Ricciola da record: Marco Volpi cattura un “gigante” da oltre 52 chili
Entusiasta il pescatore livornese neo campione del mondo per la 34esima volta: "Un pesce che sogni una vita. Quando l’ho vista salire ho capito che era il pesce della mia vita"

Marco Volpi laureatosi campione del mondo di pesca per la 34esima volta in carriera lo scorso 8 novembre alza la coppa al cielo
Una cattura che entra di diritto nella storia della pesca sportiva italiana. Il livornese Marco Volpi, volto noto del mondo della pesca e soprannominato “John Wick” dagli amici per la sua precisione e determinazione, ha portato a bordo una ricciola di 52,2 chili, lunga 185 centimetri e con un’apertura massima di 45 centimetri. Un esemplare fuori scala, tra i più grandi mai presi in Italia con la canna. Una cattura eccezionale che si accoda al recente 34esimo titolo mondiale (ripetiamo, non è un refuso: 34esimo titolo mondiale!) vinto ad inizio novembre. Un guinness dietro l’altro.
“Mi sono tolto una bellissima soddisfazione: prendere un pesce che tutti i pescatori sognano una vita – racconta Volpi – Ne ho prese tante, ma questa è fuori classifica. Il mio record era 39,8 kg… stavolta siamo oltre ogni immaginazione”.
La cattura è avvenuta nelle acque livornesi dopo circa mezz’ora di “lotta” insieme al compagno di pesca Nicola Lazzeri, noto ortopedico livornese. La preparazione è stata meticolosa: sugarelli, sgombri e poi i barracuda catturati per avere l’esca giusta. L’azione di pesca parte lenta, precisa, studiata. “Arrivato sul punto ho visto quattro archi stupendi sul sonar e ho detto: Ora la fulmino“. Pochi secondi dopo, la canna Stunner 30/50 si piega di colpo.
Inizia un combattimento duro, tecnico, senza margine d’errore. Volpi lo racconta con la lucidità di chi sa cosa aveva sotto: “Questo pesce aveva una potenza impressionante. Secondo me era oltre i 40 chili, lo sentivo dalle testate pesanti“. La prima preoccupazione è allontanarla dagli scogli, dove le ricciole più grosse cercano la fuga. “Metti il Minn Kota al massimo!”, urla al compagno per guadagnare metri vitali.
La scena della risalita è da brividi. Il piombo arriva in superficie, Lazzeri taglia il filo di collegamento, e la sagoma enorme si materializza sotto la barca. “Nico esclama: Ma è enorme!”. E io gli rispondo: La raffio io, questa non la possiamo sbagliare”.
Un momento che vale una vita.
Una volta a bordo del suo Tuccoli 250 VM, il pescatore capisce davvero di cosa si tratta: una ricciola con una stazza potenziale da 60 chili, solo più asciutta del solito. “Non riuscivo nemmeno ad alzarla per la foto, la coda toccava terra e io ero sotto sforzo al massimo”.
Poi la riflessione finale, che è una lezione di pesca ma anche di carattere: “Amici, la pesca è determinazione, impegno, sacrificio, esperienza. Quando arriva l’occasione bisogna essere perfetti, perché ce n’è solo una”.
E con una cattura da record a bordo, chiude con una battuta che dice tutto: “Ero sul mio Tuccoli con un pesce così… c’è di meglio nella vita? Penso proprio di no“.
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