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“Io campionessa del Mondo, finalmente a casa. E mi sono gustata anche Effetto Venezia”

Lunedì 31 Luglio 2017 — 18:26

Il rapporto con il fratello Giulio, il mare a Quercianella e le ore di allenamento e di auto a Roma. "La mia medaglia arrivata insieme a quella di Detti. Una giornata mondiale che si è tinta d'amaranto"

di Giacomo Niccolini

Di cosa sono fatte le medaglie degli sportivi? Sarebbe facile rispondere con il nome dei tre metalli pregiati noti a tutti. Ma il bronzo individuale e l’oro a squadre strappati da Irene Vecchi ai mondiali di Lipsia hanno la consistenza dei sogni e la pesantezza di un anno di lavoro. Sono fatte di rinunce personali, di un salto nel vuoto chiamato “trasferirsi a Roma”, di 4 ore di macchina tutti i giorni, di scommesse personali dove vai in “all in” e speri che al “river” ti entri un asso che possa fare pendant con gli altri tre che hai in mano. Le medaglie di Irene Vecchi hanno il sapore della prima cena dopo il Ramadan, del primo giorno di ferie dopo 365 giorni lavorativi, della mattina del 25 dicembre quando ti alzi e sai che nella notte è passato Babbo Natale a riempirti la casa di cose belle e che la nonna è di là che cucina il pranzo più buono di tutto l’anno.
Le medaglie di Irene Vecchi arrivano a 4 anni di distanza dall’ultimo bronzo mondiale vinto a Budapest.

IRENE VECCHI ESULTA PER L’ORO A SQUADRE  (FOTO BIZZI/TRIFILETTI)

E arrivano in un momento, sportivamente parlando, critico della carriera della sciabolatrice nata e cresciuta all’ombra del “Leone con il fioretto”, simbolo del Circolo Scherma Fides, il più medagliato al mondo.
“Non sono più una giovanissima- racconta Irene Vecchi a Quilivorno.it – e arrivare a vincere due medaglie mondiali per me vuol dire tanto, tantissimo. Mi ci voleva proprio. Sotto tutti i punti di vista”.
Irene Vecchi racconta la sua gioia al nostro giornale dopo una bella serata passata da livornese “comune” ad Effetto Venezia, tra un giro in battello con amici e un bello spettacolo di musica gustato in prima fila. “Sono andata ad ascoltare i Joyful Gospel Ensemble in via Borra, prima un giro in barca nei fossi. Mi ha fatto un enorme piacere, da livornese doc, essere presente ad Effetto Venezia. Spesso infatti in questo periodo non potevo essere a casa e gustarmi la manifestazione che adoro. Quest’anno, dopo la bella gioia della doppia medaglia eccomi qui a Livorno nel periodo giusto”.
Sei tornata a casa dalla tua famiglia, dai tuoi amici dopo un traguardo strepitoso. Come hai festeggiato?
“Guarda, devo ancora metabolizzare tutto. E’ stato tutto così forte e improvviso. Ogni giorno che passa è una festa. E’ praticamente una festa continua. Prima con i parenti, poi un aperi-cena con le amiche del cuore, poi un tuffo al mare a Quercianella. Adesso me ne vado qualche giorno all’Elba per staccare un po’ da tutto questo bellissimo caos emotivo per digerire queste emozioni fortissime. Poi tornerò qui a casa e fino a settembre starò qui in zona”.
Sappiamo che sei molto legata a tuo fratello Giulio. Cosa ti ha detto quando sei tornata a casa con due medaglie di questo spessore?
“Buon sangue non mente (ride ndr). Lui mi ha sempre detto che, nonostante sia mio fratello più piccolo, è grazie a lui se ho iniziato a tirare di scherma visto che ha iniziato prima di me”.
Un anno intenso…
“Un anno davvero duro e intenso. Ho lasciato Livorno facendo una specifica scelta di vita andando a vivere a Roma per potermi allenare sotto l’egida del Gruppo Fiamme Gialle sfruttando l’ospitalità della palestra del Frascati Scherma al pomeriggio e dell’Acqua Acetosa del Coni al mattino. Un anno intenso che mi ha insegnato molto sotto tanti punti di vista, non solo sportivi”.
Cosa ti manca più di Livorno?
“Il ritmo di vita rilassato. Se pensi che ogni giorno sto circa tre ore e mezzo in macchina per spostarmi da casa ai luoghi di allenamento…so che sarà già traumatico rientrare nella vita caotica della Capitale a settembre”.
Prossimi impegni schermistici?
“Da settembre si riparte con gli allenamenti e da ottobre prima prova di Coppa del Mondo ad Orleans, Francia”.
Tornata a fare un saluto al Fides in via Allende?
“Non ho ancora avuto modo di farlo tra i tanti impegni e le tante persone che hanno voluto farmi un saluto al mio ritorno da Lipsia. Ma appena posso vado, certo. E’ casa mia, lì sono nata e lì tornerò sempre quando potrò”.
Quanto ci speravi in queste due medaglie mondiali?
“A dire il vero il bronzo è arrivato veramente inaspettato. Se da una parte l’oro di squadra era diciamo nelle nostre corde e auspicabile, il terzo posto individuale mi ha lasciato veramente senza parole e mi ha colmato di soddisfazione”.
Medaglie che sono arrivate in contemporanea con i successi del nuoto di Gabriele Detti…
“Si è stato favoloso, è stata una giornata amaranto al livello mondiale…”

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