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Il Livorno in mostra, Nogarin: “Deve essere permanente”

Giovedì 16 Febbraio 2017 — 17:33

S’intitola “Bel colore di nostra divisa” – riportando una celebre frase dell’Inno della Società Amaranto – la mostra dei Memorabilia Amaranto allestita ai Granai di Villa Mimbelli sulla storia della squadra calcistica della città (clicca qui per il progetto Stadio Picchi). Promossa da Comune di Livorno, Coordinamento Club Livorno e Livorno Calcio, la mostra ha aperto i battenti giovedì 16 febbraio, in occasione della ricorrenza della nascita della squadra labronica, costituitasi 102 anni fa, e rimarrà aperta fino al 12 marzo prossimo (in fondo all’articolo la fotogallery di Simone Lanari relativa alla mostra).

Si tratta di un primo passo verso un possibile “museo” storico della gloriosa società – tengono a sottolineare i curatori – per il ricco materiale documentativo esposto che racconta oltre un secolo di storia. Una prova generale, dunque, di una futura esposizione permanente. In mostra tantissimi cimeli, foto, stampe, riviste, maglie, sciarpe, coppe, abbonamenti, gagliardetti, palloni e striscioni; numerosi reperti e cimeli raccolti da collezionisti e famiglie livornesi che custodiscono gelosamente ricordi di tanti ex calciatori che hanno indossato la “mitica” maglia amaranto.

underline;”>Il percorso: “Bel colore di nostra divisa” si snoda attraverso le sale espositive dei Granai di Villa Mimbelli partendo dal piano terra (Sala Martini) dove è allestito uno schermo sul quale scorrono a ciclo continuo filmati d’archivio. Al piano superiore (nelle tre sale comunicanti) trovano spazio 21 bacheche a tema, ovvero ciascuna dedicata ad un argomento specifico. Ci sono bacheche dedicate alle vecchie glorie come Magnozzi e Picchi, ma anche Morosini e Protti; bacheche che raccolgono antichi biglietti e abbonamenti, dedicate a Campionati speciali come quelli del ‘19/’20 e ‘42/’43.

Non mancano sezioni speciali con gli storici figurini e divertenti caricature di giocatori, nonché curiosi gadget del Livorno che vanno dalle storiche mascotte alle bottiglie di vino. Sulle pareti delle sale espositive numerose foto delle varie formazioni succedutesi negli anni, immagini di trasferte, goal memorabili e poi quadri, manifesti e locandine della Società. Fanno da fil rouge della mostra, quasi ad “accompagnare” il visitatore in questo viaggio nella storia del Livorno Calcio, 30 manichini con indosso le maglie della squadra: da quelle di inizio ‘900 come la maglia “ Virtus Juventusque” fino ai giorni nostri.

Non poteva mancare all’interno dell’esposizione anche uno spazio dedicato all’Inno Amaranto,“L’amaranto è la nostra bandiera”, risalente agli anni Trenta, composto dal maestro Alberto Montanari, su testo dell’avvocato Giorgio Campi. Sarà esposto lo spartito e probabilmente anche il disco originale. Certa la sua esecuzione in occasione dell’inaugurazione della mostra.

Alla presentazione non poteva mancare il sindaco Nogarin: “Sono molto vicino al mondo amaranto e a quello sportivo. Questa mostra è stata fortemente voluta da me e dalla giunta. Vorremmo che diventasse un qualcosa di permanente e credo che questo sia il primo passo. Il nostro progetto è a medio-lungo termine ma al momento è di difficile realizzazione con queste condizioni. La mia idea è che la mostra sia in qualcosa di integrante nella riqualificazione del Picchi. Ne stiamo ragionando, ma non sarà facile. Tuttavia è bello vedere così tanta storia in un unico posto. I giocatori che indossano questa maglia devono sapere che abbracciano anche la città”.

L’assessore Belais ha sottolineato l’importanza di questa mostra: “Anche lo sport è cultura e il tifo per la bandiera va oltre tutte le differenze. Spero che chi venga a villa Mimbelli per questo eventi poi si soffermi anche sul museo Fattori che offre la maggiore esposizione di Macchiaioli d’Europa”.

Tra gli artefici di questa iniziativa c’è l’assessore allo sport Morini: “Devo dire grazie a tutti gli organizzatori. Questa idea è nata da un incontro avuto con il Coordinamento Club. I Granai sono uno spazio nobile così come è nobile questa mostra. Spero che si tratti di solo di un punto di partenza perché nella mia testa c’è sempre il pensiero di creare un vero e proprio museo dello sport”.
Per i club, era presente Ivano Falchini, presidente del Coordinamento: “Livorno è e deve essere una capitale dello sport vista la sua grande tradizione. Sono felice che la mostra abbia avuto un così grande successo per quanto riguarda i cimeli raccolti. Solo negli ultimi de giorni è stato raccolto moltissimo materiale. Grazie a tutti i collezionisti e agli assessori che hanno reso possibile tutto ciò”.

Fabio Di Scalzi, che cura il marketing del Livorno calcio tramite Ngm, è stato tra i primi ad essere favorevoli all’iniziativa: “Dopo quanto fatto per il centenario, oggi abbiamo raggiunto un altro grande risultato. Ci aspettiamo una grande affluenza perché qui si parla della storia della nostra squadra. Vorrei sottolineare l’importanza dell’aver coinvolto le scuole perché è bene che i più giovani si formino sui colori amaranto”.
Igor Protti, bandiera storica del Livorno, si emoziona quando parla del passato: “In queste stanze si respira la storia e sono onorato di averne fatto parte. Mi auguro una grande successo soprattutto per quanto riguarda i bambini perché sono loro il nostro futuro ed è grazie a loro che possiamo rimediare ai nostri errori. Quando il Livorno giocava in serie A allo stadio si tifava solo per l’amaranto. Adesso invece non è così. Ecco, bisogna riportare quel senso di appartenenza che c’era molti anni fa”.

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