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In calo il numero di residenti nella provincia

Venerdì 21 Settembre 2018 — 13:02

Il calo investe quasi tutte le province toscane e, fra queste, Livorno che, con una popolazione di 336 mila abitanti, chiude l’anno con un calo del 0,33%

Con l’uscita dei dati Istat sulla struttura per età della popolazione residente, si completa lo studio sulla demografia della provincia di Livorno per l’anno 2017; studio cominciato col bilancio demografico ed inserito nel volume presentato lo scorso luglio, in occasione della Giornata dell’economia. Anche nel 2017 si riduce il numero di residenti in provincia di Livorno, peraltro in maniera più marcata rispetto all’anno precedente. Ormai da anni il saldo naturale staziona in terreno negativo, solo parzialmente mitigato da un saldo migratorio ormai insufficiente a colmare il gap fra nascite e morti. Continua, inarrestabile, il processo di invecchiamento della popolazione, portando con sé ben noti problemi di natura sociale ed economica. Al 31 dicembre 2017, i residenti presenti sul suolo italiano ammontavano a quasi 60,5 milioni, cifra inferiore di oltre 100mila unità all’anno precedente, per una diminuzione relativa dello 0,17%. Non dissimile è la variazione tendenziale che ha caratterizzato l’andamento regionale (-0,15%), territorio in cui risiedono oltre 3,7 milioni d’individui e che in un anno ne ha persi circa 5.500. Entrambe le variazioni appaiono peggiori rispetto a quelle calcolate alla fine del 2016. Tale peggioramento investe quasi tutte le province toscane e, fra queste, Livorno che, con una popolazione di 336 mila abitanti, chiude l’anno con un calo del 0,33%. L’andamento tendenziale dei quattro sistemi economici locali (SEL) che compongono la provincia è unico ed orientato in senso negativo, anche se emergono differenze abbastanza marcate: la minore perdita di popolazione la fa segnare la Val di Cecina (-0,16%) mentre la peggiore è a scapito della Val di Cornia (-0,61%). Nel 2017 il saldo naturale è risultato negativo per 2.044 unità ed il saldo è in peggioramento rispetto all’anno precedente. Il risultante tasso di crescita naturale (-6,07‰), è fra i più bassi in Toscana (-4,93‰) e si pone ampiamente al di sotto al dato nazionale (-3,15‰). Il saldo migratorio totale è positivo (+925 unità) ma si evidenzia un calo rispetto al 2016, come del resto accade in Toscana ma non in Italia. Il tasso di crescita migratorio è pari a +2,75‰, valore in linea con la media regionale (3,47‰) e nettamente superiori a quella nazionale (+1,41‰). Anche nel 2017 il saldo migratorio non è stato in grado di colmare il gap di popolazione evidenziato dal saldo naturale, in ciascuno dei territori considerati. La somma algebrica delle due componenti (o tasso di crescita totale) fa registrare un valore pari a -3,32‰ per la provincia livornese. In estrema sintesi, l’attrazione esercitata verso coloro che provengono da altri comuni o dall’estero è stata più che annullata da un saldo naturale di dimensioni preoccupanti.
Altra “prova” del fatto che la popolazione livornese mediamente più anziana rispetto a quella dei territori di benchmark, si ottiene dall’analisi delle componenti del tasso naturale, ossia il tasso di natalità e quello di mortalità. Così come accaduto negli anni precedenti, anche nel 2017 il tasso di natalità (6,49‰) raggiunge un valore inferiore a quelli regionale (6,98‰) e nazionale (7,57‰) ma, fatto forse più importante, risultano in calo rispetto al 2016. All’opposto, il tasso di mortalità (12,56‰) è superiore a quello calcolato per i due più elevati livelli e risulta in lieve diminuzione nel confronto con l’anno precedente. A fine 2017 gli stranieri residenti in Italia ammontano a poco più di 5,1 milioni e rappresentavano l’8,5% del totale della popolazione presente sul suolo nazionale. Rispetto all’anno precedente se ne rileva un incremento assoluto di quasi 100 mila unità, ossia l’1,9% in termini relativi. In Toscana si contano circa 408 mila residenti stranieri, 8 mila in più dell’anno precedente, per una variazione percentuale di due punti; essi incidono sulla popolazione totale per quasi l’11%, quasi 2,5 punti percentuali in più del valore nazionale. Alla stessa data Livorno ne ospitava oltre 27 mila, con una variazione tendenziale del +2,1% ed un peso pari all’8,2%. I romeni rappresentano la comunità più numerosa, seguiti dagli albanesi, ucraini, marocchini e senegalesi.
La distribuzione per frequenze delle età della popolazione della provincia di Livorno si caratterizza per una massiccia presenza di età over 40: le età maggiormente rappresentate sono quelle del decennio che va dai 44 ai 54 anni, con un picco ai 53; si rilevano altri due punti di massimo in corrispondenza dei nati subito prima e subito dopo la seconda guerra mondiale. È piuttosto bassa la presenza di residenti under 30, fatto ancor più preoccupante perché a “mancare” sono soprattutto i bambini da zero a cinque anni.
A livello locale si fanno mediamente meno figli rispetto ai territori di confronto, anche se il primo figlio viene partorito praticamente alla stessa età in tutta Italia. Gli indici strutturali ribadiscono la presenza di una popolazione più anziana: solo per citarne uno, l’indice di vecchiaia (numero di over 65 ogni 100 under 14) è pari a 169 punti in ambito nazionale, 201 in quello regionale, a Livorno assume il valore preoccupante di 224 punti. La maggiore presenza di anziani non significa necessariamente una vita più lunga: la speranza di vita a 65 anni così come la speranza di vita alla nascita sono entrambi in linea con la media regionale e con quella nazionale.

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