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Dal cinema muto al sonoro: il corso al Vespucci

Venerdì 10 Febbraio 2017 — 18:06

di Lucrezia Del Re

E’ partito venerdì 10 febbraio il nuovo corso di storia del cinema organizzato dall’Istituto Vespucci, in collaborazione con l’associazione Kinoglaz, la libreria Erasmo e il Centro Studi Commedia all’Italiana. L’edizione 2017 ha il titolo “E poi anche le ombre si misero a parlare”: titolo enigmatico quanto affascinante, spiegato dal professor Massimo Ghirlanda, coordinatore ed anima del progetto dal suo inizio. “Non si tratta di un corso sul cinema muto, anche perché il cinema di fatto non è mai stato muto: vuoi per il vociare della gente di sala o la invadente presenza del proiettore ronzante. Bensì sul passaggio dal cinema muto al sonoro: uno dei vari passaggi vissuti dal cinema, come dal bianco e nero al colore, fino all’ultimo, dalla pellicola al digitale”.
 Non solo questo, ma anche l’opportunità di capire come mai alcuni attori riuscirono a passare da un tipo all’altro, magari dopo aver opposto resistenze iniziali, ed altri invece non ce la fecero. “E di certo- ha proseguito Ghirlanda il corso offre ai suoi iscritti (raggiunta quota 97 al momento ndr) la possibilità di stare sui film, di educarsi alla visione di film, percorrendo un periodo storico, in questo caso, la fine degli Anni Venti, cercando di comprendere il rapporto fra immagine e sonoro, fra colonna sonora e immagine.”
Il corso, con cadenza settimanale di venerdi pomeriggio, prevederà, come da tradizione, la visione di alcuni film, intervallate a lezioni monotematiche condotte da Michele Cecchini, Monica Dal Monte e Umberto Cerri.
Primo film proiettato “Metropolis” di Fritz Lang, film pietra miliare, “pur avendo sempre diviso la critica, ha affermato Ghirlanda, sia per le innumerevoli fonti che si trovano citate al suo interno – dalla Bibbia al Notre Dame di Hugo – sia per quanto sia stato citato da film – da Blade Runner a Star Wars – e dal mondo della musica. Metropolis presenta una realtà distopica, modellata a mo’ di inferno dantesco , dove colui che da fa ponte fra Dio e l’uomo viene, non casualmente crocifisso all’orologio della città. Dunque un film carico di significati, citazioni e fonti che merita di essere conosciuto”.

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