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“No alla caccia tutto l’anno”, domenica alla Terrazza

Venerdì 22 Luglio 2016 — 19:01

di Jessica Bueno

Libertà di vivere i boschi e le campagne, diritto alla sicurezza per tutti i cittadini, rispetto per la natura e la biodiversità: il comitato cittadino “Non vogliamo una Toscana rosso sangue” ha organizzato per domenica 24 luglio, a partire dalle 21, una manifestazione pacifica alla Terrazza Mascagni a base di giochi di strada e musica. La volontà è quella di contrastare la legge regionale Remaschi, ideata ed approvata dal Partito Democratico, che prevede l’apertura della caccia per tutto l’anno per rimediare al presunto copioso aumento in numero di ungulati e la conseguente maggioranza di incidenti stradali.

“Inizialmente il Comitato – spiega la portavoce Paola Zintu – si è battuto per contrastare l’uscita dei decreti attuativi. Ad oggi spingiamo all’abrogazione di questa legge. Infatti si basa su falsità. I dati messi a disposizione dei cittadini dalla Regione danno un diverso quadro della situazione: le popolazioni di ungulati sono stabili o addirittura in diminuzione in certe aree e il numero di incidenti non è aumentato esponenzialmente”.

“Alcuni studi – continua – effettuati in Toscana evidenziano che l’aumento degli incidenti stradali si ha in particolar modo nei periodi di caccia, a causa dello spostamento massiccio degli animali spaventati dagli spari. Inoltre la fisiologia dei cinghiali fa sì che, in periodi di pressioni venatorie massicce e quindi di forte stress, la riproduzione di questi esemplari si intensifichi. Promuovere la caccia come soluzione aggraverebbe solamente il problema. Viene messa a rischio l’attività turistica e la sicurezza di tutti coloro che vogliono vivere a pieno il territorio con 10.000 cecchini appostati. Combatteremo la violenza della caccia con l’informazione scientifica tentando di comunicare con più cittadini possibile”.

Il movimento 5 Stelle si unisce alla battaglia contro la legge Remaschi.
“Abbiamo sottolineato – dice il consigliere Enrico Cantone – che le proteste degli agricoltori che hanno subito danni da parte di questi esemplari vanno ascoltate e i loro problemi risolti celermente, partecipando alle spese per recinzioni e l’installazione di dispositivi che favoriscano l’allontanamento degli animali. Crediamo che questa legge non risolverà il problema in 3 anni e che alla base ci siano interessi politici ed economici: infatti sono state inaugurate macellerie per avviare una filiera economica produttiva. Denunciamo questo imbroglio”.

Ecco alcuni dati forniti dall’associazione Vittime della Caccia sul numero di persone coinvolte in incidenti negli ultimi 5 mesi di stagione venatoria: in totale sono state coinvolte 111 persone, di cui 24 morti e 87 feriti. 33 delle vittime coinvolte non sono cacciatori: di questi si registrano 6 morti e 27 feriti (tra questi 2 minori morti e 4 feriti).

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