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Presentati i risultati delle attività svolte nel 2025 dal Centro per l’innovazione delle tecnologie del mare

Giovedì 18 Dicembre 2025 — 18:46

Nel corso dell’anno sono stati sviluppati 21 progetti che, tra Scoglio della regina e Dogana d’acqua, consolidano la presenza in città di un vero distretto dell'analisi marittima con molte collaborazioni scientifiche internazionali all'attivo

di Giulia Bellaveglia

La ricerca sul mare come leva di sviluppo, novità e tutela dell’ambiente. È questo il messaggio che il Citem, Centro per l’innovazione delle tecnologie del mare, ha voluto lanciare a Livorno presentando i risultati delle attività svolte nel 2025 dai centri operativi allo Scoglio della regina, alla Dogana d’acqua e al Polo dei sistemi logistici di Villa Letizia. Un’occasione per fare il punto su un ecosistema scientifico, promosso dal Comune di Livorno, che riunisce competenze di eccellenza nel campo della ricerca marina, con un approccio integrato che spazia dal monitoraggio ambientale alla robotica e dalla biodiversità alla logistica. Ad aprire i lavori è stato l’assessore all’innovazione Michele Magnani. “Abbiamo voluto questa presentazione – spiega – per rendere conto dei punti di avanzamento e delle attività che vengono svolte. Quest’anno abbiamo deciso di puntare soprattutto sulle novità del 2025, dando spazio ai singoli enti. L’economia blu vale quasi l’11,3% del Pil nazionale, con un valore complessivo di oltre 216 miliardi di euro. Per una città come la nostra questo settore è centrale. Un altro passo importante sarà l’apertura alla cittadinanza e alle scuole. Vogliamo mostrare cosa significa studiare l’ambito marino e quali opportunità offre anche in termini di lavoro”. Nel corso dell’anno i centri del Citem hanno lavorato su 21 progetti, confermando il ruolo strategico della blue economy e il consolidarsi, tra Scoglio della regina e Dogana d’acqua, di un vero distretto dell’analisi marittima nel cuore della città. Molte le collaborazioni scientifiche attive: da Aquabios, progetto Interreg Francia-Italia Marittimo per l’acquacoltura biologica e sostenibile che vede insieme Ispra e Ogs, ai lavori sulla resilienza degli arenili del progetto “Ammirare”, fino alle ricerche sul monitoraggio delle plastiche in acqua e sulla biodiversità marina nell’ambito del National biodiversity future center. In questa direzione va l’apertura al pubblico programmata da Ispra per il 25 settembre 2026.

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