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“All bodies are beautiful”. Gaia racconta la bellezza dell’anima attraverso i corpi

Venerdì 14 Settembre 2018 — 12:19

Lo scopo della fotografa Guarnotta, 26enne livornese, è quello di raccontare la personalità dei suoi "modelli" attraverso i loro corpi: "Vorrei ringraziare tutte le persone coraggiose che si sono raccontate davanti al mio obiettivo"

di Giacomo Niccolini

Ventisei anni e una macchina fotografica in mano che trasforma in un pennello con cui affresca la tela dell’anima. Gaia Guarnotta, giovane e talentuosa fotografa livornese, ha un’idea in mente: raccontare la bellezza dell’essere attraverso i corpi delle persone. E ha deciso di farlo con quello che sa usare meglio: l’obiettivo della sua Nikon e un muro bianco del suo salotto usato come sfondo neutro e naturale per i suoi ritratti. Il progetto “All Bodies are Beautiful” nasce come tutte le più belle scoperte un po’ per caso e un po’ voluto. Gaia infatti lo aveva cullato da tempo dentro di sé senza mai aver avuto lo spunto ideale per farlo, mandando sempre il pallone in fallo nascondendosi dietro i vari “non ho l’attrezzatura giusta”, “mi manca il tempo”, “non ho uno studio”… Poi ecco il “primo scatto” fatto per scherzo e per gioco circa tre settimane fa, a fine agosto, ad un’amica che andandola a trovare a casa e non resistendo al grande caldo di quei giorni si era messa in mutande. “Aveva un simpatico gatto disegnato sulle sue mutande – racconta Gaia Guarnotta a Quilivorno.it – tanto che ho chiesto se potessi fotografarla così… a nudo. Ha accettato a patto di non farsi immortalare il volto. Ho dato un occhio alla foto fatta e mi sono reso conto che poteva essere l’inizio di quel progetto che da tanto tempo tenevo dentro di me”.

LA FOTOGRAFA LIVORNESE GAIA GUARNOTTA, 26 ANNI

E poi cosa è successo?
“Ho pubblicato la fotografia, previo consenso firmato tramite liberatoria (tutte le immagini pubblicate da Gaia Guarnotta e conseguentemente su social e mass media sono state vidimate dagli stessi “modelli” i quali hanno firmato delle liberatorie che ne consentono la diffusione, ndr), sui miei social e in men che non si dica ho ricevuto decine e decine di richieste di poter partecipare al progetto che ho chiamato All Bodies are Beautiful“.
Qual è lo scopo di questo progetto?
“Il progetto fotografico All Bodies are Beautiful vuole portare in evidenza la bellezza di ogni singolo corpo, senza discriminazioni di nessun tipo. Ogni corpo è bello, ogni persona ha al suo interno una bellezza che riflette anche nella sua fisicità, questo progetto serve per farla vedere anche agli altri e molto spesso a se stessi, è uno strumento per accettarsi e per destrutturare qualsiasi tipo di canone imposto dalla società, il corpo di ognuno è diverso, racconta la storia che vuole essere raccontata, io, in quanto fotografa, do la possibilità di esprimerla”.
Quanti ritratti hai scattato fino ad oggi?
“Al momento siamo a 33 personaggi fotografati e ben 60 in calendario ancora da scattare. Il progetto è aperto a chiunque, donne, uomini, coppie, famiglie. Nessuna limitazione, nessuna distinzione”.
E’ quindi un progetto “free” aperto a tutti…
“Certo. Ogni persona è diversa ma tutti siamo uguali davanti all’obiettivo e alla vita, tutti abbiamo gli stessi timori, le stesse paure di fronte agli altri ma abbiamo comunque qualcosa che ci rende unici nel nostro genere. Vorrei avere la possibilità di raccontare più storie possibili, più corpi possibili, quindi il mio invito è esteso a chiunque si senta di raccontare la sua”.
Alla fine vedremo queste foto in una mostra?
“Sarebbe bello poter fare una mostra e un catalogo con tutti gli scatti. Al momento non mi sono posta però un limite né di tempo né di soggetti da fotografare. Dirò “basta” quando mi renderò conto che avrò esaurito quello che c’è da raccontare”.
C’è imbarazzo quando i “modelli” vengono a farsi fotografare?
“Inizialmente i primi cinque minuti un leggero imbarazzo c’è, ma è quasi più un timore per la macchina fotografica che per mettersi nudi. Quando chi è davanti a me capisce che per Gaia alla fine lo scopo è fotografare una persona e quindi potrebbero essere anche vestiti… a quel punto si sciolgono e va tutto in discesa”.
Quanto nudo richiedi ai tuoi modelli?
“E’ chiaro che questo è un progetto di nudo che deve mostrare i corpi. Detto questo ognuno è libero di mostrare quanto gli pare di sé. C’è chi sceglie di venire in mutande, chi integralmente nudo, chi usa oggetti o mani per coprirsi i genitali. Poi per la policy di Facebook le immagini che pubblico non possono essere “nudi integrali” anche se per quanto riguarda il catalogo e l’eventuale mostra che andremo a creare non metto limiti e ognuno, se vorrà, potrà posare anche integralmente nudo”.
Cosa ti sta dando questo progetto?
“E’ uno scambio reciproco con i miei modelli. E’ un dare e un avere. Loro si mettono nudi davanti a me e io metto a nudo la mia anima insieme a loro. E’ davvero bellissimo entrare in intima sintonia con le persone che scelgono liberamente, e gratuitamente, di posare per me”.
Un ringraziamento particolare a…
“Vorrei dire grazie di cuore a tutte le persone coraggiose che si sono raccontate e che si racconteranno attraverso questo progetto perché i veri protagonisti alla fine sono loro. Io ci metto solo una macchina fotografica. Il resto è tutto merito di chi si mette a nudo, nel vero senso della parola”.

La totalità del progetto fotografico fino ad oggi pubblicato è visibile sui profili Instagram e Facebook di Gaia Guarnotta.

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