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Il teatro (gratuito) sbarca nelle piazze. Al via “Scenari di Quartiere”: il programma

Sabato 1 Settembre 2018 — 08:07

Tutti gli spettacoli avranno inizio alle 19. Due settimane di eventi (8-23) per riscoprire la bellezza della città con i grandi nomi del teatro di narrazione e della filosofia

Scenari di Quartiere non solo un festival ma un percorso che si sviluppa durante tutto l’anno con 2 obiettivi: fare dei quartieri e delle periferie di Livorno uno spazio vivo di riflessione e produzione culturale e candidare Livorno a città capitale del Teatro di Narrazione (clicca sul link in fondo all’articolo per consultare il pdf del programma completo).

Torna a Livorno dall’ 8 al 23 settembre “Scenari di quartiere”, il festival di Teatro di narrazione nato nel 2016 da un’idea di Fabrizio Brandi e Marco Leone, organizzato dalla Fondazione Teatro Goldoni di Livorno e dal Comune di Livorno con la direzione artistica di Fabrizio Brandi ed il contributo dell’Associazione Quartieri Uniti di Livorno.

Giunto alla sua terza edizione, il festival rimane fedele e sviluppa ulteriormente l’idea da cui è partito: portare il Teatro fuori dal Teatro, tra la gente, in luoghi inusuali, suggestivi, spesso legati alla storia della città. E’ un Teatro che si riappropria della sua valenza originaria: tornare nelle strade e nelle piazze per cercare di innescare processi di rigenerazione di quei luoghi, favorire relazioni, condivisione, pensiero. Andare incontro ai bisogni, affrontare e mettere in rilievo le mancanze, le criticità, anche questo è il ruolo dell’arte. Cultura, spettacolo, partecipazione e territorio, si legano così in uno scambio continuo di conoscenza e valorizzazione.

Il Teatro entra così in tanti quartieri della città (San Jacopo, Venezia, Borgo Cappuccini, Montenero, Ardenza, Antignano, Pontino, Fabbricotti, Stazione, Benci centro, Ovosodo) con artisti di punta come Marco Paolini, Marco Baliani, Jacopo Fò e Simone Cristicchi, valorizzandone spazi spesso non deputati alla cultura, ma che risultano estremamente recettivi in termine di coinvolgimento e partecipazione.

Un teatro semplice, scarno come quello di narrazione, ma ricco di contenuti e capace di emozionare, che coinvolge un maggior numero di location rispetto agli anni passati ed implementa il numero di serate (15 contro le 9 dell’anno scorso e le 4 della prima edizione); protagonisti nomi importanti del teatro di narrazione italiano: tra questi, Marco Paolini, Jacopo Fo, Simone Cristicchi, Marco Baliani, Oscar de Summa, Elisabetta Salvatori, solo per citarne alcuni, dopo una serie di anteprime conclusa da Andrea Scanzi nell’ambito della rassegna Effetto Venezia con il suo “Gli eroi dello sport”.

Particolarità di Scenari di Quartiere è anche lo svolgersi degli spettacoli – tutti ad ingresso libero – a partire dalle ore 19, al “calasole”, verso il tramonto; un momento della giornata di particolare suggestione che prelude e favorisce ulteriori occasioni di incontro e socializzazione.

UN MOMENTO DELL’ESIBIZIONE DI SIMONE CRISTICCHI DELLA SCORSA EDIZIONE (FOTO ANDREA DANI)

Quest’ anno oltre agli spettacoli sperimenteremo anche  una nuova formula di narrazione con “Filosofia in piazza”, tre incontri a tema, condotti da Alessandro Rizzacasa, presidente dell’Associazione “Città Filosofica”, dove la gente interverrà e si racconterà in modo spontaneo: il primo appuntamento sarà con Umberto Galimberti che tratterà il tema “Felicità e talento”.

Ma lo spirito del Festival vuole essere molto di più. Non solo attività di spettacolazione, aspetto importante ma comunque necessariamente collegato ad un periodo temporale, ma – anche attraverso questo – perseguire un obiettivo di fondo: creare presidi culturali permanenti nei quartieri della città che siano attivi tutto l’anno, luoghi, spazi da vivere e da abitare anche grazie a progetti di rigenerazione urbana. Per fare questo, abbiamo attivato anche la ricerca di partner e sponsor che abbiano intenzione di sostenere “Scenari di Quartiere” ed il mondo della cultura livornese.

In questo percorso ci hanno dato il proprio appoggio e contributo, oltre alla già citata Associazione Quartieri Uniti Livorno (organizzata da Marinella Viscusi), Piccolo Birrificio Clandestino, Tesla Impianti srl, Termo Universal Service, Lu. Mar. Impianti srl, Ferramenta San Marco, Impresa F.lli Dello Sbarba srl, Torrefazione Emmeci, Cooper Livorno, Barretto in movimento, Project Attitude Premium.

Ecco che il Festival assume una dimensione nuova e suscettibile di ulteriori sviluppi: già con tre distinti appuntamenti tra l’inverno e questa primavera con “Aspettando Scenari”, abbiamo invitato attori e protagonisti del Teatro di narrazione a fare un po’ da “apripista” alla rassegna; presenze che – soprattutto in un caso – ha permesso all’attore (Pietro Traldi) di avere uno spazio ed un pubblico dove “provare” il suo spettacolo, per affinarlo ed arricchirlo con una pratica partecipata ed emotivamente stimolante come solo la presenza dello spettatore è capace di suscitare. Oltre a questo ed al già citato Scanzi, ricordiamo la bella performance dell’attrice Alice Bachi in Fortezza Vecchia a giugno con la sua storia della prima donna nello spazio.

Così consolidato e strutturato, “Scenari di Quartiere” sviluppa una vocazione specifica: fare di Livorno il centro naturale per questo genere di Teatro, del Teatro di parola, un Teatro che si possa fare ovunque ci sia qualcuno che voglia raccontare una storia e qualcuno disposto ad ascoltarla. Il Teatro, soprattutto quando scende in strada, si prende infatti esplicitamente questa missione, la responsabilità di evidenziare le contraddizioni di una comunità ed al tempo stesso irradiare un prepotente, irresistibile senso di vita.

Ecco che, grazie anche alla collaborazione dei “Quartieri Uniti di Livorno”, associazione libera e spontanea di cittadini attivi fin dall’origine del Festival, stiamo ideando un progetto ancora più ampio puntando ad eleggere Livorno come uno dei centri della narrazione in Italia, città in cui attivare residenze per tutti coloro che cercassero un luogo ed uno spazio deputato per provare e testare una nuova narrazione. Il pubblico sarà quello dei quartieri che in qualche modo lo “adotteranno” ospitando l’artista nelle proprie abitazioni (“Albergo diffuso”) e offrendogli un luogo dove provare e fare lo spettacolo. Avremo così un Festival che vive e si alimenta nel corso di tutto l’anno.

Verrà inoltre attivato un percorso di formazione per una decina di attori. Un laboratorio di teatro di narrazione (periodo novembre 2018/giugno 2019) con temi stabiliti che avrà anche l’obiettivo di raccogliere le storie “nascoste” dei quartieri, fatti e notizie magari un tempo di patrimonio comune ma che rischiano di scomparire negli anni se non “fissate” in una narrazione attuale. Un percorso che si attiverà da novembre a giugno con due incontri settimanali.

Nell’ ottica della “Livorno città della narrazione” si favorirà l’organizzazione di convegni durante l’anno dove riunire gli addetti ai lavori  con l’obiettivo di realizzare una pubblicazione su cosa è la narrazione e quali sono i suoi bisogni profondi. Un momento di scambio di esperienze ed opinioni, ma soprattutto di proposte. Tutto questi punti di sviluppo, confluiranno e determineranno la programmazione della quarta edizione del festival nel 2019.

 

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