Il Dovere del medico e La Morsa al Vertigo
Domenica 9 novembre alle 17,00 al teatro Enzina Conte del Vertigo, la compagnia Vertigo con la regia di Rebecca Luparini va in scena con questi due “perle” di Luigi Pirandello
Una stagione teatrale che si rispetti, deve abbracciare i gusti di un pubblico di vario genere e deve alternare proposte più sperimentali e coraggiose o più leggere e di intrattenimento, con altre più classiche e di tradizione. Con i due atti unici “Il Dovere del medico” e “La Morsa” la compagnia Vertigo, ripropone dopo il successo della scorsa stagione, due “perle” di Luigi Pirandello. Domenica 9 novembre alle 17,00 al teatro Enzina Conte del Vertigo, la compagnia Vertigo con la regia di Rebecca Luparini va in scena appunto con questi due gioielli di scrittura del drammaturgo agrigentino.
In entrambi gli atti unici si tratta l’argomento dell’adulterio: nel il “dovere del medico” Tommaso Corsi è stato sorpreso in flagrante adulterio con la moglie di Neri, sostituto procuratore del Regno d’Italia, che non ha esitato a sparare sugli amanti per lavare il suo onore macchiato. Corsi ha però reagito e ha ucciso il marito tradito e quindi, sconvolto da ciò che è stato costretto a fare per difendersi, ha tentato di uccidersi a sua volta, ma è sopraggiunto il dottore Tito Lecci che lo ha salvato dalla morte. E’ stata la sua fortuna o la sua disgrazia?
Ne “la Morsa” La vera protagonista della commedia è Giulia, donna sincera e appassionata, che si trova all’epilogo della sua relazione adulterina con l’amante Antonio. Il marito Andrea ha scoperto i due amanti e vuole vendicarsi di entrambi stringendoli in una morsa sottile e glaciale di accuse in un’atmosfera da Thriller… L’adulterio nella visione di Pirandello si rifà alla mentalità italiana e maschilista che risente del principio giuridico del delitto d’onore, abolito definitivamente solamente del 1981. Il delitto d’onore era un reato in cui una persona, solitamente un uomo, uccideva o feriva gravemente un familiare (spesso la moglie, la figlia o la sorella) per difendere il proprio “onore”. Questo “onore” veniva considerato compromesso da comportamenti ritenuti immorali o disonorevoli, come un tradimento coniugale, una relazione fuori dal matrimonio o anche solo il sospetto di atteggiamenti ritenuti “inappropriati” da parte di una donna. Nel Codice Penale italiano, fino a poco più di quaranta anni fa, il delitto d’onore era regolamentato e quindi giustificato. L’onore della donna era considerato fragile e delicato, da custodire a ogni costo. La donna che non si conformava ai rigidi standard sociali rischiava di “macchiare” non solo la propria reputazione, ma anche e soprattutto quella della sua famiglia. Questo significava che decisioni personali come sposarsi, separarsi, avere una relazione potevano essere percepite come una minaccia all’onore familiare. Il delitto d’onore, quindi, non era solo una questione culturale, ma anche legale. La legge stessa giustificava e tollerava una forma estrema di violenza, conferendo una sorta di legittimità alla vendetta privata in nome dell’onore. Questo alimentava l’idea che la vita di una donna valesse meno della reputazione di un uomo. La legge prevedeva pene molto più leggere per chi commetteva un omicidio motivato dalla difesa dell’onore suo o familiare. “Con il nostro spettacolo – dice la regista Rebecca Luparini – vogliamo mostrarvi l’impatto che questa mentalità aveva sulla vita comune delle persone. È giusto continuare a lavorare per una società rispettosa di tutti, indipendentemente dal genere. Purtroppo però, i numerosi casi di femminicidio che continuano a verificarsi in Italia, ci ricordano che la strada verso il rispetto e la parità è ancora lunga. L’onore di una persona non dipende dagli altri, ma dal rispetto reciproco e dalla dignità di ciascun individuo”.
In scena ne Il Dovere Del Medico, Fabio Favilli, Giacomo Bahrabadi, Manola Bichisecchi, Rebecca Luparini, Cristian Grechi, Andrea Brenna, Francesca Nobile.
Ne La Morsa, Camilla Aria Tassara, Lorenzo Luparini, Andra De Frenza, Laura Persico.
Luci di Ugo Zammit, audio Roberto Pacini, Musiche Francesco Cristiani
scenografia Patrizia Coli, costumi Francesca Manteri e Claudia Baroni. Costi biglietto 12,00 € (ridotto 7,00 € allievi scuola di arti sceniche e studenti di scolaresche con insegnanti).
Prenotazioni 0586210120 oppure messaggio whatsapp 3805842291
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