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Gariglio incontra Confindustria: “Le imprese sono il motore dello sviluppo economico”

Giovedì 2 Ottobre 2025 — 11:04

Il presidente Neri: "Come Confindustria siamo pronti a fare la nostra parte: monitorare, proporre, collaborare. La Toscana costiera può e deve tornare ad essere un motore stabile di crescita regionale e nazionale". Alberti: "Certezza dei programmi e rispetto dei tempi"

di Giulia Bellaveglia

Martedì 30 settembre nella sede livornese di Confindustria Toscana Centro e Costa si è tenuto un incontro sul piano di sviluppo dei porti del nostro territorio. Di seguito le dichiarazioni dei tre relatori. Il commissario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, Davide Gariglio: “Le imprese sono il cuore dello sviluppo: creano lavoro, ricchezza e opportunità. Per questo l’Autorità di Sistema Portuale deve sostenerle, collaborando con tutto il tessuto produttivo e istituzionale. Non possiamo essere una realtà isolata: dobbiamo ascoltare, dialogare e adattarci rapidamente ai cambiamenti globali, che spesso corrono più veloci delle procedure pubbliche. Il porto vive solo se c’è dietro un territorio che produce e commercia. È questa la logica che ci guida: integrazione tra infrastrutture, logistica e manifattura, con una visione condivisa tra istituzioni, imprese e lavoratori. Progetti cruciali come Piombino, con la sua riconversione industriale, le bonifiche e gli investimenti, e Livorno, con le sfide legate a Darsena Europa e alla pianificazione urbanistica, richiedono unità di intenti e decisioni concrete. Servono certezza di regole, finanziamenti adeguati e tempi rapidi. La Zls Toscana è un passo avanti importante in termini di semplificazione e attrattività. Ma senza risorse adeguate, come un credito d’imposta strutturale e competitivo, rischia di restare una misura depotenziata rispetto alla Zes del Sud. Il nostro obiettivo è chiaro: rendere i porti toscani piattaforme efficienti al servizio di imprese, lavoratori e comunità, in un quadro di sostenibilità e competitività internazionale. Confronto, cooperazione e rapidità d’azione: solo così potremo trasformare i progetti in risultati concreti per il territorio e per il Paese”. Il cavaliere del lavoro e presidente della Delegazione di Livorno di Confindustria Toscana Centro e Costa, Piero Neri: “Dal 2024, con la fusione associativa, è nata Confindustria Toscana Centro e Costa, che oggi rappresenta 1.500 aziende e 66.500 addetti: la nona realtà nazionale per numero di dipendenti e l’ottava per numero di imprese. La delegazione di Livorno associa 342 imprese con oltre 15mila dipendenti. Questa operazione non ha avuto solo una logica organizzativa: è stata pensata per rafforzare la rappresentanza e sostenere la reindustrializzazione della costa toscana, integrando imprese, infrastrutture e servizi logistici e portuali. In questi mesi ci siamo impegnati per attrarre investimenti, sostenere la transizione energetica e l’economia circolare, valorizzare la Zls Toscana e promuovere progetti di simbiosi industriale. Le opportunità non mancano: Piombino può tornare motore industriale grazie alla cantieristica, all’energia e a nuovi insediamenti manifatturieri, Rosignano dimostra come un polo storico possa evolvere in un ecosistema industriale innovativo, dalla chimica alla bioraffinazione e Livorno necessita di un’accelerazione sulla Darsena Europa, infrastruttura strategica che deve essere realizzata rapidamente, anche con il coinvolgimento di partner privati. Tutto questo richiede una cornice chiara: completamento delle infrastrutture ferroviarie e stradali oltre a regole certe e risorse adeguate. Ridurre la distanza tra la Toscana dell’interno e la Toscana costiera non può restare uno slogan: deve diventare un programma condiviso di lavoro tra istituzioni, imprese e politica. Come Confindustria siamo pronti a fare la nostra parte: monitorare, proporre, collaborare. La Toscana costiera può e deve tornare ad essere un motore stabile di crescita regionale e nazionale”.
Il presidente della sezione terminalisti portuali di Confindustria Toscana Centro e Costa, Roberto Alberti: “Spesso gli operatori portuali vivono una certa frustrazione, perché da anni si attendono cambiamenti strutturali indispensabili a garantire continuità e sviluppo all’attività portuale così come l’abbiamo conosciuta a Livorno e negli altri scali del Tirreno, come Piombino e Carrara. Il nostro sistema portuale è flessibile, ha dimostrato negli anni capacità di resistere alle sfide e di crescere grazie a competenze diversificate e a una forte propensione alla cooperazione. Oggi, però, siamo davanti a un passaggio cruciale: i grandi cambiamenti in atto, sia a livello globale che territoriale, devono essere letti come un’opportunità. Perché questa opportunità si traduca in risultati concreti servono però due condizioni: certezza dei programmi e rispetto dei tempi. Le imprese che investono devono poter contare su regole stabili, altrimenti lo spirito imprenditoriale rischia di essere frustrato. Il mondo corre veloce, non possiamo permetterci di inseguirlo con lentezze e ritardi: dobbiamo agire con decisione e continuità”.

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