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Ok il verbale ma ogni tanto un po’ di buon senso

Lunedì 16 Aprile 2018 — 09:55

Domenica 15 aprile, LAM blu. Salgono due controllori. Trovano due persone senza biglietto e riempiono due verbali. Fin qui tutto giusto. Poi un controllore avvicina una coppia di turisti, marito e moglie. La signora ha il biglietto timbrato, il marito no. Ha il biglietto ma non è timbrato. Il marito cerca di far capire che ha provato a timbrarlo ma la macchinetta non ha funzionato. Il controllore chiede un documento ed inizia a riempire il verbale. Quando capisce che sta ricevendo una multa, comincia, molto educatamente, a protestare. Lo fa nella sua lingua, il portoghese, ma il controllore non sente ragioni e chiede l’indirizzo di casa. Il signore non capisce e così interviene mia moglie a fare da interprete. La coppia è brasiliana, sono alloggiati in albergo a Firenze ed hanno fatto una scappata a Livorno per vedere il lungomare. Il controllore scrive l’indirizzo dell’albergo sul verbale. Qualcuno dirà che ha fatto bene. La legge è uguale per tutti. Alcune mie considerazioni:
1) Quale danno hanno arrecato alla CTT? I biglietti li hanno acquistati, ed essendo turisti di passaggio non c’è possibilità che li riutilizzino in futuro.
2) Quale possibilità c’è di incassare i soldi di quella multa? Quando arriverà il verbale all’albergo di Firenze quei signori saranno tornati da mesi in Brasile (mi immagino le risate degli albergatori fiorentini…)
3) Anche se “tecnicamente” è stato giusto compilare il verbale, perché nei confronti di un altro passeggero, una signora abbonata che non aveva riempito la tesserina mensile con i dati del proprio abbonamento, il controllore anziché elevare una sanzione ha scritto lui i dati?
Insomma, un atteggiamento più equilibrato e ragionevole, maggior buon senso, non guasterebbe. I controllori CTT hanno rovinato la visita alla nostra città a due signori che comunque hanno pagato regolarmente i loro titoli di viaggio. Il fatto che abbiano mostrato insensibilità verso due persone che tra l’altro, non parlando una parola di italiano, non capivano neppure in cosa fossero stati mancanti, credo sia qualcosa che la CTT dovrebbe correggere. Mi sono vergognato di essere livornese e di essere rappresentato da quei due controllori. Ed il fatto che quei controllori abbiano usato parzialità mi ha amareggiato ancora di più. Insomma, ben vengano nuovi bus e maggiore puntualità delle corse, ma se non correggiamo certi atteggiamenti l’immagine della nostra città non ne trarrà beneficio e l’accoglienza, intesa nel pieno significato di ospitalità (affetto per gli stranieri), rimarrà un miraggio. Ed a soffrirne continueremo ad esserci anche noi, che non siamo ospiti…

M.F.

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