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Livorno-Cosenza 2-0. Decidono Giannetti e Salzano. Spinelli di nuovo in tribuna

Domenica 10 Febbraio 2019 — 07:50

Partita sofferta decisa da un lampo dell'attaccante e da un rigore nel recupero, dopo che gli ospiti avevano colpito una traversa

di Simone Panizzi

Vittoria doveva essere e vittoria è stata (clicca qui per consultare LA CLASSIFICA). Il Livorno stende il Cosenza di Braglia con due gol nel secondo tempo di Giannetti e Salzano (su rigore) e rilancia le proprie ambizioni di salvezza. I tre punti permettono agli amaranto di salire in zona playout, abbandonando momentaneamente quella che porta alla retrocessione diretta (clicca sul link in fondo all’articolo per guardare la fotogallery).
La partita si presenta sin da subito complicata, con gli ospiti ben messi in campo e capaci di pungere con insistenza seppur senza creare occasioni nette, se si escludono due tiri dal limite di Tutino e Embalo. Il Livorno ci prova, ma nonostante l’impegno profuso il portiere del Cosenza Perina non compie interventi degni di nota.
Tutt’altra musica dopo l’intervallo, con Giannetti che impiega appena 3′ per sbloccare il risultato sfruttando di testa un perfetto cross del solito Diamanti. Il gol apre gli spazi, con il Cosenza che pian piano si sbilancia in avanti e il Livorno pronto a colpire in contropiede. Il finale è convulso: prima viene espulso Tutino, uno dei migliori dei suoi, per un fallo di reazione, quindi Sciaudone colpisce la traversa. Sulla successiva ripartenza Dumitru viene steso in area, con Salzano perfetto a trasformare dal dischetto il definitivo 2-0.
Per il Livorno è l’ottavo risultato utile consecutivo. Alle viste la prossima difficile trasferta di Lecce, che permetterà di valutare ancora una volta i progressi della squadra.

IL TABELLINO

LIVORNO: Mazzoni, Di Gennaro, Bogdan, Gonnelli, Kupisz, Luci, Agazzi, Fazzi, Diamanti (80′ Dumitru), Giannetti (70′ Raicevic), Murilo (58′ Salzano). A disp. Zima, Crosta, Gasbarro, Boben, Rocca, Eguelfi, Valiani, Porcino, Gori. All. Breda.

COSENZA: Perina, Bittante, Dermaku, Idda, D’Orazio, Bruccini (74′ Legittimo), Palmiero (87′ Capela), Sciaudone, Embalo (58′ Mungo), Tutino, Baez. A disp. Saracco, Hristov, Schetino. All. Braglia.

ARBITRO: Marini di Roma (assistenti Baccini e Bresmes)

RETI: 48′ Giannetti, 93′ Salzano rig.

NOTE: ammoniti Diamanti (L), Agazzi (L), Giannetti (L), Luci (L), D’Orazio (C), Sciaudone (C); espulso Tutino (C); calci d’angolo 2-8; recupero 0’+5′; spettatori 6086.

di Simone Panizzi

LIVORNO

Mazzoni 6: una sola parata importante, su Tutino, in un’azione in cui rimedia a un suo precedente errore.
Di Gennaro 6,5: convince sempre più da centrale di difesa, ruolo in cui legge bene l’azione mettendo pezze importanti.
Bogdan 7: devastante sia quando va in anticipo che quando gioca di fisico sull’uomo, dal suo lato non passano mai.
Gonnelli 6: meno sicuro di altre volte, qualche spiffero di troppo a destra arriva.
Kupisz 6: si vede che è un habitué del ruolo e copre con intelligenza l’intera fascia.
Luci 6: primo tempo complicato perché il Cosenza pressa e esce bene, cresce dopo l’intervallo e blinda la mediana.
Agazzi 6,5: dinamico come sempre, è ormai un punto di riferimento in mezzo per la squadra.
Fazzi 6,5: parte timido e attacca lo spazio di rado, però difensivamente sbaglia poco o niente.
Diamanti 7: solito accentratore delle manovre offensive amaranto, non segna ma mette sulla testa di Giannetti il cross del vantaggio (80’ Dumitru 6: guadagna il rigore che chiude la gara).
Giannetti 7: voto ovviamente gonfiato dal gol decisivo, per una volta il suo sbattersi in campo viene premiato anche in fase realizzativa (70′ Raicevic 6: messo dentro per recuperare condizione e tenere su qualche pallone).
Murilo 5,5: nessuno discute l’impegno, i risultati rimangono mediocri e approssimativi (58′ Salzano 6,5: non entra benissimo, perdendo qualche pallone semplice. Si prende la responsabilità di calciare il rigore che chiude i giochi).
All. Breda 6,5: squadra contratta per un tempo, poi il gol scioglie l’incantesimo e la testa e il Livorno gioca dal Livorno. Unico appunto: troppa sofferenza nel finale con l’uomo in più.

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