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Nigiotti sold out al Goldoni. E i fan cantano al buio durante il piccolo blackout nel quartiere

Giovedì 6 Dicembre 2018 — 19:18

L'inconveniente si è risolto nel migliore dei modi, quando il cantautore livornese con la sua chitarra ha invitato i suoi fan a non abbandonarlo: "Io non mi muovo di qui. Questo concerto deve continuare. E voi mi aiuterete!"

La bellezza del teatro cittadino lo ha preceduto negli anni. E quello che è successo la sera di mercoledì 5 dicembre è stato qualcosa di più caricando di immagini e emozioni il Teatro Goldoni (clicca qui per il video in cui i fan intonano “al buio”, e con la sola luce del cellulare, la hit del cantante).
Colmo di persone per il concerto di Enrico Nigiotti, entusiasta di esibirsi “nella sua Livorno”, all’improvviso rimane al buio e gli strumenti in silenzio, a causa di un guasto alla rete elettrica nella zona poi prontamente risolto (clicca qui per leggere nel dettaglio le spiegazioni di quanto è accaduto da parte della Fondazione Goldoni e qui per leggere il comunicato stampa di E-Distribuzione – Gruppo Enel).
Un guasto che si è risolto nel migliore dei modi, quando Nigiotti con la sua chitarra invita i suoi fan a non abbandonarlo: “Io non mi muovo di qui. Questo concerto deve continuare. E voi mi aiuterete!”.
Così il trentunenne inizia a suonare unplugged “L’amore è” e sebbene la sua voce non si senta, il testo della canzone prende vita dalle voci del pubblico presente che canta, risuonando per tutto il teatro, illuminato dagli smartphone di tutti i presenti.
Un attimo di magia e di stupore: come per incanto, non esisteva più la platea e il palco, si erano fusi in un tutt’uno, così come Enrico e i suoi fan.
Durante il concerto, l’artista livornese, che ha conquistato il Goldoni affermando il “tutto esaurito”, ha calcato il palco alternando momenti intimi come la dedica alla nipotina con “Lettere da uno zio antipatico”, o con “Chiedo scusa” dedicata ai suoi amici, o meglio “fratelli anche se non di sangue, sempre al mio fianco in questi anni”, a momenti pieni di energia con “Bomba dopo bomba” o con “Devo prendere il sole”.
Tra una battuta e l’altra da buon livornese, non potevano mancare le hit come “Complici”, “L’amore è” e “Nel silenzio di mille parole”. E se è vero che il passato è la chiave per nostro futuro, Nigiotti ha riportato sul palco i primi passi con cui aveva conquistato il pubblico, intonando “Qualcosa da decidere” con cui si classificò terzo a Sanremo Giovani del 2015 e “Ora che è tardi”.
Nigiotti, accompagnato da Andrea Torresani (direzione musicale, basso/contrabasso), Andrea Polidori (batteria), Mattia Tedesco (chitarre elettriche e acustiche) e Fabiano Pagnozzi (tastiere e piano), ha poi dedicato parte del concerto ai grandi autori della musica italiana che gli hanno fatto da maestri nella sua vita con una sua reinterpretazione dei loro successi: Bennato, Fossati, Vasco Rossi, De Andrè, Lucio Dalla, Pino Daniele e Piero Ciampi “uno dei più grandi poeti del ‘900, un livornese”.
Col cuore pieno di orgoglio, difronte a un teatro pieno di persone in piedi per applaudirlo, Nigiotti saluta la sua Livorno.

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