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Una giornata dedicata all’inclusione scolastica

Mercoledì 24 Ottobre 2018 — 17:57

Insegnanti di ogni ordine e grado hanno partecipato alla giornata di formazione promossa CTS di Livorno-Liceo Cecioni Scuola polo per l’inclusione

Lunedì 22 ottobre l’auditorium del Museo di storia naturale è stato riempito da insegnanti di ogni ordine e grado che hanno partecipato alla giornata di formazione promossa CTS di Livorno-Liceo Cecioni Scuola polo per l’inclusione: “I luoghi dell’autismo, percorsi di autonomia”. I lavori della giornata, coordinati dall’Ing. Giuseppe De puri, dirigente CTS Livorno, che ha sottolineato l’importanza del contributo dei tanti attori sul territorio per realizzare pienamente l’inclusione degli studenti nel percorso formativo e di istruzione, sono stati introdotti proprio dagli interventi dei rappresentanti delle realtà che sul territorio operano sul fronte della disabilità: la dott.ssa Casella, neuropsichiatra infantile dell’Azienda Usl Toscana Nord Ovest, la dott.ssa Fiorella Chiappi, consigliera dell’Ordine degli psicologi toscani e la Dott.ssa Tiziana Rapisarda, dell’Ufficio Autonomia scolastica/Ufficio MIUR Toscana VII. La giornata è proseguita con il qualificato intervento del prof. Lucio Cottini, professore ordinario di Didattica e pedagogia speciale dell’Università di Udine: “Quando l’inclusione è complicata: la difficile situazione degli allievi con disturbo dello spettro autistico”. E’ infine intervenuto Antonio Narzisi, psicologo e psicoterapeuta dell’Istituto di Gestalt HCC Italy e ricercatore in neuroscienze dello sviluppo: ”Il disturbo dello spettro autistico: dall’epidemiologia al trattamento research based” che ha riportato i dati di uno studio epidemiologico eseguito su oltre 10.000 bambini di età compresa tra i 7 e i 9 anni nell’area metropolitana di Pisa e Provincia, da cui è risultato che 1 bambino su 100 in Italia ha una diagnosi di disturbo dello spettro autistico, di cui una parte cosiddetto di “alto funzionamento”, mentre ci sono alunni della stessa fascia di età che non hanno una diagnosi certa ma il cui profilo comportamentale può evocare l’autismo. Da qui l’importanza della collaborazione con le scuole, che permette una migliore comprensione dei bisogni dei bambini con autismo, fattori essenziali per una efficace organizzazione delle risorse a supporto di famiglie e alunni e che permette l’individuazione delle forme di autismo ad alto funzionamento, più difficili da intercettare e da diagnosticare.

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