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Venezia-Livorno 1-0, gli amaranto affondano in laguna

Sabato 9 Novembre 2019 — 17:30

Primo tempo timido e chiuso in svantaggio per il gol dell'ex Aramu al 39'. Ripresa a testa alta ma nel finale manca il guizzo decisivo, quinta sconfitta su sei trasferte

di Simone Panizzi

Sebbene i sintomi fossero già evidenti, adesso è arrivata la diagnosi. Il Livorno soffre di mal di trasferta. Al Penzo di Venezia arriva la quinta sconfitta su sei gare giocate lontano dal Picchi, con appena un gol segnato e sette subiti.
Breda, memore del “primo, non prenderle” di Frosinone e Cittadella dove comunque erano arrivati dei k.o., decide di giocarsela con una formazione offensiva, con Marras, Marsura, Braken e Raicevic tutti insieme dal 1′. I risultati sono opposti alle aspettative, perché nei primi 45′ il Livorno non tira mai in porta, mentre il Venezia è padrone del possesso palla. Serve però un’invenzione dell’ex Aramu su punizione dal limite a spezzare l’inerzia a favore dei lagunari.
Nella ripresa la squadra amaranto si scuote e pressa più alta, e seppur senza creare moltissimo tiene il Venezia schiacciato nella propria metà campo. Le occasioni migliori arrivano tutte nel finale con un tiro a botta sicura di Viviani respinto sulla linea da un difensore, e un tentativo di Luci respinto da Lezzerini. A referto anche una rete annullata a Raicevic all’ultimo secondo, ma il montenegrino aveva commesso fallo sul portiere avversario.
Il Livorno torna dunque sulla terraferma con la sensazione di aver sprecato l’ennesima buona occasione per smuovere la classifica. Anche perché è difficile pensare di poter centrare la salvezza senza far risultato e punti fuori casa. Adesso, con la prossima gara  in programma tra due settimane (il 23 novembre contro il Trapani) a causa della pausa per le nazionali, Breda avrà modo di lavorare sui tanti aspetti da migliorare. Sempre che la pazienza di Spinelli non finisca prima.

IL TABELLINO

VENEZIA: Lezzerini, Fiordaliso (62′ Cremonesi), Modolo, Casale, Ceccaroni, Zuculini, Vacca (88′ Suciu), Lollo, Aramu (77′ Zigoni), Bocalon, Capello. A disposizione: Bertinato, Pomini, Simeoni, Lakicevic, Gavioli, Montalto, Di Mariano. All. Dionisi.
LIVORNO: Zima, Del Prato, Gonnelli (58′ Bogdan), Boben, Porcino, Marsura, Agazzi (74′ Viviani), Luci, Marras, Raicevic, Braken (69′ Murilo). A disposizione: Plizzari, Ricci, Rizzo A, Gasbarro, Rizzo L, Mazzeo, Di Gennaro, Rocca, Morganella. All. Breda.
Arbitro: Camplone di Pescara (assistenti Cangiano e Capone, quarto uomo Ros)
Reti: 39′ Aramu
Note: ammoniti Capello (V), Ceccaroni (V), Aramu (L), Zuculini (V), Lollo (V), Agazzi (L), Porcino (L), Boben (L); espulso Lollo (V) al 94′ per doppia ammonizione; calci d’angolo 6-7; recupero 1’+4′.

di Simone Panizzi

Zima 6: il gol subito è una gemma di Aramu, su cui può poco. Presente sui pochi tiri indirizzati nello specchio.
Del Prato 6,5: si trova bene con Marras, nel secondo tempo spinge molto dopo un inizio timido.
Gonnelli 6: prova senza sbavature, esce per un infortunio muscolare (58′ Bogdan 6: gioca più in impostazione che in fase difensiva, con il Venezia tutto chiuso dietro).
Boben 6,5: non concede niente agli attaccanti di casa, meglio del solito anche in appoggio.
Porcino 5,5: rimane troppo basso e si vede poco in tandem con Marsura.
Marsura 6: vicino al gol una volta, uno dei pochi che punta e salta l’uomo.
Agazzi 5,5: poco dinamico e qualitativo, Vacca e compagni hanno sempre troppa libertà (74′ Viviani 6,5: ingresso positivo, ha un ottimo piede e sfiora il gol in 20′).
Luci 6: un tempo di sofferenza in cui corre senza costrutto, ripresa più lucida andando anche vicino al pari nel finale.
Marras 6: acceso anche quando il resto della squadra è spento, ha però il demerito di fare il fallo al limite con il quale il Venezia vince la partita.
Raicevic 5: ha la palla buona ma la ciabatta, cerca ossessivamente il contatto fisico scordandosi spesso del pallone.
Braken 5: un paio di colpi di testa soft, qualche sponda, ma non ha il killer instinct (69′ Murilo 5,5: vivacizza l’attacco seppur senza strafare).
All. Breda 5: media tra un primo tempo da 4, con la squadra incapace di sviluppare idee di gioco, e il secondo da 6, con il Livorno finalmente propositivo ma limitato dall’atavico problema di scuotere la rete avversaria.

 

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