Security manager, il bilancio di un anno di sicurezza partecipata
Il bilancio di Dotto insieme al sindaco e a Pedini della municipale: "Dodici mesi intensi fatti di collaborazione tra amministrazione, polizia locale, forze dell’ordine, Consigli di Zona e cittadini. Abbiamo iniziato da piazza Garibaldi, simbolo di criticità, ma anche di rinascita. Non è semplice, perché ogni intervento è accompagnato da polemiche. Ma se non si affrontano i problemi, si resta immobili"
Ad un anno dal suo insediamento, il security manager del Comune di Livorno, Giampaolo Dotto, traccia un bilancio del proprio operato insieme al sindaco Luca Salvetti e alla responsabile dei servizi territoriali della Polizia Municipale Michela Pedini. “Abbiamo voluto questo appuntamento per raccontare dodici mesi di collaborazione intensa – dice il sindaco Salvetti – ma soprattutto per condividere con tutti il metodo adottato: un rapporto stretto tra amministrazione, Polizia locale, Forze dell’ordine, Consigli di Zona e cittadini. Un’impostazione che non può prescindere da una figura come quella di Dotto, professionista di lunga esperienza, capace di offrire una visione concreta e competente sul tema della sicurezza urbana. Con lui si è creato un intreccio positivo di idee, soprattutto con Prefettura, Questura e Carabinieri, ma anche con gli stessi Consigli di Zona, dove non è mai mancata la sua presenza”. “All’inizio – spiega Dotto – ero percepito come una figura aliena. Ma con il tempo e i numerosi incontri sul territorio, il mio ruolo è stato compreso. Abbiamo iniziato da piazza Garibaldi, simbolo di criticità, ma anche di rinascita. Non è semplice, perché ogni intervento è accompagnato da polemiche. Ma se non si affrontano i problemi, si resta immobili”. A sottolineare il valore del legame tra istituzioni e famiglie è intervenuta Michela Pedini, responsabile dei servizi territoriali della Polizia Municipale. “È il momento di un patto sociale tra scuola, famiglie e istituzioni. I ragazzi di oggi sono i cittadini di domani, e se perdiamo il contatto con loro, perdiamo la comunità. I nostri figli vanno riconosciuti, anche nei loro errori. Quando accade qualcosa, nessuno dice ho sbagliato, ed è un segnale del nostro tempo. La serenità urbana si costruisce insieme, riconoscendo i limiti e correggendoli senza colpevolizzare chi fa rispettare le regole”. Tra le prospettive future, il security manager ha annunciato un impegno sul coinvolgimento delle comunità straniere, “non in modo formale, ma strutturato e costruttivo”, e una particolare attenzione al disagio giovanile. Il primo cittadino ha infine ribadito l’urgenza di ridefinire le responsabilità in materia di sicurezza. “Spesso – conclude – l’intero peso di questioni che vanno oltre le competenze comunali ricade sui sindaci. Serve un nuovo equilibrio con il governo centrale. Noi continueremo a fare la nostra parte, ma non possiamo essere lasciati soli”. Presenti alla conferenza stampa anche Donatella Ferrini dell’Ufficio Segnala-Li e alcuni rappresentanti dei Consigli di Zona che hanno apprezzato il lavoro del Security Manager e posto ulteriori nuove questioni da trattare e poi risolvere.
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