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Aumenta l’esercito dei “senza reddito”. Pensioni, la fotografia della Camera di Commercio. Tutti i DATI

Giovedì 7 Settembre 2017 — 07:55

Gli indici di povertà stanno divenendo sempre più elevati fra gli under 35. Il rapporto 2017 sulle pensioni in provincia di Livorno è scaricabile su www.lg.camcom.gov.it

di Chiara Mariottini

“Sono davvero i pensionati coloro che stanno peggio?”. Una domanda che spesso sentiamo e noi stessi ci poniamo, rispetto alla quale ci sono divergenze di opinione. Tramite due rapporti della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno, presentati nella mattinata del 6 settembre, è stata possibile un’analisi della questione. Questi ultimi mostrano la situazione sociale ed economica attuale: il primo incentrato sull’evoluzione demografica, il secondo sul sistema pensionistico sul territorio di Grosseto e di Livorno.

Riguardo la demografia, i dati Istat sui residenti, al 31 dicembre  2016, non sono affatto positivi e, infatti, “facendo una fotografia della popolazione – spiega Mauro Schiano, direttore del Centro Studi e Ricerche della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno e Direttore del Centro Studi e Ricerche – vediamo come a Livorno, ma anche in Toscana e più generalmente in Italia, continua ad esserci una progressiva perdita di residenti : la variazione rispetto al 2015 è del -0,18% a Livorno, -0,05% in Toscana e -0,13% in Italia”.
Ciò è in gran parte dovuto alla drastica diminuzione della natalità, che negli ultimi anni sta sempre più colpendo i nostri comuni- basti pensare che il numero medio di figli per donna è di 1,32 a Livorno e di 1,35 in Italia- e un aumento progressivo dell’età di mortalità – di circa 80 anni per gli uomini e 84.4 per le donne-. Entrambi, fenomeni che hanno causato un saldo naturale negativo in tutti i nostri territori, comportando un numero delle morti più che doppio rispetto a quello delle nascite, nella maggior parte dei comuni livornesi.
La provincia di Livorno, in particolare, ha risentito molto di questa tendenza e sconta un più basso tasso di natalità e un più alto tasso di mortalità rispetto alle medie regionali e nazionali.
Non a caso, l’età media livornese è di 47,6 anni, superiore rispetto ai 46,7 della Toscana e ai 44,9 del nostro Paese.
“Un fattore che ha sempre compensato queste dinamiche è l’immigrazione – continua Mauro Schiano –  infatti, l’arrivo di popolazioni straniere dà un contributo alla crescita della popolazione”. Nel 2016 gli stranieri residenti sono aumentati dell’1,1% rispetto all’anno precedente.

Tuttavia, va tenuto di conto anche della maggiore emigrazione delle giovani generazioni. “Tanti giovani non rimangono nel nostro territorio – spiega Riccardo Breda, presidente Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno – gli ingegneri, per esempio, difficilmente si fermano qui, cercano piuttosto una collocazione all’estero”.
Si ha, in conclusione, un saldo migratorio totale pari a 1288 nella provincia di Livorno, 13600 nella regione Toscana e 65717 in Italia.
Riprendendo il discorso sull’invecchiamento della popolazione, è importante sottolineare che esso ha comportato, e comporta, conseguenze importanti sull’intero sistema economico e sociale.

“Nella provincia di Livorno – continua Mauro Schiano – ogni 100 residenti abbiamo 40 occupati, 28 pensionati e 32 senza reddito e a un gruppo di 100 giovani corrispondono 165,3 anziani over 65”.
Rispetto al 2011 c’è stata un’elevata crescita dei senza reddito associata a un significativo calo dei pensionati: -4,5% dei pensionati e un +8,7% di coloro che non hanno un reddito.

Questa, una chiara conseguenza della Legge Fornero 92/2012, che ha causato blocchi per gli accessi al pensionamento.
Al momento i baby boomers, ovvero il massiccio numero di persone nate nel boom degli anni ’60, continuano a stare sul posto di lavoro e ci consentono di avere una boccata d’ossigeno, in quanto non godono della pensione, ma sta proprio qui il vero tarlo di queste nuove norme sui pensionamenti: presto arriverà il loro turno di andare in pensione e a fronte di un numero sempre più piccolo di contribuenti, ovvero giovani lavoratori, ci sarà un altissimo numero di pensionati da sostenere. L’unico elemento positivo del calo di pensionamenti dal 2011 a oggi, è stato un importante incremento dei beneficiari di prestazioni Indennitarie e Assistenziali.

Al momento, secondo la recente indagine Ocse, a fronte di un PIL italiano pari a 100, circa il 12/13% è riservato alle pensioni e solo l’1,4% alle famiglie.

Gli indici di povertà stanno, infatti, divenendo sempre più elevati fra gli under 35, piegando a dure condizioni soprattutto i giovani meridionali, sposati e con figli.
Le pensioni, invece, non risultano essere così basse e per capire meglio l’ammontare medio attuale delle pensioni, basti considerare i dati Istat sul valore delle pensioni. “Per la precisione 19.561 euro è il reddito pensionistico medio annuo per il territorio di Livorno –spiega Mauro Schiano – e in media l’Inps, ad ogni residente, destina virtualmente 465 euro”. Ciò è dovuto alla compensazione generazionale: si sa che i nonni tendono a dare una o più paghette ai nipoti per eventuali spese.
Le pensioni che risultano pesare maggiormente sul sistema economico livornese sono quelle degli ex lavoratori nel settore privato; questo è dovuto alla presenza di grosse imprese locali, in cui molti hanno trovato e trovano impiego, basti pensare alla Solvay di Rosignano e alle Acciaierie di Piombino.
Altra problematica da tenere di conto è la questione di genere. Le donne sono circa il 52% della popolazione, ma nel mercato del lavoro sono solo il 44% rispetto agli occupati, ottenendo un reddito medio annuo di circa 8mila euro in meno rispetto agli uomini.
Ed ultimo, ma non meno importante, è l’insistenza delle problematiche di vecchia e nuova percezione per il sistema imprenditoriale, dalla difficoltà nella continuità generazionale per certi mestieri alla qualità dell’offerta di lavoro.
Come si muove la Camera di Commercio Maremma Tirreno per arginare queste problematiche?
Grazie alla sinergia che si è creata dall’accorpamento delle Camere di Commercio di Livorno e Grosseto, primo esempio in Toscana, è stato possibile promuovere importanti iniziative. “Puntiamo, innanzitutto, sul rafforzamento dell’informazione economica sul territorio – spiega Pierluigi Giuntoli, segretario generale – in particolare cerchiamo continuamente di dare informazioni ai quotidiani, ai comuni. In secondo luogo, è necessario educare all’imprenditorialità tutti i giovani, in modo che siano in grado di programmare i dati economici e di creare imprese concorrenziali forti. Proponiamo per questo l’alternanza scuola-lavoro, così che i ragazzi siano ospitati nelle grandi imprese”.
Altra iniziativa fondamentale della Camera di Commercio Maremma Tirreno sono l’innovazione e la digitalizzazione delle imprese; fra le varie idee c’è il progetto Industria 4.0.
“Le Camere di Commercio sono il braccio operativo del governo – continua Pierluigi Giuntoli – e bisogna dare assistenza e servizi alle imprese, aiutarle non solo a conoscere i vari investimenti che il governo offre e di cui tante volte non usufruiscono, ma anche renderle al passo coi tempi”.
Altro lavoro fondamentale svolto dalla Camera di Commercio Maremma Tirreno è la pubblicazione mensile sul sito del censo sulle imprese, che indica quali sono le loro richieste e quale personale ricercano
Per puntare sui ragazzi è necessario coniugare l’alta formazione professionale con il mondo del lavoro. Creare dei database in cui viene reso esplicito il percorso di studi dei giovani, metterli in comunicazione con le imprese, “seguire il modello di quei paesi – aggiunge Riccardo Breda – dove i giovani hanno più chance di fare impresa e mettersi in gioco e dove le imprese godono di importanti defiscalizzazioni”.
Tra poco più di vent’anni forze lavoro minori dovranno pagare le pensioni a grandi coorti di baby boomers : gli over 64enni saranno oltre il 31% contro il 27.7% del 2015. Per evitare di essere schiacciati da una popolazione sempre più vecchia, bisogna smettere di guardare al passato come modello e cominciare a mettere le radici per un domani migliore.

Il rapporto 2017 sulle pensioni in provincia di Livorno è scaricabile su www.Ig.camcom.gov.it

 

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