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“Il 2018 sarà un anno di cantieri”

Venerdì 22 Dicembre 2017 — 14:51

L'annuncio di Nogarin nella conferenza stampa di fine 2017, al Cisternino di città, tutt'altro che di rito ma ricca di notizie. E non poteva mancare un pensiero alle famiglie delle vittime dell'alluvione

di Letizia D’Alessio

“Il 2018 sarà un anno di cantieri, abbiate un po’ di pazienza. Il che significa per prima cosa lavoro, ma anche disagi per la viabilità. Lo dico già oggi ai cittadini, abbiate un po’ di pazienza. Questi interventi serviranno a ridisegnare la Livorno di domani. Una città più bella, inclusiva, sicura, attrattiva per i turisti e vivibile per i livornesi. Una rivoluzione urbanistica coraggiosa quanto necessaria (clicca qui – 13 progetti). Con un punto fermo: no a nuove costruzioni ma valorizzazione dell’esistente”. Non si può certo dire che sia stata una conferenza stampa di rito – o per dirla come diremmo noi giornalisti, senza notizie –  quella andata in scena il 22 dicembre (nella foto di Lanari la giunta al completo). Il tradizionale incontro con la stampa di fine anno si è rivelato qualcosa di più. Non solo nella sostanza (l’annuncio di Nogarin in abito scuro, contenuto nel discorso complessivo di fine anno che potete leggere integralmente nel link in fondo all’articolo, su che anno dovremo aspettarci è fin troppo chiaro) ma anche nella forma. A cominciare dal luogo scelto: non la Sala delle Cerimonie in Comune ma il Cisternino di città, un luogo rigenerato da Nogarin (clicca qui). Passando poi per i “tre minuti” che ciascun assessore ha avuto a disposizione per raccontare “quale sarà il filo conduttore che guiderà la sua azione il prossimo anno e quali le partite che intenderà portare avanti per proseguire nel percorso di cambiamento della città”. E, tornando alla sostanza, non sono mancate appunto le notizie.
Il 2018 sarà infatti l’anno in cui verrà aperto il canile comunale (Morini); l’anno in cui verrà portato a compimento il lavoro di riqualificazione di via Grande (Aurigi) e in cui si parlerà del sottopasso alle Terme per “liberarci del cavalcavia”; l’anno di un progetto sull’azzardopatia e di un nuovo bando per l’apertura di nuove baracchine in piazza Garibaldi (Baldari); dell’apertura del Museo della Città e di un nuovo punto informazioni turistiche (Belais); dell’abbattimento e della ricostruzione dell’intero blocco della Chiccaia (Dhimgjini); di un incubatore diffuso sui temi della blue e green economy (Martini); della riduzione dell’imposizione fiscale per i cittadini attraverso l’abbassamento della Tari e di altri 200mila euro, oltre ai circa 350mila già stanziati nel 2017, per i cittadini colpiti dall’alluvione (Montanelli); il 2018 sarà anche l’anno dell’emanazione del bando di concorso per l’assunzione di 20 insegnanti delle scuole dell’infanzia (Sorgente); del bike sharing a flusso libero con le biciclette che si potranno lasciare ovunque, di un sistema di car sharing elettrico e del piano “marciapiedi senza auto” (Vece). Una carrellata di intenti, insomma. L’augurio, non tanto nostro quanto di chi leggerà, è quello che tutto o quasi possa essere mantenuto e quindi realizzato.
Nogarin non poteva non aprire la conferenza di fine anno con un pensiero relativo all’accadimento che più ha segnato la città nel 2017: quel 10 settembre, giorno dell’alluvione. Mettiamo qui in evidenza un passaggio: “Quello che è accaduto per quanto mi riguarda ha cancellato ogni traccia di tutto quello che è successo prima. Da quel colpo ci siamo rialzati grazie al grande cuore dei livornesi. Quello che mi sento di garantire qui e ora è che nemmeno un euro di questo tesoro solidale verrà sprecato”.

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