Post alluvione, Rossi visita piazza delle Carrozze

Mercoledì 30 maggio è arrivato in piazza delle Carrozze, a Montenero, il presidente della Regione Toscana e commissario alla ricostruzione Enrico Rossi per supervisionare e dare un personale segnale di vicinanza e sostegno a tutti quei lavoratori che, da quel tragico 10 settembre, si sono impegnati dando il massimo per la riedificazione morale e materiale di una città. Sotto una fitta pioggia battente, quasi a simboleggiare allegoricamente le lacrime versate da tanti livornesi dopo il nubifragio, Rossi si è diretto al fosso Stringaio, dove ha avuto modo di parlare con alcuni operai riguardo il proseguimento dei lavori. Accompagnato dal sindaco Filippo Nogarin, e dal consigliere regionale Pd Francesco Gazzetti, il sopralluogo ha interessato un edificio antistante la piazza distrutto dal disastro e in via di restaurazione. Rossi si è complimentato con la direzione dei lavori e, dopo aver valicato una piccola paratia ed essere entrato dentro la struttura, ha risposto ad alcune domande dei giornalisti dichiarando, in veste di commissario, di aver fatto tutto il possibile per favorire la rinascita del comune, malgrado lentezze burocratiche e impegni non pienamente rispettati dai piani alti della politica; il presidente ha poi espresso seri dubbi riguardo il versamento della cifra di 50 milioni di euro per la ricostruzione totale da parte del Governo ma ha assicurato un forte interessamento verso la “questione livornese” ammettendo: “Non saremo perfetti ma un lavoro serio lo stiamo facendo“. Anche il sindaco Nogarin si è detto ottimista sul futuro. Il primo cittadino si è inoltre espresso sulle possibilità urbanistiche e di messa in sicurezza della zona del Rio Ardenza attraverso una revisione complessiva della stombatura e il prossimo abbattimento del ponte di via di Salviano, iniziative sempre all’insegna di una protezione preventiva dei territori interessati. Le due autorità, insieme al loro staff, si sono poi dirette verso le 12 alla volta della Darsena Europa a Calambrone per l’inaugurazione del primo stralcio del Canale scolmatore e per illustrare le sue caratteristiche.

Canale scolmatore – Le opere sono costate 10 milioni di euro invece dei 15 previsti, finanziati per 3,5 milioni con fondi regionali, per 4,5 con fondi statali e per 2 con risorse dell’Autorità portuale.
“Queste opere – ha spiegato Rossi presentando i due moli foranei che si spingono in mare per 600 metri ciascuno e i dragaggi che hanno portato il fondo a 3 metri in tutta la foce – faranno sentire i loro benefici effetti in tutta la piana, da Pontedera a Pisa. Ed entro la fine dell’anno contiamo di dare il via a lavori per altri 15 milioni di euro, ripulendo il canale fino a Pontedera e consolidandone le sponde. Infine la forcella che abbiamo posizionato alla fine dello scolmatore permetterà di accumulare sabbia che potrà servire, se l’Autorità portuale lo vorrà, per realizzare la nuova Darsena Europa. Questo recupero è bellissimo, anche dal punto di vista naturalistico”.

Sono state infatti realizzate sistemazioni ambientali, rimodellando gli arenili oggetto di ripascimento e realizzando un cordone dunale costiero, analogo per dimensioni a quello esistente, ovvero di 40 metri di ampiezza e di 250 di lunghezza, con la mesa a dimora di piante autoctone. La demolizione delle barre sabbiose ha infine reso possibile il ripascimento degli arenili a nord per circa 1 chilometro, in località Calambrone .