“Fuori Tema”, il podcast che dà voce alle persone detenute
Nato dal laboratorio di scrittura creativa curato da Arci Livorno con il sostegno della Regione Toscana e del Prap, il progetto, ideato da Lara Gallo e Francesca Ricci, trasforma le parole dei detenuti in un racconto di libertà, memoria e umanità che supera i muri del carcere
Un microfono, otto detenuti, una stanza che diventa studio di registrazione e luogo di libertà. Nasce così “Fuori Tema”, il podcast ideato da Lara Gallo e Francesca Ricci, frutto del laboratorio di scrittura creativa realizzato nei mesi scorsi nella sezione di media sicurezza della Casa circondariale di Livorno, a cura di Arci Livorno con il sostegno del Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria e della Regione Toscana. “Quando abbiamo iniziato, a marzo, – racconta Ricci –, con una ventina di persone detenute, non sapevamo dove ci avrebbe portato questo viaggio. Abbiamo scelto la scrittura perché in carcere si vive di parole scritte: lettere, domandine, scritte sui muri. Ogni segno racconta chi sei, dice io esisto. Abbiamo infatti lavorato sui generi più vicini alla vita carceraria, dai tatuaggi come autobiografia incisa sulla pelle, alle lettere che dentro si attendono e a cui si risponde con ansia”.
Le puntate del podcast, le prime due disponibili a partire da martedì 28 ottobre su Spotify e le restanti coppie in uscita ogni martedì delle settimane successive, hanno come filo conduttore il bisogno di comunicare. “Di solito ci occupiamo di palcoscenici – spiega Gallo – ma questa volta il microfono è diventato la nostra scena. I ragazzi, inizialmente timidi, si sono aperti con una sincerità disarmante. Spero che questo esperimento contribuisca a contrastare la disumanizzazione di chi vive in cella: quelle voci, quelle emozioni, fanno parte della nostra società”.
Il progetto ha coinvolto anche Alberto Battocchi, fonico e attivo nella post-produzione, Carlo Bosco per le musiche originali e Raffaele Commone per la grafica. A completare il racconto, le interviste alla vicedirettrice del carcere Fabiana Massaro, al garante dei detenuti Marco Solimano e al presidente di Arci, Alessio Simoncini. “Con Fuori Tema – commenta Simoncini – vogliamo costruire ponti tra l’interno e l’esterno. Dare voce a chi la società spesso non ascolta, smontando lo stigma e restituendo dignità alle persone”. “Nel momento in cui un detenuto scrive – aggiunge Solimano – riconquista la propria autonomia. Nessuno può mettere le mani su ciò che esprime. È un modo per elaborare il passato e sentirsi di nuovo parte del mondo”. Tra le tracce più toccanti, il bonus track “Oggi, di solo questo vivo”, raccolta di corrispondenza elaborata sul finire degli anni di piombo da un detenuto politico: un dialogo d’amore e di resistenza che chiude idealmente il cerchio del racconto.
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