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Uscito dal carcere da due mesi per spaccio, in casa mezzo etto di cocaina: arrestato

Martedì 2 Gennaio 2018 — 10:40

All'interno della sua abitazione, nascosto dietro ad un portaoggetti, mezzo etto di cocaina suddiviso in otto involucri

Sempre alta l’attenzione della guardia di finanza per il contrasto della microcriminalità ed in particolare dello spaccio di stupefacenti nel centro cittadino di Livorno. I finanzieri del comando provinciale della guardia di finanza di Livorno hanno continuato ad intensificare, soprattutto in prossimità delle festività, i controlli rivolti al traffico e consumo delle sostanze stupefacenti.

Lo scorso giovedì 28 dicembre, nel corso di attività di perlustrazione delle vie nella zona di piazza della Repubblica, i finanzieri del 1° nucleo operativo del gruppo di Livorno hanno individuato e fermato un 30enne tunisino, già noto per essere stato arrestato nel maggio del 2016 per spaccio di sostanze stupefacenti e detenuto per oltre un anno alle “Sughere” (fino ad ottobre 2017).

Nell’occasione, il giovane, alla vista dei militari, è  apparso visibilmente agitato e ha provato ad evitare il controllo, dichiarando ai finanzieri di non avere sostanze stupefacenti in suo possesso, pur dando chiari segni di nervosismo e timore non appena le fiamme gialle gli hanno spiegato che il controllo poteva essere esteso anche alla sua abitazione.
I militari, visto il suo atteggiamento ambiguo, hanno quindi proceduto alla perquisizione dell’abitazione individuando, abilmente occultato dietro dei portaoggetti, quasi mezzo etto di cocaina, diviso in otto involucri, oltre ad un bilancino di precisione ed altro materiale utilizzato per il confezionamento in dosi dello stupefacente (nella foto in pagina).

I finanzieri, informata la procura della Repubblica, hanno così proceduto all’arresto del cittadino tunisino ed al sequestro dello stupefacente, che sarebbe stato diretto sulla piazza livornese, per il presumibile consumo anche da parte di giovanissimi. Sabato 30 dicembre, il giudice, al termine del processo per “direttissima”, ha poi applicato la misura della custodia cautelare in carcere.

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