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In arrivo 3.950 nuove assunzioni (il 17% “high skill”). Studenti in alternanza scuola lavoro all’estero

Martedì 10 Ottobre 2017 — 14:08

Tra settembre e novembre, le imprese della provincia di Livorno prevedono di effettuare 3.950 assunzioni: a cercare nuovo personale sarà il 15% delle aziende con almeno un dipendente

Tra settembre e novembre, le imprese della provincia di Livorno prevedono di effettuare 3.950 assunzioni: a cercare nuovo personale sarà il 15% delle aziende con almeno un dipendente (clicca qui – progetto Co.S.Mo: studenti in alternanza scuola-lavoro all’estero). Questi dati emergono dalla nuova indagine campionaria Excelsior sulle previsioni di assunzione che viene svolta mensilmente dalle Camere di Commercio (su imprese oltre 50 addetti) su e da Infocamere tramite l’invio di questionari online e interviste telefoniche. L’indagine è coordinata a livello nazionale da Unioncamere, in accordo con l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (Anpal), il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. L’88% delle assunzioni previste dalle imprese livornesi riguarderà lavoratori dipendenti, contro l’87% toscano e l’83% nazionale; se ne deduce che le aziende locali intendono ricorrere ai contratti atipici in misura meno significativa. Il 24% delle nuove assunzioni previste avverrà con contratto a tempo indeterminato meno di quanto previsto nei contesti di riferimento (25% Toscana, 32% Italia); l’8% tramite apprendistato, in questo caso la percentuale è in linea con la media regionale e poco al di sotto di quella nazionale (9%); il 51% con contratto a tempo determinato (sostanzialmente in linea con la media regionale), 6 punti percentuali in meno rispetto alla media nazionale.

In provincia la maggior parte delle assunzioni sono previste nell’ambito dei servizi alle imprese (27,4%) e del manifatturiero/public utilities (21,5%); a seguire, e nell’ordine, nel turismo (16,2%), commercio (14,5%), servizi alle persone (12%) e costruzioni (8,5%). Le assunzioni “stabili” si concentrano soprattutto nel settore dell’edilizia (41,2%) ed in quello dei servizi alle imprese (39,5%) per quanto anche all’industria sia associata una percentuale significativa di assunzioni stabili (37,4%); al contempo, servizi alle persone e commercio sono i settori che ricorrono maggiormente al tempo determinato (nell’ordine: 67,1% e 64,2%). Il contratto di apprendistato è fortemente diffuso nelle aziende di alloggio e ristorazione (15,9%) e nel Commercio dove la relativa quota delle assunzioni previste supera il 9%.
Il 65% delle entrate complessive previste (stabili e non) si concentrerà nelle imprese con meno di 50 dipendenti: valore inferiore alla media regionale (71%), ma superiore al dato italiano (63,9%). Il 18,2% delle assunzioni livornesi riguarderà imprese di medie dimensioni (tra 50 e 249 dipendenti) e l’16,8% le aziende più grandi. Per quanto riguarda le figure professionali, il 17% delle nuove entrate sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici (cosiddette figure “high skill”), una quota superiore alla media regionale (16%) ma inferiore a quella nazionale (21%).

Il 13% delle assunzioni riguarderà laureati a fronte del 10% della Toscana e del 13,8% dell’Italia. Al contempo, il 35% dei posti è riservato a diplomati, il 28% ai detentori di qualifica o diploma professionale, mentre nel 25% dei casi alle aziende interesserà soltanto che il candidato abbia terminato la scuola dell’obbligo come requisito minimo per l’assunzione. Tra gli indirizzi di studio specifici indicati dalle imprese quelli a cui si associa un maggior numero di assunzioni previste sono l’indirizzo economico per i titoli universitari, l’indirizzo meccanica, meccatronica ed energia per i diplomi quinquennali tradizionali, e l’indirizzo ristorazione per diplomi e qualifiche professionali. Il sistema imprenditoriale si mostra tuttavia molto interessato anche ai laureati in ingegneria (specialmente industriale, elettronica e dell’informazione dove le difficoltà di reperimento sono elevate), ai diplomati in amministrazione, finanza e marketing ed alle qualifiche ad indirizzo edile.
Guardando ai profili maggiormente richiesti dalle imprese livornesi spiccano figure a medio-bassa specializzazione. Ai primi 5 posti troviamo: “Cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici”; “Personale non qualificato nei servizi di pulizia e in altri servizi alle persone”; “Conduttori di mezzi di trasporto”; “Commessi e altro personale qualificato in negozi ed esercizi all’ingrosso” e “Operai nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche”.

Il 39% delle assunzioni programmate interesserà giovani con meno di 30 anni: percentuale nettamente superiore a quella calcolata per la Toscana (34%) e per l’Italia (36,1%).
La preferenza rivolta agli “under 30” è particolarmente consistente in alcune aree aziendali interessate da processi di assunzione nel prossimi mesi: è il caso delle “Aree direzione e servizi generali” (il 58% delle assunzioni riguarda giovani), “Area amministrazione” (52,3%) e “Aree commerciali e della vendita” (51,6%). Nelle aree aziendali dedicate alla logistica la quota di assunzioni di under 30 si attesta al 29,4%.
Altro elemento d’indagine di particolare interesse è quello delle figure professionali di difficile reperimento. Il fenomeno riguarda il 23% delle assunzioni previste, da confrontarsi con il 26% della Toscana ed il 24,3% della media Italia. Sembrerebbe pertanto che le imprese della provincia abbiano minori difficoltà a reperire personale specializzato. Il fenomeno tuttavia a Livorno è particolarmente sentito soprattutto in determinate categorie professionali: “Operai nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche”, dove le assunzioni difficili da realizzare sono il 48,5% di quelle previste, “Tecnici della sanità, dei servizi sociali e dell’istruzione” (38,6%) e “Tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione” (38,6%). In particolare, le difficoltà di reperimento riguardano in gran parte i laureati: nel 32,6% dei casi contro il 23,6% dei diplomati/qualificati. Le motivazioni addotte dalle imprese con riferimento ai laureati sono in primis il ridotto numero dei candidati (23,7%) ed in seconda battuta la scarsa preparazione (7,4%).

Resta di rilevo la percentuale di assunzioni per le quali sarà richiesta un’esperienza specifica nel settore (46,8%) o nella professione (17,7%) con alcuni distinguo. Nel caso dei laureati sarà maggiormente richiesta un’esperienza specifica nella professione (53,5%) mentre per diplomati e qualificati le aziende sembrano preferire l’ingresso di personale con esperienza nello specifico settore di attività aziendale (circa il 48%).

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