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Romanzo famigliare, la nostra città protagonista della fiction

Mercoledì 20 Dicembre 2017 — 17:54

In questi giorni in tv lo spot della fiction in onda su Rai 1 dall'8 gennaio. Intervista a Luca Dal Canto, livornese, aiuto regia. Quasi un milione di euro di ricaduta su Livorno durante le riprese

di Giulia Bellaveglia

La nostra città sarà protagonista della fiction Romanzo famigliare (nel cast, tra gli altri, nomi importanti come Vittoria Puccini e Giancarlo Giannini, oltre alla livornese Annalisa Arena) in onda su Rai 1 a partire dall’8 gennaio 2018. Ad ottobre 2016 la troupe di 65 persone, diretta dalla regista Francesca Archibugi, ha compiuto le riprese durate circa un mese. Riprese che, tra l’altro, hanno comportato una ricaduta su Livorno pari a 960 mila euro. In questi giorni è apparso in televisione lo spot nel quale per un livornese non è difficile distinguere luoghi caratteristici della propria città. Articolata in 12 episodi per 6 serate la fiction, ha visto la partecipazione del film-maker livornese Luca Dal Canto come aiuto regia nella seconda unità diretta da Matteo Oleotto. Quilivorno.it l’ha intervistato per voi.

Luca, qual è il contenuto di questa fiction?
“La storia racconta del rapporto tra una madre e una figlia che condividono lo stesso destino, una gravidanza in giovane età. Anche la figlia infatti rimane incinta all’indomani del trasferimento a Livorno, città di origine”.

IL FILM-MAKER LUCA DAL CANTO

IL FILM-MAKER LUCA DAL CANTO

Quanto si vede la città?
“Si vede molto perché la fiction è ambientata interamente a Livorno, quindi tutti gli esterni sono stati girati qui nel mese di ottobre 2016 coprendo molte aree: le principali sono il lungomare, che è stato percorso in tutto e per tutto, il centro e il quartiere Venezia”.

Avete riscontrato problemi con l’amministrazione comunale e con i cittadini?
“Assolutamente no, l’amministrazione ci ha accolto a braccia aperte e i cittadini, sebbene ci fossero alcuni divieti di circolazione, si sono dimostrati entusiasti. Non c’è stata alcuna polemica”.

C’è stato un ritorno economico per la città?
“Assolutamente sì, oltre ai 960.000 euro che sono entrati nel territorio tra alberghi, ristoranti e tutto ciò di cui ci siamo serviti, abbiamo dato lavoro ad una trentina di livornesi nell’ambito della regia, costumi, trucco ed altri ambiti inerenti”.

Pensi che sarà possibile fare altre produzioni di questo tipo in città?
“Sarebbe meraviglioso. Non dimentichiamo che Livorno ha una tradizione nella storia del cinema e che se fosse più “vista” nell’ambito televisivo in genere ne conseguirebbe anche un ritorno d’immagine molto potente. Come ho già detto non c’è alcun problema con l’amministrazione”.

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