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Migliora la connettività dei container in porto

Venerdì 19 Dicembre 2025 — 14:45

Pubblicati i dati del quarto trimestre sul Port Liner Shipping Connectivity: lo scalo portuale livornese guadagna una posizione rispetto al precedente trimestre e si piazza al quinto posto con un indice di 159,38 e un incremento del 4,2% su base trimestrale e del 2,13% su base annuale. Gariglio: "Il merito va sicuramente ascritto ai terminalisti che in questi anni hanno investito nell'efficientamento delle operazioni portuali di carico e scarico della merce e ci piace poter pensare che un piccolo contributo a tale miglioramento lo abbia dato anche l'Autorità di Sistema Portuale"

La Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo ha diffuso l’ultimo aggiornamento relativo al quarto trimestre 2025 del Port Liner Shipping Connectivity Index (PLSCI), l’indice che certifica il grado di integrazione di un porto nella rete mondiale dei servizi di trasporto marittimo containerizzato. Fatto cento il valore medio della connettività del porto nel primo trimestre del 2023, l’indice prende in considerazione alcuni fattori: la capacità annuale di movimentazione dei container del porto, il numero degli scali programmati settimanalmente nel porto, il numero di altri porti collegati a quello preso in esame tramite servizi di linea diretti (che non richiedono operazioni di transhipment), la capacità di stiva della portacontainer più grande impiegata nei servizi di linea diretti da e per il porto, il numero delle compagnie di navigazione impiegate nei servizi che scalano il porto. L’analisi mette in evidenza come i porti più connessi al mondo restino quelli di Shanghai (con un indice di 2.416.49), Ningbo (2.056.96), Singapore (1.876.95) e Qingdao (1.426.42). Per l’Italia il trend appare più o meno stabile rispetto al periodo precedente. Tra i porti italiani Genova risulta essere quello maggiormente connesso con riferimento al trasporto via mare dei carichi containerizzati. Lo scalo portuale ligure ha infatti un indice di 439.94, con un incremento del 3% sul trimestre precedente e del 5,6% su base annuale. Pur avendo perso quasi tre punti percentuali su base trimestrale e 0,22 punti percentuali su base annuale, il porto di Gioia Tauro rimane saldamente al secondo posto, con un indice di 318,53. Terzo posto confermato per il porto di La Spezia, con un indice di 275,15 (+2,7% sul terzo trimestre e +7,8% sullo stesso trimestre dell’anno passato). In alta classifica anche il porto di Salerno che ha visto aumentare la propria connettività di oltre 10 punti rispetto al trimestre precedente, passando da quota 212,82 a quota 222,35 (+4,7% su base trimestrale e +20,3% su base annuale). Guadagna una posizione rispetto al precedente trimestre lo scalo portuale di Livorno, che con un indice di 159,38 e un incremento del 4,2% su base trimestrale e del 2,13% su base annuale si piazza al quinto posto, poco sopra lo scalo portuale di Napoli, che ha visto migliorare le proprie performance su base trimestrale, passando da un 136,3 a 142,89 punti, e quello di Trieste, con un indice a quota 139,08 (in calo di poco meno di 10 punti percentuali su base trimestrale). “Sebbene vadano approfonditi e contestualizzati meglio nel quadro delle dinamiche congiunturali del mercato, i dati aggiornati dell’UNCTAD rappresentano sicuramente un risultato incoraggiante per il porto di Livorno, che in questi anni è riuscito ad attrarre una moltitudine di compagnie di navigazione differenti, integrandosi sempre meglio nei network globali del trasporto marittimo dei container” è il commento fornito a caldo dal presidente dell’AdSP, Davide Gariglio. “Il merito – ha aggiunto – va sicuramente ascritto ai terminalisti del nostro porto che in questi anni hanno investito nell’efficientamento delle operazioni portuali di carico e scarico della merce. Ci piace poter pensare che un piccolo contributo a tale miglioramento lo abbia dato anche l’Autorità di Sistema Portuale, che nell’ottica della creazione di una piena sinergia tra pubblico e privato, ha continuato ad investire nell’intermodalità ferroviaria e nello sviluppo del TPCS e dei sistemi di automazione per il controllo dei varchi, traducendo in soluzioni concrete richieste che siano realmente rispondenti alle reali esigenze operative dello scalo”.

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