Infrastrutture, sostenibilità e resilienza. L’AdSP sceglie la via del confronto costante
Il presidente dell'ente portuale, Davide Gariglio, ha chiamato a raccolta in Fortezza Vecchia il cluster portuale per un confronto sull'aggiornamento del bilancio di sostenibilità
La premessa è che la sostenibilità, sociale e ambientale, e la resilienza sono ormai diventati fattori cruciali per misurare la competitività di un porto o di un sistema portuale. Il concetto di fondo è che tali fattori non possano costituire un reale vantaggio competitivo senza il concreto supporto delle imprese e degli operatori portuali.
Nella Sala Ferretti della Fortezza Vecchia, l’Autorità Portuale ha riunito quest’oggi gli operatori portuali, le istituzioni e la comunità portuale per un incontro operativo sull’aggiornamento del Bilancio di Sostenibilità, redatto per la prima volta nel 2022.
Non un semplice seminario quello organizzato dall’ente di Palazzo Rosciano ma un vero e proprio confronto costruttivo con gli stakeholder per la condivisione e la validazione congiunta delle priorità di sviluppo sostenibile del Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale.
In avvio di convegno è stato il presidente dell’AdSP, Davide Gariglio, a sottolineare l’importanza strategica di un approccio che mette in primo piano le persone e la loro partecipazione attiva alla formazione dei processi decisionali di un ente, l’Autorità Portuale, che “non è un’azienda privata, ma un pezzo dello Stato e l’espressione di una Comunità”.
“L’AdSP – ha dichiarato Gariglio – ha senso solo e soltanto se dietro di sé ha i terminalisti, i servizi tecnico-nautici, le imprese portuali, i servizi di interesse generale. Vorrei che quello del confronto partecipato fosse un metodo da utilizzare stabilmente e in modo continuativo per tutti gli ambiti operativi dell’Ente”.
E’ anche per questo motivo che Gariglio ha voluto annunciare gli Stati Generali dei Porti, una iniziativa che prende le mosse dalla constatazione della esiguità delle risorse economiche disponibili per far fronte a tutte le esigenze di ammodernamento infrastrutturale dei porti del Sistema: “Vogliamo far sedere tutti intorno al tavolo e discutere delle priorità che andranno a definire le strategie operative dell’Ente portuali di qui ai prossimi quattro anni” ha spiegato, sottolineando come l’evento di oggi pomeriggio sia quindi in linea con questo questo modus operandi e con l’idea “che abbiamo il dovere di lasciare ai nostri figli un mondo possibilmente migliore di quello che abbiamo ereditato dai nostri padri”.
Durante il seminario è stato il prof. Giovanni Satta, dell’Università di Genova, a evidenziare il ruolo pionieristico assunto dall’AdSP di Livorno: “Con la redazione del Bilancio di Sostenibilità, l’AdSP si è posta come obiettivo non quello di redigere un ulteriore documento di contabilità, ma di costruire assieme alla comunità portuale una visione di lungo periodo che sopravviva alle sfide congiunturali” ha dichiarato, sottolineando come la Port Authority livornese sia stata in Italia uno dei primi enti ad avere l’idea di introdurre qualcosa che non era obbligata a fare per legge: ovvero, raccogliere in modo strutturato la percezione degli stackeholder sui temi ambientali, sociali, economici e di governance più rilevanti per il futuro del sistema portuale (Satta ha parlato dell’acronimo ESG -Environmental, Social, and Governance – un approccio che valuta l’impegno di un’azienda verso la sostenibilità e l’etica).
Nel Bilancio di Sostenibilità del 2025 verrà realizzata una sezione ad hoc sugli impatti predittivi delle grandi opere di infrastrutturazione, a cominciare dalla Darsena Europa, definita un vero e proprio game changer del Sistema Portuale nazionale. Analizzarne gli scenari di sostenibilità non è per Satta un mero esercizio di retorica ma una valutazione che riguarderà l’avvenire (l’opera sarà completata nel 2030). L’obiettivo non è quindi soltanto quello di costruire una infrastruttura funzionale ed efficiente sotto il profilo trasportistico ma anche sostenibile e atta a generare ritorni positivi per la comunità locale.
Nel corso della riunione, durante la quale è stato presentata anche una bozza del Piano di Resilienza, che costituisce una prima riflessione sistematica sull’esposizione delle infrastrutture portuali agli eventi avversi climatici, il gruppo di lavoro della società di analisi TIM10, coordinato dallo stesso Satta, ha assistito gli operatori portuali e le imprese, consegnando dei questionari da compilare e guidandoli nella lettura dei principali temi di sostenibilità.
I risultati di questa analisi saranno presentati e discussi in un evento pubblico dedicato, che si terrà la prossima primavera, nel corso del quale i report finali e le indicazioni in questi contenute saranno condivisi e discussi ulteriormente con tutti con la comunità portuale.
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