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Rubrica sindaco. Rsa, quale futuro?

Lunedì 3 Aprile 2017 — 17:40

C’era una volta, in questa città, un fiore all’occhiello delle amministrazioni comunali. Erano le Rsa, le residenze sanitarie assistite. Quattro: Villa Serena, Pascoli, Passaponti, Coteto. Esempio di quanto i bisogni degli anziani e delle categorie più fragili fossero una priorità negli indirizzi e nelle scelte di un Comune, come è auspicabile che sia in una società civile.
Dico “c’era una volta” perché da tempo l’attuale amministrazione a Cinque Stelle guidata dal sindaco Nogarin ha avviato un progetto di dismissioni delle Rsa e se ne sta disfacendo dopo aver già usato la scure dei tagli su altri settori del sociale, sulla pelle delle categorie più fragili, vedi case famiglia, centri diurni ecc… Dal 1° gennaio Coteto e Passaponti sono passate all’Asl (con tante incognite), mentre risulta che per Villa Serena e Pascoli, le due Rsa “storiche”, sia un atto un percorso di privatizzazione.
Sconcerta che il disimpegno del Comune sia avvenuto dopo che la giunta, ormai un anno fa, deliberò l’aumento delle rette per gli ospiti, da 43 euro giornalieri e 53 euro, cioè dieci euro in più al giorno, pari a un salasso di 300 euro mensili. E sconcerta ancora di più che tutto, compreso il dietro front del Comune nella gestione delle Rsa, sia praticamente passato sotto silenzio: silenzio dei sindacati, poco o nulla sui giornali, nessuna interrogazione in consiglio comunale, nessuna presa di posizione dei partiti, delle associazioni. Nessuna comunicazione da parte del Comune, ai familiari della Rsa Coteto e Passaponti, sul passaggio di consegne all’Asl.
Tanti comunicati stampa, invece, sulle multe, sui verbali per le cacche dei cani, sulle rotatorie, sulle piste ciclabili, sui semafori messi come funghi… Per i vecchietti se la veda l’Asl e qualche privato…
Se la situazione è questa, pare di capire però che tutto sia ancora a metà del guado perché attorno al capitolo gestione Rsa e loro futuro c’è ancora tanta confusione. Con scenari che si intravedono in ogni caso poco rassicuranti per il mantenimento dei livelli di assistenza degli anziani ospiti nelle Rsa e per il futuro del personale che vi lavora.
Io scrivo perché da quasi nove anni ho mia madre ricoverata in regime residenziale alla Rsa Coteto e posso testimoniare quanto sia stato finora ottimo il livello di efficienza ed organizzativo della struttura, quanta sia la sensibilità e il senso di umanità oltre che di professionalità del personale Osa e infermieristico. Purtroppo, con le incognite che si pongono dopo il passaggio all’Asl e su eventuali altri cambi di consegne (ai privati?) noi familiari non vediamo un futuro rassicurante. Ecco perché vorremmo che attorno a queste problematiche, da parte di Comune e Asl, si facesse chiarezza.
Grazie per la pubblicazione
Furio Domenici

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