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SLP-Cisl denuncia: un’estate di fuoco per i lavoratori postali

Mercoledì 2 Agosto 2017 — 11:31

Per i lavoratori del settore postale questa è una estate torrida, e non solo motivi climatici; i servizi sono ormai al collasso e tutta la provincia di Livorno, isole comprese, è in ginocchio. Una situazione frutto di una politica sbagliata, che ha favorito negli anni esodi selvaggi, con la bellezza di 70 colleghi usciti dal mondo del lavoro negli ultimi tre anni, e mai sostituiti. Nonostante tutto, però, il servizio di sportelleria e recapito è andato avanti, garantito dalla buona volontà dei lavoratori. Adesso però è arrivato il punto di non ritorno, è arrivato il momento di pensare al reintegro di chi è andato in pensione o in esodo volontario, è ora di trasformare i part-time in contratti a tempo pieno, è ora di stipulare contratti a tempo determinato anche alla sportelleria, soprattutto in estate. Impossibile, del resto, continuare così; d’estate i servizi nei paesi ad alta ricezione turistica devono essere rinforzati, per offrire servizi di qualità e non più ridotti all’osso. Impensabile che siano i direttori ad andare allo sportello o a recapitare la posta. Così facendo non svolgeranno il loro lavoro (fatto di attività gestionali e conformità) e pagheranno a caro prezzo gli eventuali, inevitabili errori. Non è possibile, poi, che i nostri operatori di sportello siano di fatto diventati commessi viaggiatori; entrano in ufficio col trolley perché non sanno mai dove saranno chiamati a lavorare. Lo stesso vale per i nostri portalettere; assomigliano ogni giorno di più a dei superman e a delle wonder woman tanto che quotidianamente sono costretti a gestire non una, non due, ma tre zone. Ingiusto, ed ingestibile. Ed ovviamente ne risentono i cittadini, perché le risorse impegnate sono del tutto insufficienti a garantire un servizio efficiente, a maggior ragione nel periodo estivo. In una situazione del genere l’Azienda che fa ? Rimane in silenzio, non ascolta, sorda ed indifferente alle nostre motivate lamentele. Possiamo dirlo senza tema di smentita: privatizzare Poste è servito solo e soltanto a fare cassa. Del resto lo sappiamo, il privato non guarda alla qualità dei servizi, ma soltanto al profitto, generando cittadini di serie A e cittadini di serie B. A fronte di una situazione del genere continua lo sciopero delle prestazioni aggiuntive e degli straordinari, dal 22 luglio al 20 agosto; sciopero che deve servire a tutelare i diritti dei lavoratori postali e a chiedere più attenzione per i servizi dedicati alla cittadinanza.

Segretario Terr.SLP Cisl Livorno
Rosaria Stefani

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