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Enriques, il bonus scuola devoluto agli studenti

Domenica 18 Settembre 2016 — 15:29

La Rsu del Liceo Enriques di Livorno rende noto che in questa scuola è stata condotta una mobilitazione molto determinata (continua)

La Rsu del Liceo Enriques di Livorno rende noto che in questa scuola è stata condotta una mobilitazione molto determinata contro il bonus per merito previsto dalla “Buona Scuola”. Per tutto l’anno scolastico 2015-16 i docenti e gli studenti si sono rifiutati di entrare a far parte del Comitato di valutazione deputato alla elaborazione dei criteri di accesso al bonus,non eleggendo membri all’interno dell’organismo. Con varie delibere il Collegio ha respinto il bonus, tanto che le richieste di accesso al riconoscimento del merito sono state solo 3 sull’intero corpo docente.
Due giorni prima della fine dell’anno scolastico, il 29 agosto, la Dirigente ha nominato per via gerarchica due docenti allo scopo di dare una qualche legittimazione ad un organismo che docenti e studenti non hanno voluto formare. L’operazione della Dirigente è discutibile sotto molti profili, non escluso quello formale, e dimostra l’autoritarismo con cui la Legge 107 viene imposta . Alcuni docenti hanno deciso di non accettare il bonus ricevuto contro la loro volontà e contro le delibere collegiali devolvendolo al fondo di solidarietà per gli studenti in difficoltà economica del Liceo.
Riportiamo di seguito il documento elaborato dalla RSU. Al Liceo Enriques la vicenda del bonus per il merito docenti ha avuto un esito anomalo, che va riportato alla scelta di dubbia legittimità prodotta in extremis dalla ex Dirigente. Ricordiamo che i docenti del Liceo Enriques hanno sostenuto per un intero anno una mobilitazione coerente e responsabile.
La nostra mobilitazione ha avuto la forza di svelare il meccanismo perverso del riconoscimento del merito previsto della legge 107. Il premio per merito viene distribuito a discrezione dei Dirigenti utilizzando i soldi rapinati a tutti con il mancato rinnovo del contratto e della consueta progressione di carriera costituita dai gradoni. L’operazione prevede una subdola ricerca del consenso, rappresentata dal Comitato di valutazione. Quando il consenso non c’è, come all’Enriques, l’imposizione è forzata, gerarchica, prodotta d’autorità.
La nostra posizione è sempre stata assunta ed esercitata in modo trasparente e chiaro, nelle sedi e nei momenti istituzionalmente preposti alla discussione. Con la Dirigente c’è sempre stato, almeno da parte nostra, un confronto dialettico e corretto, sempre legato alla applicazione di una legge discutibile come la 107 in un anno fondamentale come quello di prima applicazione. La contrapposizione, quando c’è stata, ha sempre riguardato i ruoli, mai l’aspetto personale.

Riepilogo della vicenda 
Ricordiamo che la L.107 (Buona scuola) prevede la costituzione di un Comitato di valutazione così composto: il Dirigente scolastico, un membro esterno (altro Dirigente Scolastico nominato dall’Ufficio scolastico regionale), due docenti nominati dal Collegio, un docente nominato dal Consiglio d’Istituto, un genitore e uno studente nominati dal Consiglio d’istituto. Ecco di seguito come sono andati i fatti nello scorso anno scolastico al Liceo Enriques. In Consiglio d’Istituto (seduta del 14.1.16) i docenti e gli studenti rifiutano di proporre candidature per il Comitato di valutazione. Si candida un genitore, che non ottiene la maggioranza dei voti in quanto votato solo dalla DS e dagli altri genitori. Nel gennaio 2016 (seduta del 22.1.16) il Collegio dei docenti approva una mozione (3 contrari di cui 1 la Dirigente, 3 astenuti), già sottoposta a precedente assemblea sindacale, con cui motivatamente dichiara di non voler procedere alla nomina dei due docenti di propria spettanza, riservandosi di farlo solo in fase finale d’anno scolastico per gli adempimenti legati alla valutazione dei docenti neoimmessi in ruolo. Nel mese di febbraio la Dirigente chiede, tramite l’Ufficio scolastico regionale, un parere al Ministero per chiarire se un comitato composto da due persone (i due Drigenti scolastici) è validamente costituto. Il quesito è consultabile sul sito e fa riferimento alla mancata nomina di componenti da parte del Collegio docenti e del Consiglio d’istituto. Nel mese di maggio (seduta del 17.5.16) il Collegio docenti elegge nel Comitato di valutazione due docenti, che si candidano precisando di voler partecipare esclusivamente agli adempimenti legati alla valutazione dei neoimmessi in ruolo. Seguono alcune convocazioni del Comitato di valutazione (in odg: criteri valorizzazione del merito) alle quali le docenti non partecipano inviando in anticipo motivata comunicazione d’assenza. Contemporaneamente le docenti, il personale neoimmesso e i loro tutor chiedono con insistenza di convocare la seduta per la validazione dell’anno di prova. Nel Collegio docenti del mese di giugno viene poi approvata la proposta, presentata da una docente, di rinunciare al bonus e di non compilare la scheda di richiesta di accesso al bonus (scheda peraltro non prevista dalla normativa). Il 20 giugno la convocazione del Comitato di valutazione contiene, oltre al primo punto relativo ai criteri di accesso al bonus, anche un secondo punto relativo ai colloquio con i docenti neoimmessi in ruolo.
Le docenti elette dal collegio partecipano alla seduta, ricevono comunicazione della proposta di criteri a cui i due Dirigenti avevano già lavorato, si riservano di produrre osservazioni. Si passa poi ai colloqui dei neoimmessi e la procedura, relativamente a questo punto, viene completamente e debitamente espletata. Circa una settimana dopo, le docenti elette dal collegio presentano le dimissioni dal Comitato di valutazione. Il 18 luglio si riunisce il Comitato di valutazione costituito dai due componenti residui (i due Dirigenti) e vengono approvati i criteri di erogazione del bonus, pubblicati tramite circolare (con l’invito ai docenti a fare richiesta compilando una apposita scheda entro il 28.7). Il 21 luglio il Ministero risponde alla richiesta di parere inoltrata a febbraio (sic!) e la comunica all’Uffico scolastico Regionale, il quale la trasmette al Liceo Enriques dopo oltre un mese, il 23 agosto. Il parere è che due persone (i due Dirigenti) non sono sufficienti a costituire il Comitato di valutazione. Il 27 di agosto la Dirigente, eludendo anche le richieste di informativa nel frattempo pervenute dalla RSU, emana un decreto in cui nomina due docenti nel comitato di valutazione, sostituendosi alle prerogative del collegio in base ad una norma sulla proroga degli organi dello stato motivata con l’inadempienza del Collegio docenti. Il neocomitato di valutazione viene convocato il 29 agosto conferma ed approva i criteri già definiti ed approvati dai due Dirigenti il 18 luglio. Il 1 settembre la RSU viene informata dalla Dirigente, ormai titolare altrove, dell’avvenuta operazione L’informativa è trasmessa tramite una comunicazione cartacea consegnata a cura degli uffici, dalla quale risulta che:
le domande di accesso al bonus tramite compilazione ed inoltro della scheda sono state 3 ed
i destinatari del bonus sono 54.
Nei giorni successivi viene notificato l’importo riconosciuto ad ogni destinatario del bonus. A ciascuno viene notificato “quanto merita.”. Ci sono anche cinque docenti che “non meritano nulla”.  L’operazione condotta dalla ex Dirigente, oltre che non rispettosa delle deliberazioni del Collegio docenti, né dei dovuti passaggi di informativa sindacale alla RSU, appare di dubbia legittimità, frutto di un’evidente forzatura della normativa, ancorchè autorizzata dal Ministero.

Conclusioni
Abbiamo fatto quanto nella nostre possibilità per tutelare un duplice diritto – quello al rinnovo del contratto e quello ad una reale valorizzazione della funzione docente – che riteniamo ingiustamente negato dalla legge 107. Il Collegio docenti ha lasciato da soli i Dirigenti e non ha collaborato in alcun modo all’operazione- merito. Le richieste di accesso al bonus sono state solo tre. Il Comitato di valutazione nominato per via gerarchica a fine agosto esprime di fatto la sola volontà dell’ex Dirigente. Alcuni docenti hanno già comunicato che non sono disponibili ad accettare una mancia elargita d’autorità tramite una forzatura normativa, calpestando la volontà e le deliberazioni del Collegio . Decidono pertanto di rinunciare al bonus per devolverlo al fondo di solidarietà per gli studenti in difficoltà economica, vincolato all’acquisto di libri e materiale didattico o alle spese per viaggi d’istruzione. La RSU del Liceo Enriques sostiene questa scelta, così come sostiene tutte le iniziative volte a contrastare le applicazioni di una legge che la categoria respinge e continua fortemente ad osteggiare.

la RSU del Liceo Enriques, i terminali associativi del Liceo Enriques

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