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Kobe e Diana, il dolce debutto dei cani a Pediatria

Martedì 16 Gennaio 2018 — 17:19

La pet therapy è arrivata anche a Livorno. Il 16 gennaio 2018 gli “infermieri a 4 zampe” Diana, pastore australiano di 9 anni e Kobe, labrador nero di 7 anni, hanno intrapreso il loro primo giorno di lavoro

Potete rivedere le nostre tre dirette Fb (foto Lanari) girate in reparto cliccando i seguenti link (diretta 1 – I cani si presentano; diretta 2 – Kobe e Diana al “lavoro” nella stanza di Emma; diretta 3 – Diana al “lavoro” nella stanza di Lorenzo).

di Jessica Bueno

I reparti ospedalieri vengono automaticamente associati a luoghi di sofferenza e dolore. La pediatria, in particolar modo, risulta quasi innaturale: l’immagine di un bambino sofferente va contro il normale corso della vita . Per consentire a questi luoghi di risultare meno asettici sono state prese, nel corso del tempo, molte iniziative. Si parte con l’arredamento delle stanze, che potrebbero essere confuse con le camerette casalinghe. Si continua con numerose attività ricreative, per consentire ai bambini di dimenticare per un attimo di trovarsi lontani da casa. Si arriva a Kobe, Diana e Tea. Il 16 gennaio 2018 gli “infermieri a 4 zampe” hanno intrapreso il loro primo giorno di lavoro. La pet therapy è arrivata anche a Livorno. Accompagnati dalle addestratrici Michela Cagliata e Caterina Raffaele della scuola cinofila Human Dog, Kobe e Diana hanno conosciuto i piccoli pazienti del reparto. Armati di tenerezza, occhi lucidi e coda scodinzolante hanno riacceso il sorriso in chi l’aveva momentaneamente perso. Si sono fatti coccolare, accarezzare, amare. La stanza numero uno, non a caso identificata col disegno di un cane, è occupata da una bambina di due mesi. Affacciata da poco alla vita, affamata di conoscenza, ha allungato le piccole mani verso quei due particolari dottori. Prima con titubanza, poi con sempre maggiore confidenza.  E’ stata poi la volta di un’ospite più grande, 14 anni. Lucrezia ha avuto la possibilità di diventare dottoressa per qualche minuto, visitando Kobe ed avendo modo di sperimentare le attività che di solito vive sulla sua pelle: ha misurato la pressione, medicato e sentito il battito del cuore di Kobe. Un cuore che batteva forte, proprio come il suo. Il ricordo di questa giornata è stato fermato per sempre in una polaroid, regalatale come ricordo insieme ad uno speciale ‘attestato’ per le cure prestate a Kobe. Lorenzo, infine, credeva che il suo quindicesimo compleanno non sarebbe stato speciale come gli altri, ma un giorno qualsiasi passato tra le mura di una stanza di un reparto d’ospedale. Kobe e Diana, invece, gli hanno fatto dimenticare per un attimo il dolore. Hanno portato con sé una torta al cioccolato, per cercare di rendere quel giorno unico. Missione compiuta.  Kobe, Tea e Diana, per questi bambini, possono essere molto più efficaci di qualsiasi terapia.

I commenti – “Da molto tempo – spiega Fabrizio Gadducci, Direttore Area Pediatrica USL Toscana nord ovest – stavamo cercando di far partire questa attività all’interno del nostro reparto. La professionalità e l’entusiasmo dimostrato dalla Human Dog ci ha fatto rompere ogni indugio. Una volta alla settimana proporremo ai nostri pazienti di passare un po’ di tempo in compagnia di questi splendidi animali che possono riuscire a far rilassare e divertire i nostri piccoli degenti. Si tratta di una iniziativa nella quale crediamo molto e che siamo convinti possa portare beneficio ai bambini e al loro percorso di guarigione”. “In altre città, esperienze del genere, sono attive da tempo – ammette Michela Cagliata della scuola cinofila Human Dog presente in reparto assieme a Caterina Raffaele, Francesca Meschini, Carla Francioni – ed hanno già dimostrato la loro utilità. Per questo ci siamo impegnati per portare all’interno dell’ospedale di Livorno questa possibilità frutto di percorso universitario che, oltre al personale, ha permesso di qualificare anche i nostri cani, tutti animali con una spiccata propensione verso la socialità. Durante gli incontri in reparto permetteremo ai bambini di vivere l’esperienza di ascoltare il battito cardiaco dei nostri animali o misurare loro la pressione sdrammatizzando così tutti quei gesti che generalmente i piccoli vivono in maniera passiva e preoccupata durante le loro degenze e facendo loro ricevere l’ambito riconoscimento di assistente DOGtore”.

I cani per la prima entrano a Pediatria (articolo del 12 gennaio) – Diana, pastore australiano di 9 anni. Tea, Weimaraner di 5 anni. Kobe, labrador nero di 7 anni. Se è notizia delle ultime ore l’ok dell’assessore alla cultura di Genova ai cani dei dipendenti in ufficio, per la prima volta i cani entreranno nell’ospedale di Livorno (Pediatria), come avviene tanto per citare un esempio al Meyer di Firenze. Non cani qualsiasi che ben s’intende: addestrati, certificati, vaccinati, oltre che super socievoli.
Quella di martedì 16 gennaio, ore 16, sarà quindi una giornata storica per la nostra città. Un desiderio che si avvera per Michela Cagliata, livornese di 50 anni, istruttrice cinofila, una laurea in tecnologie di allevamento del cane di razza e di educazione cinofila conseguita all’università di Pisa, due master di primo livello in medicina veterinaria, vice presidente dell’associazione EduCate Branco cinofilo. “E’ un sogno – dichiara raggiunta al telefono da Quilivorno.it – finalmente con la nostra associazione e con la scuola cinofila HumanDog, presente all’interno dell’associazione, potremo dare vita a questo progetto pilota che, tengo a sottolineare, è assolutamente gratuito e reso possibile grazie ad uno sponsor”.
Con Michela saranno presenti in reparto altre tre donne, tutte esperte del settore: Caterina Raffaele (presidente dell’associazione), Francesca Meschini, Carla Francioni: “Non è stato difficile, al netto di tutta la doverosa documentazione che abbiamo dovuto produrre, far comprendere il progetto: la direzione ospedaliera, il primario di pediatria e tutto lo staff ci hanno accolto a braccia aperte”. I cani saranno impegnati in reparto una volta a settimana, il martedì. Un’oretta prima dell’inizio dell’attività le quattro educatrici faranno un incontro con medici e infermieri per capire quali bambini si troveranno di fronte, dopodiché entreranno nelle varie stanze del reparto di pediatra con Kobe, Diana e Tea. “Il briefing – prosegue Michela – servirà a noi per avere una idea dell’utenza con la quale confrontarci. A quel punto inizieremo delle piccole attività per “esorcizzare” nel bambino l’ospedalizzazione, rendendola più leggera a lui e alla famiglia. Cosa voglio dire? Non solo giochi e carezze. Per esempio, potremo far sentire al bambino con l’apposito strumento medico il cuore del cane, oppure se presenta una fasciatura potremo metterla anche al cane per dimostrare al bambino che non corre pericoli e non fa male”. Diana, Tea e Kobe, come detto, sono predisposti all’interazione, super socializzati, adorano i bambini. “E – chiude l’istruttrice – come noi hanno seguito un percorso di formazione alla facoltà di medicina veterinaria a Pisa, sono certificati, sono vaccinati e verranno visitati ogni volta che entreranno in ospedale”. Quella che inizierà martedì 16 gennaio sarà una sperimentazione. L’obiettivo è estendere il progetto ai reparti di lunga degenza dove sono presenti anche adulti.

 

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