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Nogarin indagato per omicidio colposo in concorso. “Vado avanti”. Le opposizioni chiedono le dimissioni

Martedì 16 Gennaio 2018 — 17:30

Nogarin indagato per concorso in omicidio colposo nell’ambito dell’inchiesta sull'alluvione. Ecco il discorso integrale letto davanti al Consiglio Comunale e a buona parte della stampa e delle tv nazionali

Davanti al consiglio comunale e a buona parte della stampa e delle tv nazionali (Sky, Tg5 fra le altre), Nogarin (foto Lanari) ha annunciato che andrà avanti: “Io ho un lavoro da portare a termine e per questo continuerò a svolgere il mio ruolo con il massimo impegno e la dedizione di sempre”. Dal canto loro, le opposizioni hanno chiesto le dimissioni. In fondo all’articolo potete trovare il discorso integrale tenuto il 16 gennaio dal primo cittadino nella sala consiliare del Comune. Qui sotto il post pubblicato il 15 gennaio sul profilo Facebook con cui ha rivelato di essere stato indagato per concorso in omicidio colposo nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla procura di Livorno sull’alluvione che ha colpito Livorno la notte fra il 9 e il 10 settembre 2017. Secondo quanto riportato nella giornata del 16 gennaio da tv e agenzie di stampa, tra gli indagati ci sarebbe anche il comandante della polizia municipale e responsabile della protezione civile Riccardo Pucciarelli.

Partito Democratico – Di fronte all’indagine per concorso in omicidio colposo che vede coinvolto il nostro primo Cittadino non possiamo che tornare a chiedere che quanto prima si arrivi a rendere giustizia alle vittime e ai loro familiari, a cui va il nostro primo e costante pensiero. Dal primo giorno riteniamo che se non si fosse smantellata la macchina della protezione civile per mere ragioni politiche, e se il Sindaco quella sera fosse stato vigile e presente, così come dovrebbe sempre avvenire in casi come questi, e avesse utilizzato tutti gli strumenti a sua disposizione per avvertire la popolazione del pericolo imminente, forse avremmo potuto avere conseguenze meno nefaste: ma pur alla luce di questa convinzione, attendiamo l’esito delle indagini, avendo massima fiducia e rispetto della Magistratura, perché al contrario del M5S non è nostra abitudine costruire polemiche politiche su delle disgrazie. Non sappiamo come il Sindaco possa serenamente continuare a svolgere il proprio ruolo di rappresentante della cittadinanza con un capo di accusa tanto grave sulle spalle, e di questo pensiamo debba rispondere oltre che alla sua opposizione, anche alla sua coscienza. Al momento invece abbiamo assistito solo a un penoso scaricabarile e ad un’autoassoluzione che ha dell’incredibile: “io so di aver operato nel massimo rispetto delle leggi e delle procedure”, queste le testuali parole che il Sindaco ha affidato a Facebook. Quindi in situazioni straordinarie in cui si dovrebbe stare ben saldi alla plancia di comando, come del resto tutti gli altri Sindaci farebbero (ed hanno fatto anche in casi a noi vicini in questa occasione), secondo il nostro primo cittadino, è normale dormire ed aspettare di essere svegliati da qualcuno. No Sindaco, lei non è “un” responsabile ma “IL” responsabile, e non è ammissibile comportarsi con tanta leggerezza e superficialità. Per 365 giorni l’anno, durante ciascuno dei 5 anni del suo mandato, è Lei il capo della protezione civile comunale, il principale responsabile della sicurezza di una comunità di 160mila abitanti. Prenda atto di questo e valuti, finalmente con responsabilità, se il suo (non) agire abbia tenuto fede a questo fondamentale impegno.

Sinistra Italiana e Liberi e Uguali – Dopo il nubifragio del 10 settembre che ha colpito duramente e tragicamente la città di Livorno, la Magistratura, come da prassi, ha avviato le indagini per capire  se ci fossero responsabilità penali e/o civili nella gestione delle emergenze e dei soccorsi. Ieri è arrivata una notizia già attesa. L’iscrizione nel registro degli indagati del sindaco Nogarin per omicidio colposo plurimo in concorso con altri. Ciò non ci lascia stupiti, ma nemmeno insensibili dal momento che egli è il diretto responsabile della protezione civile comunale. Si tratta di un atto dovuto, ma vorremmo che le indagini andassero oltre, senza fermarsi agli accadimenti del 10 settembre e a chi in quel momento aveva in mano le chiavi della città. La Magistratura quindi, lavori in serenità e faccia il suo dovere per capire se vi sia dolo nel comportamento del Sindaco, senza però tralasciare indizi e tracce che vadano oltre la superficie poiché spesso le scelte e l’autonomia degli uffici pesa ancor più di una firma apposta su un documento ufficiale dal primo cittadino, a maggior ragione se queste scelte hanno vita molto lunga e non sono state compiute durante l’odierna legislatura di governo della città. Sinistra Italiana ha piena fiducia negli inquirenti livornesi, così come auspica che il Sindaco Nogarin sia stato in grado di fornire le giustificazioni dovute durante l’interrogatorio di garanzia già avvenuto, augurando a lui, quale rappresentante delle istituzioni e alla città, che il suo operato possa risultare indenne nella gestione di questa terribile vicenda. Non dimentichiamo le 8 vittime e il peso doloroso dei loro nomi. Ci preme sottolineare in questa sede che il Sindaco avrà forse responsabilità e colpe, non sta a noi giudicarlo, ma riteniamo che ciò che è avvenuto nella notte del 10 settembre non si possa far risalire esclusivamente solo all’eccezionale evento di quella maledetta notte, perché siamo sicuri che le cause di quanto successo, risalgano a scelte fatte nel passato sulla gestione miope di quella parte di territorio Livornese, senza guardare la fragilità e la pericolosità di quella porzione di città  e di ciò che avviene a monte di essa.
Auspichiamo la conclusione a breve delle indagini per fare luce sugli accadimenti, così come una pianificazione veloce e realistica degli interventi di messa in sicurezza sul territorio già colpito dall’alluvione, sottolineando che le opere non dovranno essere un temporaneo palliativo ma dovranno essere risolutive e atte a garantire sicurezza ai cittadini.Un territorio in pericolo, tiene in ostaggio chi lo vive e non garantire la loro sicurezza, significa abdicare alle responsabilità da parte di una macchina fondamentale di garanzia come solo può essere il Comune in ogni città in questo Paese.

Il post Fb di Nogarin (15 gennaio) – “Questa mattina sono stato interrogato dai pubblici ministeri di Livorno che stanno indagando sull’alluvione del 10 settembre. Mi è stato comunicato di essere indagato per concorso in omicidio colposo – scrive Nogarin sul social network – Non sono stupito per questa indagine, visto che in quanto sindaco sono il diretto responsabile della Protezione civile comunale. Io so di aver operato nel massimo rispetto delle leggi e delle procedure, ma è chiaro che davanti alla morte di 8 persone gli investigatori debbano approfondire ogni dettaglio ed esaminare la condotta di ciascuno degli attori in campo quella notte e non soltanto”.
“L’ipotesi di accusa è molto pesante, sarei un irresponsabile e un pazzo se la sottovalutassi – continua a scrivere il primo cittadino-  Oggi ho fornito agli inquirenti tutte le risposte e le spiegazioni che mi sono state richieste e sono a completa disposizione dei magistrati per chiarire loro, anche nei prossimi giorni, ogni eventuale dubbio. Questo è un momento per me molto difficile, sia come sindaco che come uomo. Ma voglio rassicurare i miei concittadini: continuerò a lavorare con il massimo impegno e dedizione anche nei prossimi mesi per portare a compimento quel percorso di miglioramento della città di Livorno, che abbiamo cominciato ormai 3 anni e mezzo fa”.

 

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