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Sciopero della fame per Gazzetti

Martedì 18 Aprile 2017 — 17:42

Il consigliere regionale del Pd: "Nella vita non bisogna mai disperare e, soprattutto, occorre unire la difesa dei propri diritti"

Francesco Gazzetti, a lungo giornalista televisivo per l’emittente locale Telegranducato e oggi consigliere Regionale del Partito Democratico, ha annunciato l’inizio del suo sciopero della fame a sostegno della vertenza dei lavoratori dei Grandi Molini Italiani di Livorno.
Il consigliere ha provato a riassumere le motivazioni e le ragioni di questa sua scelta con un post sulla sua pagina facebook.
“Ci sono momenti nei quali bisogna decidere da quale parte stare, senza tentennamenti, manifestando il proprio pensiero ed i propri convincimenti in maniera inequivocabile – scrive Gazzetti – La vertenza dei Grandi Molini Italiani a Livorno è per me uno di questi momenti. Ogni giorno che passa, infatti, emerge con chiarezza come questa vicenda metta in discussione 30 posti di lavoro ma anche la dignità delle Istituzioni ed il rispetto che deve essere portato alla comunità regionale ed alla città di Livorno. Il rifiuto di ogni proposta di mediazione da parte dell’azienda è incomprensibile e non può essere recepito passivamente. Lo abbiamo detto e ripetuto attraverso atti discussi ed approvati all’unanimità nei vari consessi istituzionali e lo abbiano manifestato, anche nel giorno di Pasqua, con una presenza davanti ai cancelli della Grandi Molini Italiani”.
“Ma nella vita non bisogna mai disperare e, soprattutto, occorre unire la difesa dei propri diritti – specifica Gazzetti sulla Rete – alla speranza che prevalga, in ogni ambito e contesto, la ragionevolezza. Ecco perché sarà importantissimo l’incontro che giovedì si svolgerà al Ministero dello Sviluppo Economico a Roma, un tavolo, per il quale ringraziamo il Governo, e che tutti noi speriamo portare all’avvio di una nuova fase della vertenza. Per far ciò è fondamentale che a quel tavolo partecipino finalmente i vertici dei Grandi Molini Italiani e che in quel contesto vengano pronunciate parole di verità con l’assunzione di precisi impegni. Questo è quello che serve e questa è la richiesta che deve essere indirizzata e sostenuta con forza in queste ore. Per arrivare a questo obiettivi ognuno deve fare la propria parte ed io sono pronto a fare la mia”.
“Dopo aver promosso vari atti in Consiglio Regionale – prosegue –  dopo aver partecipato a presidi ed iniziative, credo dunque sia necessario fare qualcosa di più e di diverso dall’impegno istituzionale. Ecco perché ho deciso di iniziare uno sciopero della fame che possa richiamare l’urgenza e l’importanza che siano date risposte chiare ai lavoratori della Grandi Molini Italiani di Livorno.
“È una scelta personale – conclude il politico – ponderata con attenzione e che intendo portare avanti continuando a svolgere le mie attività istituzionali, in Consiglio Regionale a Firenze e sul territorio, in attesa di conoscere quanto emergerà dall’incontro di giovedì a Roma. Abbiamo speso molte parole, abbiamo promosso e approvato molti atti ed è stato giusto farlo. Adesso, però ed in aggiunta, sento forte l’urgenza, politica e umana insieme, di agire qualcosa di più profondo, di più personale. Sento il bisogno di mettere in questa battaglia, che è per il sostegno a 30 lavoratori e alle loro famiglie, ma è anche quella delle istituzioni e di una città intera che esigono rispetto, semplicemente me stesso. Non so se sia poco o se sia tanto. Non so se sia utile. Ma è tutto quello che ho e che posso e non ho esitazioni nel metterlo in gioco. Il mio è un gesto che si aggiunge al lavoro ed all’impegno profuso in questi giorni da tutte le Istituzioni, dai partiti, dal Vescovo, dai sindacati e soprattutto da parte dei lavoratori. Ognuno sta facendo la sua parte ed adesso anche la proprietà dei Grandi Molini Italiani deve fare, sino in fondo, la propria. Questo è il messaggio che deve partire dalla Toscana e da Livorno – chiosa –  e che, grazie al fondamentale ruolo della stampa e dei mezzi di comunicazione, deve arrivare nei luoghi dove la Grandi Molini Italiani prende le sue decisioni. Questa, infatti, non è la battaglia di qualcuno ma è la nostra battaglia, da portare avanti in concordanza che quello spirito livornese che da sempre caratterizza una città che non ha mai chinato la testa difronte a nessuno. Ecco perché inizio lo sciopero della fame ed ecco perché lo faccio con un sorriso, perché sono certo che tutto questo impegno ci aiuterà anche a ritrovare un senso di comunità indispensabile per vincere questa come le altre sfide che verranno. Avanti così”.

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