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“Clima pesante. La classifica? Meritata”

Venerdì 21 Ottobre 2016 — 16:25

Il momento della squadra, la situazione in classifica e l’assenza di Spinelli. Luca Mazzoni ha voluto fare il quadro della situazione in casa Livorno dopo questo inizio tutt’altro che incoraggiante. Mai banale e sempre diretto, il portiere non si è tirato indietro quando c’è stato ad affrontare gli argomenti più scottanti.

Luca, il Livorno sta passando un momento delicato. 
“Bisogna mettere in conto che questa categoria non la conosceva quasi nessuno. Ci si poteva aspettare un po’ di tutto. Non avessimo perso la partita di Siena il nostro cammino sarebbe stato accettabile. Se si pensava di vincere il campionato a mani basse ci si sbaglia. Sapevamo che non sarebbe stato così semplice anche se potevamo fare qualcosa di meglio”.

IL PORTIERE AMARANTO LUCA MAZZONI

La tua reazione dopo la sconfitta contro il Siena?
“Ho detto ai compagni che perdere una partita come quella quando a 45 secondi dalla fine hai il possesso del pallone noi non è positivo. La rabbia di fine partita ci sta. È il terzo risultato che non portiamo a casa per colpa di un gol subito negli ultimi cinque minuti”.

La classifica rispecchia il valore della squadra?
“In questa prima parte di campionato abbiamo avuto tante assenze di giocatori che erano stati presi per fare il salto di qualità. Purtroppo hanno potuto giocare poco per vari motivi. Il mister giustamente dice che le altre squadre hanno già espresso il loro potenziale. Noi questo ancora non lo abbiamo dimostrato. Il vero valore si vedrà una volta al completo e sicuramente sarà migliore di questo ma non so dire se noi valiamo come Alessandria e Cremonese. In questo momento ci meritiamo la classifica che abbiamo. Tutto però è ancora rimediabile, il campionato è appena iniziato”.

Quanto vi condiziona il clima negativo che si respira attorno alla squadra?
“Da quanto ho memoria io, allo stadio si sta respirando il punto più basso. L’ambiente non aiuta però è anche abbastanza normale. Il Livorno viene da due retrocessioni in tre anni. Oggettivamente tutto questo un po’ pesa ma dobbiamo essere noi a riportare l’entusiasmo. Agli sportivi non si può chiedere di più. C’è anche da dire che questa non è la squadra che è retrocessa l’anno scorso. Bisogna smettere di pensare che sia uno smacco per il Livorno giocare in questa categoria. Ci sono tante piazze nobili che sono in Lega Pro e che non la meritano”.

Che idea ti sei fatto di Foscarini?
“Quando fu ingaggiato c’era la consapevolezza di aver preso un professionista. Questo non può cambiare nel giro di due mesi. È un buon allenatore e si sta calando nella categoria perché negli ultimi anni ha fatto sempre la B. Non scordiamoci però che negli ultimi anni abbiamo cambiato tantissimi allenatori e questo vorrà dire qualcosa. Non sempre le colpe devono ricadere sul tecnico”.

L’assenza di Spinelli pesa?
“Se viene a vedere la partita è sempre uno stimolo in più. Fa piacere se partecipa e se ci viene a trovare. Tutti noi siamo abituati ad averlo più presente. Le motivazioni di questo distacco le saprà lui, a me dispiace che non ci sia. Questa però non è la preoccupazione principale al momento”.

Che tipo di Arezzo ti aspetti?
“Lo vedo prima come squadra e poi come un’avversaria da derby. Ho giocato lì e so cosa conta per loro questa partita. Sono un’ottima squadra per questa categoria, ad inizio campionato l’avevo messa tra le favorite. Conosco molti giocatori e hanno molta qualità dal centrocampo in su. Possiamo metterli in difficoltà attaccandoli perché dietro concedono sempre qualcosa. Sarà una bella partita da giocare”.

Foscarini dice che molti giocatori in altre piazze farebbero faville. Concordi?
“Qui ci sono giocatori di ottima qualità, con qualcuno ci avevo già giocato insieme. Qui vivi in un contesto dove la partita devi sentirla tutta la settimana. Il risultato cambia il tuo modo di lavorare, la tua settimana e quello che le persone pensano di te. Può essere che al momento non ci sia ancora un adattamento a questo. Se fosse così però mi inizio a preoccupare perché giocare nel Livorno deve essere un onore e un piacere e non una responsabilità che ti faccia rendere meno. Che sia più facile giocare a Pontedera o Tuttocuoio rispetto al Livorno è scontato però se fai bene in amaranto si aprono grandi prospettive”.

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