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Si è spento Implatini, uno degli ultimi testimoni dei campi di concentramento

Sabato 26 Maggio 2018 — 10:23

I suoi funerali si svolgeranno sabato 26 maggio alle 15 nella Chiesa di San Jacopo in Acquaviva

La memoria storica degli orrori della Seconda Guerra Mondiale ha perduto a Livorno uno dei suoi massimi esponenti.  E’ deceduto all’età di 96 anni, venerdì 25 maggio, circondato dall’affetto dei suoi cari, Giuseppe Implatini, uno degli ultimi testimoni delle atrocità che, nei campi di internamento, furono riservate a coloro che, come lui giovane ed inconsapevole, erano stati chiamati a difendere la propria nazione.
Nato a Scicli, in provincia di Ragusa, il 18 agosto 1922, si arruola il 4 agosto 1941 e viene assegnato alla Caserma della Regia Finanza di Bari.
Destinato al fronte albanese, parte nell’agosto del 1942 per Durazzo e partecipa prevalentemente  ad azioni di controllo del territorio.

Nei giorni seguenti l’8 settembre 1943 il giovane Giuseppe, assieme ai suoi compagni commilitoni, viene trasferito in una caserma tedesca in Albania e successivamente viene caricato su un treno, o meglio un carrobestiame, che lo porterà, dopo giorni di stenti e sofferenze,  anziché in Italia da uomo libero, in una località tedesca, Bad Laubik. Qui gli viene offerta la possibilità di tornare in Italia se aderirà alla Repubblica Sociale, ma sceglie senza indugi di non servire né difendere l’invasore tedesco; per questo verrà internato come prigioniero di guerra fino alla liberazione nell’aprile 1945.
A seguito  di questa sua eroica decisione verrà insignito nel 1979 del distintivo d’onore per i patrioti Volontari della Libertà da parte del Ministero della Difesa.
Tornato in Italia continuerà a svolgere la sua opera nel Corpo della Guardia di Finanza fino al 1977, anno del pensionamento.
Della propria esperienza di militare internato nei campi di lavoro nazisti e della coraggiosa scelta di rinunciare alla propria libertà (e forse alla vita) per non servire l’invasore, Giuseppe Implatini, che portava anche sul proprio corpo i segni tangibili delle offese subìte, ha fatto una scelta di vita, impegnandosi fino all’ultimo nella diffusione dei sacrosanti valori dell’antifascismo con l’A.N.E.I. (Associazione Nazionale Ex Internati) di cui ha ricoperto, dal 2006 al 2016, il ruolo di presidente che lo ha visto sempre in prima fila in tutte le manifestazioni e celebrazioni, al fine di mantenere alto il ricordo di ciò che non dovrà accadere più.
I suoi funerali si svolgeranno sabato 26 maggio alle 15 nella Chiesa di San Jacopo in Acquaviva.

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