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Livorno-Padova 1-1. Diamanti risponde a Clemenza. Pari giusto

Domenica 30 Dicembre 2018 — 20:15

Finisce in parità l'ultima partita del 2018 del Livorno. Al vantaggio iniziale di Clemenza ha risposto un calcio di rigore nella ripresa di Diamanti

Prendiamoci questo pareggio che allunga la striscia di risultati utili consecutivi e tiene a debita distanza una diretta concorrente per la salvezza. Il Livorno sperava di bissare il bel successo di Carpi, invece deve accontentarsi di un punto frutto di una partita dove, per larghi tratti, la paura di perdere l’ha fatta da padrona. Meglio il Padova nel primo tempo, mentre è stato il Livorno nella ripresa a fare la partita dal momento che doveva recuperare il gol di svantaggio. Peccato perché con un pochino di cattiveria in più sotto porta la cronaca di questa partita poteva essere diversa. Purtroppo è evidente come a questa squadra manchi ancora qualcosa per poter fare il salto di qualità e Breda, autore fin qui di un ottimo cammino, di più non può fare. Adesso la palla passa in mano, giocoforza, alla società. Il mercato di riparazione deve regalare al tecnico almeno tre elementi di spessore, prima di tutto una punta capace di garantire quel bottino di gol necessari per raggiungere, il prima possibile, la salvezza. Non importa chi sarà al timone del Livorno se Spinelli o la presunta cordata di Peiani: l’importante sarà prima sfoltire poi rafforzare la rosa.

La partita – Rispetto alla vittoria di Carpi, Breda ha optato per diversi cambi: Luci in cabina di regia, Iapichino e Valiani sulle fasce con Diamanti e Giannetti a completare il reparto avanzato. Il Padova invece ha risposto con 4-2-3-1 che in fase di non possesso si trasformava in un 4-5-1.La fitta ragnatela imbastita dall’undici veneto ha messo in difficoltà gli amaranto che, per tutto il primo tempo, non sono mai riusciti ad impensierire Merelli. Gli ospiti invece hanno spinto maggiormente sull’acceleratore riuscendo a passare in vantaggio sul finire della prima frazione grazie ad un tiro di Clemenza deviato da Di Gennaro. Nella ripresa Breda si è affidato a Murilo al posto di un evanescente Raicevic ma il cambio non ha dato i risultati sperati. Solo un episodio poteva evitare la sconfitta e questo è arrivato al 76′ quando Contessa ha intercettato con la mano un cross di Porcino (subentrato a Iapichino). Dagli undici metri Diamanti ha pareggiato i conti. Alla fine del match mancavano ancora venti minuti ma l’arrembaggio finale degli amaranto ha prodotto soltanto un colpo di testa di Murilo mandato alto. Alla fine va bene anche così.

Il tabellino
Livorno:
Mazzoni, Bogdan, Dainelli (36′ Gonnelli), Di Gennaro, Valiani, Luci, Agazzi, Iapichino (73′ Porcino), Diamanti, Raicevic (65′ Murilo), Giannetti. A disp: Zima, Romboli,  Maicon, Pedrelli, Bruno, Marie-Sainte, Rocca, Gasbarro, Canessa. All. Breda
Padova: Merelli, Mazzocco, Capelli (33′ Contessa), Trevisan, Ceccaroni, Cappelletti, Broh, Pulzetti, Clemenza (82′ Zambataro), Marcandella (69′ Cisco), Bonazzoli. A disp: Perisan, Favaro, Vogliacco, Capello, Belingheri, Minesso, Chinellato, Salviato. All. Bisoli
Arbitro: Di Paolo di Avezzano
Rete: 47′ Clemenza, 77′ Diamanti (r)
Note: angoli 8-6 per il Padova, ammoniti Contessa, Ceccaroni, Trevisan, Diamanti, Gonnelli, Murilo, recupero 2′ + 5′, spettatori 6.594

di Simone Panizzi

Mazzoni 6: una parata scenografica su Clemenza, poi viene beffato dalla schiena amica di Di Gennaro.

Di Gennaro 6: deviazione iellata che manda sotto il Livorno, ma ha poche colpe. Anzi, gioca bene anche da centrale dopo il k.o. di Dainelli.

Dainelli 6: gioca una mezzora ordinata prima di alzare bandiera bianca per l’ennesimo infortunio di questa prima parte di stagione (37’ Gonnelli 6: torna in campo dopo qualche settimana, si dimostra sempre pronto quando chiamato in causa).

Bogdan 6,5: esce con troppa foga su Clemenza che lo salta e calcia. Unico peccato in una prestazione senza distrazioni e sulla scia dell’ultimo periodo.

Valiani 5,5: primo tempo complicato, rimane basso e gli riescono poche cose. Sale di tono e si riprende con una ripresa volitiva.

Luci 6: ritmo troppo basso per i primi 45’, in cui gli amaranto non creano pericoli. Aumenta di intensità e la squadra si risolleva.

Agazzi 6: non si ripete sui livelli di Carpi, ma in mediana c’era tutt’altra intensità.

Iapichino 5,5: inizia bene trovando spesso il fondo, poi si spegne timidamente (73’ Porcino 6: mette dentro il cross da cui nasce il calcio di rigore del pari).

Diamanti 6,5: partita complicata anche per lui, chiuso nella gabbia preparata dal Padova. Voto alzato dal perfetto rigore che regala un punto prezioso per come si erano messe le cose.

Giannetti 5: non ripete il recente exploit, chiudendo con un triste zero alla casella dei tiri. Spuntato.

Raicevic 5: serata storta, in cui la “struscia” veramente poco. In sofferenza contro i centrali di Bisoli (65’ Murilo 5,5: più in partita del compagno, spreca però di testa l’unica vera palla gol che gli capita).

All. Breda 6: sufficienza stiracchiata, perché la prova non è stata esente da pecche. Un tempo con poche idee e misure, si riabilita dopo l’intervallo quando la squadra almeno ci mette convinzione.

LE INTERVISTE di Simone Panizzi

Mister Breda, per come si era messa la partita, possiamo dire che sia andata bene?
“Nel primo tempo abbiamo fatto male, ci abbiamo messo poca intensità. Non credo sia stato per superficialità, magari la terza partita in una settimana si è fatta sentire sulle gambe. Il nostro errore è stato di essere troppo leziosi, facevamo troppi tocchi perdendo palle importanti”.

La sostituzione di Dainelli e quella di Raicevic come le spiega?
“Dario aveva la febbre e stava male, quindi ha chiesto di uscire. Riguardo a Raicevic, era molto stanco anche lui. Ho cercato di mettere gamba dove potevo, puntando sulla freschezza di Murilo”.

Chi ti ha deluso stasera tra i tuoi giocatori?
“Nessuno in particolare, oggi eravamo tutti poco brillanti. In questo mese abbiamo tirato tanto le energie. Le nostre armi sono l’intensità e l’aggressività, se vengono meno produciamo prestazioni meno convincenti come quella di stasera”.

Può essere che con Diamanti in campo, fatta salva la sua importanza, il gioco sia più prevedibile?
“Diamanti è un giocatore imprevedibile, e attira sempre due o tre giocatori avversari, dobbiamo essere bravi a trovare quelli liberi”.

Cosa si aspetta dal mercato?
“Adesso tiriamo il fiato un attimo, al mercato ci penseremo a gennaio. Abbiamo fatto cinque risultati utili consecutivi, la classifica è migliore di quella di un mese fa e siamo tornati in corsa per obiettivi che erano lontani. Il nostro maggiore problema ora come ora è che siamo in tanti e molti sono penalizzati, per cui vedremo chi può andare a giocare”.

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