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Darsena Europa, Gariglio fa il punto sui lavori

Lunedì 14 Luglio 2025 — 16:01

Nel corso del convegno PRIM in Provincia, il commissario straordinario dell’AdSP ha snocciolato il cronoprogramma delle opere che si pone di traguardare la messa in esercizio del terminal container entro il 2030 e che prevede tra le altre la realizzazione di un terminal container da 620.000 mq con una banchina di 60.000 mq di superficie e 1200 metri di lunghezza e un piazzale di 560.000 mq, l’allargamento della strada di accesso al cantiere, la realizzazione di un nuovo molo di sopraflutto (Diga Nord), la riconfigurazione e il prolungamento della diga del Marzocco (Diga  Sud), lo smontaggio e riconfigurazione del tratto settentrionale della diga della Meloria (Nuova Diga della Meloria) e i dragaggi per portare i fondali del canale di accesso a - 17 metri nel tratto esterno e a - 16 in quello interno. Gli interventi sono stati avviati il 12 maggio scorso dopo il completamento della progettazione esecutiva e delle opere di bonifica bellica

La prima tappa a Livorno del monitoraggio del Piano Regionale Integrato Infrastrutture e Mobilità (PRIM) ha offerto il 14 luglio al commissario straordinario dell’AdSP, Davide Gariglio, l’occasione per fare il punto della situazione sullo stato di avanzamento dei lavori della Darsena Europa, l’opera di espansione a mare dello scalo labronico che nella sua prima fase prevede la realizzazione di un terminal container da 620.000 mq con una banchina di 60.000 mq di superficie e 1200 metri di lunghezza e un piazzale di 560.000 mq. Nella Sala consiliare della Provincia, Gariglio, intervenuto in streaming, ha ricordato che gli interventi per la realizzazione dei dragaggi e delle opere marittime e di difesa sono stati avviati il 12 maggio scorso dopo il completamento della progettazione esecutiva e delle opere di bonifica bellica.
Da Palazzo Granducale, Gariglio ha snocciolato il cronoprogramma delle opere, che si pone di traguardare la messa in esercizio del terminal container entro il 2030 e che prevede tra le altre cose l’allargamento della strada di accesso al cantiere, la realizzazione di un nuovo molo di sopraflutto (Diga Nord), la riconfigurazione e il prolungamento della diga del Marzocco (Diga  Sud), lo smontaggio  e riconfigurazione del tratto settentrionale della diga della Meloria (Nuova Diga della Meloria) e i dragaggi per portare i fondali del canale di accesso a – 17 metri nel tratto esterno e a – 16 in quello Interno. Collegati ai lavori principali anche quelli di consolidamento della prima vasca di colmata, avviati nel 2023 e di cui è prevista l’ultimazione a giugno del 2027.
Come sottolineato da Gariglio, l’investimento complessivo per la parte pubblica ha raggiunto oggi la cifra di 555 milioni di euro, cento milioni in più rispetto all’importo originario, un incremento dovuto in parte alla necessità di modificare il progetto iniziale, prevedendo l’ampliamento della vasca di colmata del futuro terminal RO/RO con l’obiettivo di permetterle di contenere interamente i 17 milioni di metri cubi di sedimenti risultanti dalle attività di dragaggio. Anche il consolidamento della prima cassa di colmata (opera da circa 50 mln di euro) e le prescrizioni ambientali stabilite in fase di VIA hanno inciso sul costo finale della maxi opera, oltre alla revisione dei prezzi, che dovrà essere coperta, almeno in parte, dal quadro economico dell’opera. Queste spese trovano la piena copertura attraverso le sovvenzioni pubbliche, che ammontano a 450 mln di euro, di cui ben 200 milioni stanziati dalla Regione Toscana. “Un impegno straordinario” lo ha definito Gariglio, sottolineando “che non è affatto scontato che una Regione si impegni in una misura così proporzionalmente rilevante  sulla realizzaIone di un’infrastruttura portuale di rilievo nazionale”. Altre risorse sono state recuperate grazie ai contratti di mutuo attivati con la Cassa Depositi e Prestiti (mutuo per un importo  di 50  mln di euro) e con la BEI (linea di credito per un importo massimo di 90 mln). In ogni caso, dovranno essere attivate ulteriori richieste di fondi nazionali ed europei, in concorso con i fondi ADSP e dei mutui già ottenuti, per realizzare altri interventi tra i quali Gariglio ha citato a titolo di esempio il consolidamento della seconda vasca di colmata, indispensabile per avere l’intero terminal container a disposizione, e le connessioni ferroviarie di ultimo miglio.
In chiusura di intervento, il commissario si è soffermato sull’importanza strategica della ZLS, il cui primo comitato di indirizzo si insidierà il prossimo 23 luglio e che rappresenta “il braccio di politica industriale per promuovere lo sviluppo economico nel territorio e rendere molto attrattivo il porto di Livorno”. Ultima necessità evidenziata dal commissario straordinario, quella relativa alla  realizzazione del nuovo ponte sullo scolmatore, progetto non strettamente connesso alla Darsena Europa ma ritenuto da tutti strategico per risolvere il problema della difficile convivenza tra le esigenze di accosti dello scalo commerciale con quelle produttive della cantieristica pisana.

Dichiarazione Nereo Marcucci, delegato per le infrastrutture della Confindustria Toscana Centro e Costa e coordinatore della Commissione Infrastrutture e Logistica di Confindustria Toscana

Confindustria monitora l’andamento della realizzazione di infrastrutture che ritiene cruciali per il consolidamento delle attività industriali di Livorno, Piombino e Carrara e, auspicabilmente, per la loro crescita. L’idea che avevamo circa la necessità di un cambio di passo trova conferma dalla lettura del PRIIM 2025 e dagli interventi che ho ascoltato stamani ed anche nelle sagge parole di S.E. prefetto di Livorno. Non compete ad un’associazione di rappresentanza stabilire come questo debba avvenire: scelta che spetta alle istituzioni elettive ed al loro rapporto con il Governo centrale. Il cambio di passo necessario al rilancio dell’economia della costa soffre di due disallineamenti, come certifica il rapporto IRPET del giugno scorso. Il primo: la nostra soddisfazione per l’avanzamento dei progetti, delle dotazioni finanziarie e della realizzazione di alcune infrastrutture, tramviarie, ferroviarie e stradali in Toscana ha un contrappasso. Non se ne registra alcuna per quelle della Toscana costiera. L’impegno pressante della Regione verso il Governo centrale, verso RFI e ANAS e verso gli altri decisori come il MIT non hanno dato risultati. Il secondo: il presidente designato dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, avv. Davide Gariglio – seppur da remoto per il grave lutto che lo ha colpito – ha descritto puntualmente un cronoprogramma per la realizzazione del primo lotto di Darsena Europa, pur considerando le 11 prescrizioni ricordate anche stamani da ARPAT. A maggior ragione in parallelo dovrebbe essere “fatto il punto” progettuale, realizzativo e finanziario, contestuale ed unitario, di tutte le connessioni, maggiori e minori, descritte anche stamani, con alcune nuove apprezzate attenzioni (ponti mobili, connessioni alla FI-PI-LI).

Confcommercio: “Sosteniamo l’azione della Regione, ma accelerare è indispensabile”

“Il porto è la più grande infrastruttura economica della Toscana, ma senza connessioni efficienti rischia di non esprimere tutto il suo potenziale”. Lo afferma Fulvio Romeo Franchini, delegato ai trasporti e alla logistica di Confcommercio Livorno, all’indomani del confronto sulle infrastrutture tenutosi a Livorno a Palazzo Granducale. “Nel contesto attuale, segnato da instabilità geopolitica e tensioni nel Mediterraneo – osserva Franchini – la centralità logistica del nostro scalo cresce di importanza. Ma proprio per questo occorre completare ciò che è stato solo avviato. Da tempo assistiamo alla formulazione di progetti, anche avanzati sotto il profilo tecnico, che però restano sospesi per mancanza di coperture economiche o per l’assenza di passaggi autorizzativi fondamentali”. Confcommercio riconosce i progressi fatti, come l’espansione a mare della Darsena Toscana, ma mette in guardia contro l’effetto “freno a mano” su altri interventi chiave. “I grandi assi di collegamento retroportuale, ferroviari e stradali, non possono più restare nell’anticamera delle intenzioni. Vanno messi nelle condizioni di essere realizzati, perché il nodo logistico di Livorno deve poter servire con continuità ed efficienza tutta la Toscana e dialogare operativamente con il Sud del Mediterraneo, dove si gioca una parte sempre più importante delle dinamiche commerciali”. “Per questo”, conclude Franchini, “è fondamentale che il lavoro portato avanti dalla Regione Toscana trovi ascolto e concretezza ai tavoli ministeriali. Siamo accanto alle istituzioni locali in questo sforzo, ma non possiamo perdere altro tempo: i progetti vanno portati al traguardo, perché il porto di domani si costruisce oggi”.

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