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Tari e case popolari. Scintille in Consiglio tra Amato e Nogarin

Venerdì 18 Maggio 2018 — 08:00

Il primo cittadino risponde duramente alla consigliera di Forza Italia: "Inaccettabile dire che l’imposta dovrebbe essere pagata da sindaco e assessori"

di Letizia D'Alessio

Sono volate scintille tra il sindaco Filippo Nogarin e la consigliera di Forza Italia, Elisa Amato, durante il Consiglio comunale del 17 maggio. Gli argomenti del contendere erano l’esenzione del pagamento della Tari per gli occupanti dell’ex deposito Atl  e le case popolari. “Le spese per la Tari e per la raccolta dei rifiuti di coloro che sono in una posizione di illegalità saranno a carico di noi contribuenti, è una situazione insostenibile – ha attaccato la consigliera – la Tari la paghino il sindaco e gli assessori. Capisco aiutare queste persone ma non in questo modo”.
Amato quindi ha posto l’attenzione sulle case popolari: secondo quanto riferito in città ci sarebbero 200 alloggi popolari sfitti (che con dei lavori potrebbero essere nuovamente utilizzabili), case in cui abitanti non pagano da diverso tempo, contratti ancora attivi di persone che sono decedute e infine esisterebbero alloggi abitati da persone che non avrebbero i requisiti per farlo. “In tutti questi casi potrebbe essere data un’abitazione a chi non ce l’ha – ha concluso la consigliera – addirittura rimarrebbero appartamenti liberi da poter assegnare in caso di particolare disagio. Chiedo al nuovo assessore Apolloni di verificare quanto ho detto”.
Le dichiarazioni di Elisa Amato tuttavia non sono state gradite dal sindaco Nogarin: “Da anni stiamo lavorando sulla questione delle case popolari. Nel tempo abbiamo fatto molti accertamenti e stiamo continuando a farne e fra qualche tempo posso dire che informeremo la città di cose clamorose. Riguardo alla Tari invece gli occupanti dell’ex deposito Atl, visto la loro condizione di disagio e di basso reddito giusto renderli esenti dal pagamento della tassa. Inaccettabile dire che l’imposta dovrebbe essere pagata da sindaco e assessori”.

Commissione ambulanti – La questione degli ambulanti  di via Sant’Omobono e di via Buontalenti è stata al centro della seduta congiunta della terza e sesta commissione consiliare, che si è svolta il 14 maggio. Quando verranno create le zsc che riguarderanno l’area mercatale i piccoli commercianti dovranno lasciare quella collocazione per fare posto agli stalli. “I banchi autorizzati non avranno problemi a rimanere – ha detto l’assessore alla mobilità Giuseppe Vece – il problema invece rimane per quelli di natura transitoria che non sono inseriti nel piano del commercio”. Ed è il caso appunto di queste bancarelle (di venditori arabi e senegalesi) che quasi vent’anni fa erano state autorizzate per un anno. Negli anni sono comunque rimaste attive e nel 2007 – con la giunta Cosimi – si arrivò a un accordo, il quale prevedeva che 6 ambulanti andassero in via Sant’Omobono e 6 in via Buontalenti (altri invece non accettarono). “Da parte dei lavoratori c’è la disponibilità a trovare un compromesso – ha fatto sapere Giovanni Ceraolo dell’Asia-Usb – Oggi abbiamo la possibilità di regolarizzare queste persone che lavorano al mercato da anni”. L’amministrazione comunale, tuttavia, attraverso l’assessore al commercio Paola Baldari e la polizia municipale ha fatto sapere che negli anni da questi commercianti sono state fatte delle violazioni: per esempio la vendita di ogni tipo di oggetti, non limitandosi soltanto ad articoli etnici e occupando anche il suolo pubblico. Per il consigliere di Futuro Andrea Raspanti tuttavia “se ci trinceriamo dietro informazioni tecniche non arriviamo a niente. L’amministrazione vuole arrivare a una soluzione? Perché in questo modo si rischia di annullare posti a persone che con quell’attività si sostentano”. “L’accordo si potrebbe trovare spostando gli ambulanti in una zona lontana dal mercato – ha risposto Baldari – tuttavia gli uffici non mi hanno ancora comunicato ancora dove”. “Siamo disponibili a valutare qualsiasi proposta – ha affermato Ceraolo – ciononostante vi chiediamo che sia un’area fattibile”. Per la decisione tuttavia servono tempi brevi, in quanto i lavori per gli stalli blu in quell’area inizieranno nelle prossime settimane. “L’accordo con gli ambulanti doveva essere fatto prima dell’intesa con Tirrenica Mobilità – ha ammonito Giuseppe Grillotti (Livorno libera) – e non all’ultimo come si sta facendo ora”. Da parte loro gli assessori Vece e Baldari si sono detti disponibili a un incontro coi sindacati e a fare un sopralluogo nella zona, così come richiesto da Giovanni Ceraolo.

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