci dovrà dire quando iniziano le responsabilità politico/amministrative di questa giunta verso questa città.

per la Segreteria PD
Daniela Bartalucci (Politiche abitative)
Maurizio Bettini (Mobilità e Urbanistica)

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