Donato un defibrillatore alla Biblioteca Guerrazzi in ricordo di Duccio Filippi
La moglie e i figli lo hanno scoperto stamattina assieme al sindaco e al dirigente Cerini. Lucia: "Mi piace pensare che questa donazione rappresenti per lui un po' un tornare a casa con il suo cuore. Per Duccio questo luogo era quello a cui era più affezionato". Salvetti: "Per me è stato un punto di riferimento". Cerini: "Per me un maestro"
Donato dalla famiglia Filippi un defibrillatore alla Biblioteca Labronica “Guerrazzi” di Villa Fabbricotti in memoria del dirigente dei servizi culturali del Comune Duccio Filippi. La moglie Lucia Borghesan e i figli Marco e Daniela lo hanno scoperto stamattina, assieme ai parenti, nel corso di una breve cerimonia alla presenza del sindaco e del dirigente del settore Cultura Giovanni Cerini. Con questa donazione Villa Fabbricotti è ora totalmente cardioprotetta: un defibrillatore si trova in zona Chioschino, un defibrillatore è presente alla Biblioteca dei Ragazzi e ora anche al piano terra al desk dell’accoglienza della Biblioteca Guerrazzi. “Per me il dottor Filippi è stato un punto di riferimento quando all’epoca ero un giovane giornalista” ha ricordato Salvetti. “Per me è stato un maestro, il dirigente con il quale mi sono formato” ha aggiunto Cerini. La moglie di Filippi ha invece ricordato che per “Duccio questo luogo era quello a cui era più affezionato. Era la sua “casa”. Ecco perché mi piace pensare che questa donazione rappresenti per lui un po’ un tornare a casa con il suo cuore. E credo che i suoi insegnamenti siano andati a buon frutto sia in città che nella nostra famiglia”.
La figura di Duccio Filippi
Laureato in Lettere Moderne, iniziò a lavorare al Comune di Livorno nel 1972 e fu subito destinato alla Biblioteca Labronica. Alle biblioteche e ai musei livornesi ha dedicato l’intera sua attività, fino al pensionamento nel 2008, studiando ed operando affinché l’accesso ai documenti fosse sempre più facile e alla portata di tutti, sperimentando e adattando alla documentazione le potenzialità offerte dagli strumenti informatici di cui anche l’amministrazione pubblica si stava dotando. Ciò nel convincimento che il loro uso non dovesse essere patrimonio di pochi ma al servizio di tutti. Grazie a lui il catalogo automatizzato e consultabile online di tutti i volumi posseduti dalle biblioteche della provincia di Livorno fu realtà molto prima che in quasi tutte le altre province toscane.
Come dirigente dei servizi culturali fu protagonista nel 1994 dell’inaugurazione del Museo Fattori nella attuale sede di Villa Mimbelli, dove curò anche la realizzazione di molte importanti mostre. Nel 2004 fu parte attiva del team per la riapertura del Teatro Goldoni. Il sistema bibliotecario e la Biblioteca Labronica rimasero comunque sempre la sua “casa” lavorativa prediletta, che continuò a frequentare assiduamente anche dopo il pensionamento, portando avanti i suoi studi sulla storia della città operando concretamente nella Associazione livornese di Storia, lettere ed arti.
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