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Muore a 56 anni medico e attivista politica

Venerdì 5 Gennaio 2018 — 09:42

"Il suo impegno costante ha attraversato la sinistra labronica dagli anni ’70 ad oggi: la Fgci, Rifondazione comunista, Sinistra Anticapitalista sempre in difesa dell’idea di un socialismo a misura di uomo"

Dopo una lunga malattia, è venuta a mancare all’età di 56 anni Antonella Bruschi, medico e attivista politica, figlia di quel Giovanni Bruschi sindacalista comunista della Cgil ed ex presidente dell’Avis che molti ricorderanno. Antonella lascia il compagno Fabio e la figlia Chiara. Venerdì 5 gennaio alle 15,30 si svolgerà l’ultimo saluto alla camera mortuaria del cimitero dei Lupi.
Anche quella di Antonella è stata una vita spesa dalle parte dei più deboli, dei lavoratori, delle donne, degli immigrati. “Il suo impegno costante – ricorda Sinistra Anticapitalista di Livorno – ha attraversato la sinistra labronica dagli anni ’70 ad oggi: la Fgci, Rifondazione comunista, Sinistra Anticapitalista sempre in difesa dell’idea di un socialismo a misura di uomo; profondamente antistalinista e femminista agiva sempre in una prospettiva libertaria”.
“Non è facile dire di una persona, di una compagna, di un’amica che ci lascia prematuramente- continua Sinistra Anticapitalista – se non che ci mancherà moltissimo e che lascia un vuoto incolmabile nella vita delle persone che le sono state vicine, che l’hanno apprezzata e stimata. Siamo vicini alla famiglia e a tutti quelli che le hanno voluto bene come noi”.
“Antonella è stata una compagna preziosa ricordano le donne dell’associazione NonUnadiMeno – che tanto ha dato alla lotta politica anticapitalista e all’impegno femminista in particolare. Sua l’iniziativa di dare vita, anche a Livorno, al collettivo NonUnadiMeno, facendo partire l’appello alla vigilia dell’otto marzo dello scorso anno, sua la volontà di proseguire l’impegno, fin quando le forze glielo hanno consentito, superando la presenza rituale, ed attivndo un intervento continuo sul territorio, cosa che ci sforziamo di fare anche grazie al suo stimolo, che mai ci è mancato. Antonella ha saputo costruire negli anni la sensibilità, l’attenzione e l’impegno sulle questioni di genere, partecipando a tanti progetti e campagne. La ricordiamo nella collaborazione ai quaderni viola, nelle iniziative a sostegno delle donne spagnole in lotta per la libertà di aborto, nelle proteste contro gli omofobi di manif pour touts e delle sentinelle, nelle campagne di solidarietà per l’ospedale autogestito greco Hellenico, nella denuncia instancabile contro la vergogna dell’obiezione di coscienza, oltre che contro la nocività e l’attacco alla salute”.
“Oltre al suo impegno e alla sua grande carica umana ed affettiva, Antonella ha sempre messo a disposizione anche le proprie competenze professionali – scrivono da NonUnadiMeno – la professione medica per lei non era solo il suo lavoro, ma qualcosa da mettere a disposizione dell’opposizione sociale, della controinformazione, della volontà di liberazione e di autodeterminazione; uno strumento per sostenere la lotta di classe e uno strumento irrinunciabile soprattutto per la lotta femminista, nella piena consapevolezza che le questioni di genere si giocano fortemente sul terreno della sanità , perché l’assoggettamento dei corpi è uno strumento formidabile per chi vuole esercitare il dominio e il ricatto sulle nostre vite. Antonella ci mancherà sicuramente e ferocemente, ma sarà accanto a noi, nel nostro agire, al nostro fianco, perché Non Una di Meno”.

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