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Il teatro Goldoni sorride. Presenze +16%: i dati

Venerdì 31 Marzo 2017 — 07:32

“Ci stiamo adoperando – ha spiegato il direttore Marco Leone – per creare un tavolo di lavoro col festival pucciniano di Torre del Lago, che si ponga come obiettivi la coproduzione di spettacoli"

Il bilancio del 2016 del Teatro Goldoni ha segnato un sostanziale pareggio, con entrate di 3,3 milioni di euro, di cui quasi 500mila euro derivanti dalla vendita di biglietti.
Notizie positive sono arrivate anche sul fronte relativo alle presenze: la stagione 2015/2016, come ha fatto sapere il direttore Marco Leone, intervenuto ieri durante i lavori della settima commissione consiliare (Cultura e turismo), ha fatto registrare un +16% (pari a 13.000 persone).
I dati della stagione 2016/2017 non sono ancora disponibili, in quanto attualmente in corso, tuttavia la tendenza, secondo quanto trapelato, sembrerebbe ricalcare quella dell’anno passato. “Ci stiamo adoperando inoltre – ha spiegato Leone – per creare un tavolo di lavoro col festival pucciniano di Torre del Lago, che si ponga come obiettivi la coproduzione di spettacoli e la reciproca ospitalità di lavori realizzati dalle due fondazioni”.
A breve poi per la prima volta sbarcherà in Giappone l’Iris di Pietro Mascagni. Proprio poche settimane fa in Consiglio comunale è stata approvata all’unanimità una proposta del Partito Democratico che chiedeva l’istituzione di una rassegna dedicata al compositore livornese: “Fino a poco tempo fa non si poteva neanche parlare di Mascagni – ha affermato Alberto Paloscia, direttore del settore lirico del Goldoni – oggi invece si parla di un festival intitolato al maestro. Da molti anni non vengono rappresentate alcune opere, una manifestazione fissa potrebbe servire a far conoscere in modo più approfondito la sua musica”.
E perché allora non dedicare a Mascagni il più grande teatro cittadino che ora porta il nome di Carlo Goldoni? È l’estemporanea proposta venuta fuori ieri a margine della commissione e vista di buon occhio anche dal consigliere del Movimento 5 stelle Corrado La Fauci. “In questo modo il nostro teatro e la nostra città – ha detto Leone – sarebbero più facilmente riconoscibili e identificabili sia a livello nazionale sia internazionalmente”. “Mascagni in quanto livornese – ha concluso Paloscia – avrebbe così lo stesso riconoscimento riservato a Luciano Pavarotti, a cui Modena ha intestato il teatro comunale pochi mesi dopo la sua morte”. Va detto però che a Livorno esiste già un piccolo teatro in via del Lazzeretto, nel parco di villa Corridi, intitolato al nostro illustre concittadino, senza dimenticare la Terrazza e l’istituto di alta formazione musicale.

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