Marevivo presenta “BlueFishers”: cassette riutilizzabili per una pesca senza polistirolo
La campagna mira al contrasto dell’inquinamento marino e prevede la consegna di 500 cassette riutilizzabili e riciclabili in polipropilene, suddivise tra la provincia di Livorno e Grosseto, in sostituzione di quelle in polistirolo, a circa 20 imbarcazioni della piccola pesca artigianale
di Martina Romeo
Nel settore ittico l’Italia ha il tasso di consumo di polistirene espanso (EPS) più alto d’Europa. Un primato certo di cui non potersi vantare, soprattutto se prendiamo in considerazione come, fra tutte le plastiche, l’EPS sia uno dei rifiuti in plastica maggiormente presenti in mare, in spiaggia e lungo le coste.
Per cercare di portare sempre più in luce i drammatici effetti provocati all’ecosistema marino dal polistirolo, e di ridurre così l’impatto nocivo dello stesso sull’ambiente, la Fondazione Marevivo ha presentato oggi, presso la sede di Slow Food a Livorno e all’Hotel Baia di Talamone, la campagna nazionale “BlueFishers”. Lanciata a Viareggio nel 2024, mirata al contrasto dell’inquinamento marino, la campagna prevede la consegna di 500 cassette riutilizzabili e riciclabili in polipropilene, suddivise tra la provincia di Livorno e Grosseto, in sostituzione di quelle in polistirolo, a circa 20 imbarcazioni della piccola pesca artigianale (con due persone per ogni barca). Un’azione possibile grazie alla collaborazione di Marevivo con il progetto internazionale “End Plastic Soup – Tuscany in Action” finanziato dal Rotary Toscana Distretto 2071, progetto triennale mirato alla sensibilizzazione della collettività sul tema dell’inquinamento da plastica in mare e grazie al quale il Distretto Rotary Toscana ha acquistato e distribuito le cassette ai pescatori.
“Il Rotary ha scelto di adottare e unirsi a questo tipo di intervento all’interno di un progetto molto ampio chiamato End Plastic Soup – Tuscany in Action – spiega Giacomo Aiazzi, in rappresentanza di Rotary Toscana – La nostra idea è quella di realizzare degli interventi che possiedano determinate caratteristiche e ‘BlueFishers’ le incarna appieno. Purtroppo quando si parla di ambiente è difficilissimo trovare interventi che facciano la differenza e che siano ragionevoli da un punto di vista economico”. Aiazzi ha tenuto inoltre a mettere in evidenza quanto sia necessaria la costruzione di una coscienza comunitaria ambientale. Un parere condiviso anche da FedagriPesca Confcooperative e dagli altri collaboratori coinvolti nella campagna: Cooperative di pescatori Omega 3 e Azimut di Livorno, la Cooperativa San Leopoldo di Marina di Grosseto e Paolo il pescatore di Talamone.
“È sempre un piacere riuscire, nel proprio piccolo, a salvaguardare l’ambiente, a proteggerlo per quanto possibile. Serve a noi ma soprattutto servirà alle generazioni future. – interviene Giovanna Assenzio, presidente e armatore della Cooperativa Omega 3 – Troviamo molta plastica all’interno dei pesci e questo è un segnale molto preoccupante per la salute del mare e dell’uomo”.
Da sottolineare è che nonostante il divieto di utilizzo di plastica monouso rimanga un principio cardine della normativa europea, attualmente, sia a livello nazionale che internazionale, non esistono norme in vigore che vietino l’uso del polistirolo nel settore ittico. Aspetto che rende l’impiego di cassette in EPS una prassi ancora oggi stabile in diversi Paesi dell’Unione Europea.
“La pesca artigianale è da sempre un settore particolarmente attento alla sostenibilità ambientale. – dichiara il vicepresidente e responsabile del settore pesca e acquacultura di FedagriPesca Confcooperative Toscana, Andrea Bartoli – Le nostre cooperative ormai da anni mettono in campo iniziative e collaborazioni con numerosi enti e associazioni per uno sviluppo sempre più sostenibile del settore. Il pescatore è più che consapevole. Il problema in queste questioni non è tanto il pescatore, ma le norme”.
“A Viareggio, in sei mesi di tempo, la Cittadella della Pesca lo scorso anno ha utilizzato queste nuove cassette e ne ha risparmiate 35.000 di polistirolo. Un dato importante e significativo. Per noi di Marevivo è importante fare qualcosa di tangibile, non fare solamente proclami, ma qualcosa che aiuti a migliorare lo stato del nostro mare. Qualcosa di fondamentale che permetta di fermare tutte le microplastiche che ci sono in giro”, ha sottolineato durante la conferenza Valentino Chiesa, parte di Marevivo. “La strada verso la piena sostenibilità ambientale nel comparto ittico è complessa, – aggiunge Laura Gentile, coordinatrice nazionale del progetto per la Fondazione Marevivo – e dipende da fattori politici, risorse disponibili e consapevolezza ambientale”.
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