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100 km di corsa e cuore, Lombardi super “Passatore”

Martedì 30 Maggio 2017 — 18:24

L'atleta livornese alla 45esima edizione della celebre corsa si è classificato al 13° posto assoluto e secondo nella categoria SM35. La dedica per un suo caro amico che non c'è più

Cosa c’è di più bello che correre la 100 km del Passatore e classificarsi al 13esimo posto assoluto e secondo nella categoria SM35? Se volete una risposta, chiedete pure a Marco Lombardi, atleta della Libertas Runners, che ha fermato il cronometro sulle 8h 12′ 41″ 40. Un risultato assolutamente straordinario per un atleta che non finisce mai di stupire. La manifestazione, giunta alla 45esima edizione, è unica nel suo genere in tutto il mondo. Quei 100 km che separano Firenze da Faenza, passando per l’Appennino Tosco-emiliano, ne hanno di storie da raccontare, storie di persone particolari, chiamati ultramaratoneti. Persone un po’ fuori dal comune, alle quali piace faticare, soffrire e mettersi alla prova. Quei 100 km, sono stati percorsi da mostri sacri del podismo, come l’inarrivabile Calcaterra, vincitore di 12 edizioni consecutive, ma anche da anonimi podisti, che con le unghie e con i denti hanno compiuto il loro lungo viaggio anche in 20 ore, scoprendo però qualcosa di se che prima non conoscevano: la capacità di non arrendersi dinanzi alle difficoltà. Lombardi, sin dal suo primo Passatore, corso nel 2012, per arrivare a quello corso sabato (per la 6° volta) ha dovuto fare i conti con molte difficoltà. Quando il caldo opprimente, quando invece pioggia e freddo e quando con le condizioni fisiche non ottimali. Tuttavia ha sempre stretto i denti, cercando di onorare quei 100 duri e interminabili km, arrivando sempre al traguardo e riuscendo per 3 volte a rientrare nella top 10 maschile (negli ultimi 3 anni).
Quest’anno la 100 km più famosa del mondo ha registrato il record di iscritti: circa 2900 persone provenienti da tutto il mondo. Con un caldo pazzesco, Marco conduce una gara di tenuta, cercando di pensare più alla posizione in classifica e meno al crono. Ha dovuto fare i conti con qualche inevitabile momento di difficoltà, ma grazie al supporto ed al tifo della moglie Sandy e della figlia Margherita (gli altri 3 figli facevano il tifo da Livorno insieme a nonni) le ha superate alla grande, giungendo a Faenza in 8 ore e 12 minuti e 41 secondi (decimo uomo assoluto). Questo risultato è valso all’atleta livornese il terzo posto uomini assoluto al Trittico di Romagna, una classifica speciale che premia i migliori che hanno disputato le 3 gare principali della Romagna (Maratona del Lamone, 50 km di Romagna e 100 km del Passatore) che si svolgono da aprile a maggio.

Al traguardo è stata grande la soddisfazione per l’ultramaratoneta livornese: “Grazie agli integratori Inkospor – commenta – non ho avuto problemi dal punto di vista della nutrizione e non ho mai sofferto crisi di fame o di sete durante la gara. Ringrazio i miei sponsor: Inkospor, nella persona di Benedetto Catinella che ha sempre creduto in me, la Sogese srl nelle persone di Luca e Andrea Monti, la Inlab, laboratorio analisi, nelle persone di Marco Marianucci e Giacomo Ghelarducci, che si occupano di me in modo professionale per quanto concerne il check-up del mio stato di salute. Ringrazio la Cuore Sociale Liburnia nella persona di Vladimiro Tognarini, e lo studio di fisioterapia Fisiolife, nella persona di Claudio Nencioni. Infine ringrazio l’amico Gaetano Peccerella ed il professor Gian Carlo Chittolini, allenatore storico di molti grandi atleti, e che, da inizio aprile mi segue, dispensandomi consigli riguardo alla mia preparazione atletica”. Immancabile la dedica per questo prestigioso risultato: “Vorrei dedicare questo piazzamento, ad una persona veramente speciale, che ha fatto la storia dell’ultramaratona mondiale, facendo da apripista a questa dura ma bella disciplina, troppo poco conosciuta e pubblicizzata. Ho avuto l’onore di conoscerlo di persona e di instaurare con lui una bella amicizia. Purtroppo pochi giorni fa ci ha lasciato, a causa di una grave malattia, combattuta in modo dignitoso e disinvolto, senza paura, un po’ come quando correva le ultramaratone. Il Passatore era una delle gare che amava di più: carissimo Corrado Mazzetti, questi 100 km di sudore e fatiche li dedico tutti a te. Ovunque tu sia, ti porterò sempre nel cuore”.

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