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“Codice Rosso”, firmato l’accordo tra carceri e questura

Mercoledì 8 Febbraio 2023 — 12:42

Da oggi, in funzione del nuovo protocollo d’intesa, le direzioni delle carceri livornesi lavoreranno in sinergia con la divisione polizia anticrimine della questura, attraverso un proficuo scambio di informazioni, oltre a quelle già previste dalla normativa, relative alle scarcerazioni  dei detenuti che, ritenuti colpevoli dei cosiddetti reati da “Codice Rosso”, torneranno liberi (per qualsiasi motivo) nel capoluogo livornese, anche durante la fruizione dei permessi premio

La mattina di mercoledì 8 febbraio il questore Roberto Massucci, alla presenza di Cristina Papa, dirigente della Divisione Anticrimine della questura, e di Angelo D’Aniello, responsabile della Polizia Penitenziaria livornese, ha  siglato con l’Amministrazione Penitenziaria rappresentata dalla Maria Grazia Giampiccolo – direttore delle Case Circondariali delle Sughere e della Gorgona un protocollo d’intesa in materia di “Codice Rosso e Misure di Prevenzione”. Scopo principale dell’iniziativa – incentivata in tutta Italia dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato – è quello di anticipare la soglia di prevenzione di quei reati come violenza sessuale, maltrattamenti in famiglia e atti persecutori, oltre ai delitti a sfondo sessuale contro i minori.

Da oggi, in funzione del nuovo protocollo d’intesa, le direzioni delle carceri livornesi lavoreranno in sinergia con la divisione polizia anticrimine della questura, attraverso un proficuo scambio di informazioni, oltre a quelle già previste dalla normativa, relative alle scarcerazioni  dei detenuti che, ritenuti colpevoli dei cosiddetti reati da “Codice Rosso”, torneranno liberi (per qualsiasi motivo) nel capoluogo livornese, anche durante la fruizione dei permessi premio.

Questa comunicazione consentirà il monitoraggio degli autori di queste categorie di reato anche ai fini dell’ eventuale adozione di provvedimenti di prevenzione di competenza del questore. Attualmente nelle case circondariali livornesi ci sono 26 soggetti “maltrattanti”, che sarebbero interessati dal protocollo che va a integrare i percorsi di recupero già in atto presso le stesse.

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