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Salvetti, giuramento (e rose) al primo Consiglio. “Ora una nuova fase”

Venerdì 21 Giugno 2019 — 13:00

Venerdì 21 giugno il primo Consiglio comunale. Salvetti: "Negli ultimi anni la città si è persa in un clima spesso rissoso". Fumata nera per il presidente dell'aula. Il discorso di insediamento integrale

di Letizia D’Alessio

Quella di venerdì 21 giugno, per sindaco e giunta, è stata sicuramente una giornata importante. Si è tenuto infatti il primo Consiglio comunale, trasmesso in diretta dal Comune, dell’era Luca Salvetti (in fondo all’articolo il link alla fotogallery con tutti i volti e gli abbracci durante il primo Consiglio, il discorso integrale di Salvetti, nomi e deleghe degli assessori) che dopo aver “giurato” sulla Costituzione, nella formula di rito, da primo cittadino e presentato la giunta ha lasciato il proprio scranno per consegnare agli assessori donna e a tutte le consigliere comunali una rosa di colore arancione. Un omaggio, è stato specificato, a titolo personale.
Praticamente tutti presenti i consiglieri eletti: unico assente Igor Nencioni (Movimento 5 stelle) per impegni sportivi. Giunta al gran completo a parte il vice sindaco Monica Mannucci, assente per impegni personali, che verrà presentata ufficialmente con una conferenza stampa prossimamente. A presiedere il Consiglio è stato Pietro Caruso, consigliere Pd, a cui il suo collega di partito e “veterano” dell’aula consiliare Enrico Bianchi, già presidente dell’aula con l’ex sindaco Cosimi, ha preferito lasciare il posto.
Dopo la presentazione della giunta, per Salvetti è poi arrivato il momento del primo discorso con la fascia tricolore in spalla. Ecco i passi salienti (come detto, lo trovate in fondo all’articolo integralmente): “Le difficoltà economiche e sociali di Livorno impongono una presa di coscienza generale e la consapevolezza del fatto che gli interessi dei singoli o delle singole forze politiche devono necessariamente passare in secondo piano rispetto a una visione collettiva che abbia il bene della nostra città come vero riferimento di ogni azione, atto o confronto. Non sono io a chiederlo a voi ma è l’intera città che lo chiede agli eletti, una città che negli ultimi anni si è persa in un clima spesso rissoso, in una inutile battaglia mediatica e social, in una atmosfera cupa e fatta spesso di rassegnazione o disinteresse”. Poi l’invito al cambio di passo: “Proprio da questa sala in questi cinque anni dovrà arrivare un messaggio chiaro all’intera città che attende una nuova fase nella quale le forze si uniscono e si mettono insieme il più possibile per consentire alla nostra gente di superare il momento complicato e alla nostra città di guardare oltre”. È un appello al lavorare insieme che viene sostanzialmente accettato dai consiglieri, partendo dal centrodestra con Costanza Vaccaro e Andrea Romiti, i quali hanno sollecitato il nuovo primo cittadino a occuparsi della sicurezza cittadina e Stella Sorgente che ha ribadito la bontà dei conti lasciata dall’amministrazione grillina rispetto a quella trovata cinque anni prima. Valentina Barale (Buongiorno Livorno) dal canto suo ha fatto sapere che la loro sarà “un’opposizione responsabile, attraverso il tentativo di dare istanza alle richieste dei cittadini. Alle parole di apertura di sindaco e giunta – è stata la sua chiosa – dovranno seguire atti concreti. Avete parlato di un nuovo ciclo e speriamo che davvero lo sia”. “Il ballottaggio ha visto il rifiuto dell’arrivo del centrodestra non l’appoggio alla vostra coalizione – è stato il commento della consigliera di Potere al popolo Aurora Trotta – e non sembra che abbiate capito gli errori fatti con le ultime amministrazioni. Speriamo in un cambio di rotta e controlleremo ogni vostro atto”. L’accesso alla Sala Consiliare, per motivi di sicurezza e ordine pubblico, è stato limitato a 100 persone compresi consiglieri comunali, giunta, segretario generale, personale di vari uffici, giornalisti, fotografi e operatori. Per agevolare i cittadini che non sono riusciti ad entrare in Sala Consiliare è stato collocato uno schermo in Sala Cerimonie.

Presidente del Consiglio – Il primo banco di prova per la nuova amministrazione di centrosinistra targata Salvetti è l’elezione del presidente: per eleggerlo alle prime votazioni servono i due terzi dei voti dei consiglieri, dalla terza votazione in poi è sufficiente la maggioranza più uno. Se da una parte il Pd, per bocca del capogruppo Paolo Fenzi, ha proposto Pietro Caruso dalle opposizioni invece hanno rivendicato che il ruolo di presidente spetta a un esponente della minoranza, così come fu fatto cinque anni fa con la scelta di Giovanna Cepparello. La prima votazione non ha raggiunto il quorum richiesto: su 32 votanti il consigliere del Pd ha ottenuto 19 preferenze (Salvetti e lo stesso Caruso si sono astenuti), 6 voti sono andati a Gianluca Di Liberti (proposto da l centrodestra) e sette schede bianche. L’elezione del presidente è stata quindi rinviata alla prossima seduta.

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