Via Cambini, rinnovato il “Protocollo Movida”
In foto da sinistra: Giulio La Rosa (La Casina di Alice), Niccolò Vestrini (Cardell'INO), Massimo Stagno (Cantina Nardi), Alessandro Ciapini (direttore provinciale Confesercenti Livorno), Alessio Giovarruscio (assistente direzione Confcommercio Provincia di Livorno), Leonardo Bellini (Piano C), Rocco Garufo (assessore al Commercio), Andrea Buonanni (Botanic), Alessio Schiano (Sindacale Confcommercio Livorno)
Pulizia, rispetto degli orari e sensibilizzazione dei giovani sono al centro del protocollo. Il rinnovo punta a estendere questa “buona movida” anche ad altre zone della città. Prevista (ma l'iter sembra essere lungo e non facile) anche l’installazione di telecamere di sorveglianza per aumentare sicurezza e deterrenza.
È stato rinnovato il “Protocollo Movida” in via Cambini (clicca sulla clip bianca in alto sopra al titolo per scaricarlo e consultarlo) un modello di collaborazione tra Comune, esercenti e associazioni di categoria (Confcommercio e Confesercenti) per garantire una movida sicura e responsabile. La conferenza stampa di presentazione en-plein-air tra le saracinesche e i tavoli in strada di via Cambini, ha messo in luce gli obiettivi e le sfide di questo accordo, già attivo negli anni scorsi.
Il protocollo sostenuto e condiviso da Giulio La Rosa (Casina di Alice) e sottoscritto da Niccolò Vestrini (Cardell’INO), Massimo Stagno (Cantina Nardi), Leonardo Bellini (Piano C), Andrea Buonanni (Botanic), Alessandro Ciapini (direttore provinciale Confesercenti Livorno), Alessio Giovarruscio (assistente direzione Confcommercio Provincia di Livorno), Alessio Schiano (Sindacale Confcommercio Livorno) e dall’amministrazione Comunale di Livorno rappresentata dall’assessore al commercio Rocco Garufo, sarà valido fino al 31 gennaio con possibilità di rinnovo.
Il protocollo prevede una serie di impegni condivisi. L’amministrazione comunale si occupa di intensificare i controlli nella zona, mentre le associazioni di categoria promuovono e sensibilizzano su comportamenti corretti. Gli imprenditori, dal canto loro, si impegnano a rispettare orari di chiusura entro le due di notte, a spegnere la musica entro mezzanotte, a occuparsi della raccolta e dello smaltimento del vetro, e a sensibilizzare i giovani sul consumo responsabile di alcolici. Inoltre, viene garantita la pulizia della strada nelle mattine successive ai fine settimana, come ha spiegato Andrea Buonanni di Botanic, uno degli esercizi aderenti: “Puliamo la strada fino sotto Universo Sport due volte a settimana, sabato e domenica, dopo la confusione della sera. Sono imprenditori concreti, un esempio virtuoso di buona movida”.
Tra le regole già adottate dai locali, anche il rispetto della normativa comunale sullo spegnimento della musica entro mezzanotte e la limitazione di offerte alcoliche a basso costo, per scoraggiare episodi di ubriachezza molesta. Come sottolineato dagli esercenti, i problemi più significativi si registrano dopo la chiusura dei locali, quando la responsabilità non è più delle attività ma della gestione del territorio da parte delle autorità. “Non possiamo controllare ciò che accade dopo le due di notte – ha spiegato Leonardo Bellini del Piano C – servono forze dell’ordine presenti e attive per gestire la confusione serale”.
Il modello di via Cambini, secondo gli organizzatori, potrebbe diventare un esempio per tutta la città. “Se funziona qui, può funzionare anche in altri luoghi, regolando la cosiddetta ‘mala movida’ – hanno aggiunto Ciapini e Giovarruscio – Equiparando le regole tra commercianti, stesse responsabilità, stesso mercato, possiamo dare una risposta concreta”.
Un tema ancora aperto riguarda l’installazione delle telecamere di sorveglianza in via Cambini, via Roma e via Marradi, già prevista dal protocollo come deterrente contro atti di vandalismo e comportamenti molesti. Come spiegato dall’assessore Garufo, si tratta di un iter burocratico complesso e lungo, che richiede permessi ministeriali: “Il programma c’è, la richiesta anche, ma i tempi sono molto lunghi. Inoltre, ci sono zone con problemi di sicurezza più urgenti”.
L’obiettivo del protocollo, ribadito dall’amministrazione, resta quello di trovare un equilibrio tra il rispetto della quiete pubblica e il diritto delle attività imprenditoriali a lavorare. Il prossimo confronto è previsto al tavolo della sicurezza in prefettura (in programma il 22 ottobre), per valutare ulteriori interventi e consolidare le buone pratiche già in atto.
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