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In vescovado incontro sulla giustizia riparativa

Giovedì 23 Ottobre 2025 — 10:05

All'incontro organizzato da Caritas Livorno e Fondazione Caritas hanno partecipato Irene e Claudia, le fondatrici dell’Associazione Amicainoabele, e il criminologo Emanuele Esposito

Mercoledì 22 ottobre nella Sala Piccioni del Vescovado di Livorno, Caritas Livorno e Fondazione Caritas hanno organizzato un incontro speciale sul tema della Giustizia Riparativa che, come l’antica arte giapponese del Kintsugi insegna, trasforma le fragilità in bellezza. Nell’introduzione monsignor Giusti ha specificato che le leggi non possono nascere solo dalla razionalità: devono parlare al cuore e riflettere l’umanità che vogliamo. La giustizia deve saper offrire un futuro, modulando la pena in un percorso di riscatto. Per farlo, serve coraggio: andare oltre le narrazioni facili e rimettere al centro la persona, anche quando ha sbagliato. Protagoniste dell’incontro sono state Irene e Claudia guidate dal criminologo Emanuele Esposito, esperto sostenitore del valore della Giustizia Riparativa come strumento innovativo per ripensare il senso della pena e promuovere una nuova idea di giustizia. Un approccio capace di restituire dignità alle vittime attraverso il dialogo e l’incontro diretto con chi ha commesso il reato. Irene e Claudia sono anche le fondatrici dell’Associazione Amicainoabele nata con l’intento di offrire sostegno a chi, per diversi motivi, si trova ad affrontare il dolore. Le loro testimonianze hanno commosso e guidato a comprendere meglio come la Giustizia Riparativa possa diventare occasione di dialogo, cura e ricostruzione di relazioni spezzate.
Claudia e Irene, due donne unite da un dolore profondo, ma da prospettive opposte che hanno trasformato la tragedia in un legame fatto di comprensione e affetto.
Commozione, tensione, rabbia, paure, determinazione. È da qui che ha avuto origine un cammino difficile ma profondo per entrambe. Oggi Claudia e Irene camminano insieme. Sempre più spesso con l’obiettivo di diffondere una cultura fondata sulla riconciliazione come alternativa alla rabbia. Un rifiuto della vendetta perché la verità è che dal dolore può nascere qualcosa di buono.

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