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Security manager, il bilancio di un anno di sicurezza partecipata

Giovedì 31 Luglio 2025 — 17:32

Il bilancio di Dotto insieme al sindaco e a Pedini della municipale: "Dodici mesi intensi fatti di collaborazione tra amministrazione, polizia locale, forze dell’ordine, Consigli di Zona e cittadini. Abbiamo iniziato da piazza Garibaldi, simbolo di criticità, ma anche di rinascita. Non è semplice, perché ogni intervento è accompagnato da polemiche. Ma se non si affrontano i problemi, si resta immobili"

di Giulia Bellaveglia

Ad un anno dal suo insediamento, il security manager del Comune di Livorno, Giampaolo Dotto, traccia un bilancio del proprio operato insieme al sindaco Luca Salvetti e alla responsabile dei servizi territoriali della Polizia Municipale Michela Pedini. “Abbiamo voluto questo appuntamento per raccontare dodici mesi di collaborazione intensa – dice il sindaco Salvetti – ma soprattutto per condividere con tutti il metodo adottato: un rapporto stretto tra amministrazione, Polizia locale, Forze dell’ordine, Consigli di Zona e cittadini. Un’impostazione che non può prescindere da una figura come quella di Dotto, professionista di lunga esperienza, capace di offrire una visione concreta e competente sul tema della sicurezza urbana. Con lui si è creato un intreccio positivo di idee, soprattutto con Prefettura, Questura e Carabinieri, ma anche con gli stessi Consigli di Zona, dove non è mai mancata la sua presenza”. “All’inizio – spiega Dotto – ero percepito come una figura aliena. Ma con il tempo e i numerosi incontri sul territorio, il mio ruolo è stato compreso. Abbiamo iniziato da piazza Garibaldi, simbolo di criticità, ma anche di rinascita. Non è semplice, perché ogni intervento è accompagnato da polemiche. Ma se non si affrontano i problemi, si resta immobili”. A sottolineare il valore del legame tra istituzioni e famiglie è intervenuta Michela Pedini, responsabile dei servizi territoriali della Polizia Municipale. “È il momento di un patto sociale tra scuola, famiglie e istituzioni. I ragazzi di oggi sono i cittadini di domani, e se perdiamo il contatto con loro, perdiamo la comunità. I nostri figli vanno riconosciuti, anche nei loro errori. Quando accade qualcosa, nessuno dice ho sbagliato, ed è un segnale del nostro tempo. La serenità urbana si costruisce insieme, riconoscendo i limiti e correggendoli senza colpevolizzare chi fa rispettare le regole”. Tra le prospettive future, il security manager ha annunciato un impegno sul coinvolgimento delle comunità straniere, “non in modo formale, ma strutturato e costruttivo”, e una particolare attenzione al disagio giovanile. Il primo cittadino ha infine ribadito l’urgenza di ridefinire le responsabilità in materia di sicurezza. “Spesso – conclude – l’intero peso di questioni che vanno oltre le competenze comunali ricade sui sindaci. Serve un nuovo equilibrio con il governo centrale. Noi continueremo a fare la nostra parte, ma non possiamo essere lasciati soli”. Presenti alla conferenza stampa anche Donatella Ferrini dell’Ufficio Segnala-Li e alcuni rappresentanti dei Consigli di Zona che hanno apprezzato il lavoro del Security Manager e posto ulteriori nuove questioni da trattare e poi risolvere.

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