Al via il progetto Next per i detenuti di Livorno e Gorgona
I vari attori protagonisti del progetto NEXT
Iniziativa di Fondazione Caritas con il sostegno della Regione Toscana per favorire le persone detenute nell’accesso ai servizi territoriali. Due gli sportelli attivati
Inclusione sociale come parola d’ordine di Next, la nuova iniziativa promossa dalla Fondazione Caritas con il sostegno della Regione Toscana. Next è un progetto che mira a sostenere le persone detenute nell’accesso ai servizi territoriali, favorendo la manutenzione ed il collegamento con la società e facilitando il loro rientro nella comunità. Un progetto, dunque, nato per i detenuti – in particolare quelli delle carceri di Livorno e Gorgona – con l’obiettivo di costruire un solido punto di riferimento esterno per tutti coloro che hanno diritto a ricominciare la propria vita una volta scontata la pena, a partire dalla ricerca di una casa e di un lavoro, senza ricadere nella recidiva. Saranno due le mansioni dello sportello: lo sportello delle tutele sociali, che opera insieme ai vari uffici territoriali riguardo al disbrigo delle pratiche burocratiche ed amministrative, nonché alla tutela dei detenuti, e il servizio di orientamento garantito ai detenuti nell’ultimo trimestre di detenzione, finalizzato al miglior ritorno possibile alla vita al di fuori del carcere, svolgendo una sorta di mediazione con il tessuto sociale della città. Un sostegno che non si limita, in pratica, al periodo di reclusione ma abbraccia anche la fase post detentiva. Risulta cruciale quindi la collaborazione con le varie entità locali, ovvero Arci Livorno e Cesdi (impegnate in ambito cittadino), oltre a LINC e Altamarea, attive invece sulle realtà dell’Elba e della Gorgona.
Il tutto è stato presentato durante la conferenza stampa tenutasi nella struttura “Sorgenti di Carità” di via Donnini e alla quale hanno partecipato Serena Spinelli (Assessore Regionale per il Sociale), Andrea Raspanti (Assessore Comunale per il Sociale), Marcella Gori (Coordinatrice area trattamentale Casa Circondariale Livorno – Gorgona), Cristina Necchi (Direttrice ULEPE Livorno), Marco Solimano (Garante dei detenuti del Comune di Livorno), il vescovo di Livorno Simone Giusti, Guido De Nicolais (Direttore generale Fondazione Caritas) e Don Luciano Cantini (presidente Fondazione Caritas). “Il progetto NEXT – spiega Serena Spinelli – si inserisce per la Regione Toscana, in una visione più complessiva, dell’approccio alle persone anche in situazioni di fragilità. Per noi chi è detenuto è comunque un cittadino portatore di diritti, perché il carcere non è solo il luogo della detenzione ma dovrebbe essere anche il luogo della riabilitazione, della possibilità di ricostruirsi una vita e tornare ad essere parte attiva della comunità. Sentiamo il dovere di fare ciò che è possibile per consentire alle persone di sfruttare delle opportunità, indipendentemente dalla fase in cui si trovano. Tutto questo però non sarebbe possibile senza una buona collaborazione con gli istituti di detenzione e gli enti locali, che ringrazio caldamente, perché non si possono organizzare i servizi sociali senza una condivisione di punti di vista ed obiettivi comuni con le realtà che operano sul territorio”. “Siamo di fronte ad un progetto importante – aggiunge Andrea Raspanti – perché spesso si tende a sottovalutare il fattore disorientamento sull’emarginazione sociale. A parità di evento traumatico, vediamo che gli esiti peggiori li abbiamo nelle persone che hanno meno reti di supporto e che arrivano più tardi a chiedere aiuto ai servizi. Ovvero il profilo tipico di coloro che escono da periodi di detenzione più o meno lunghi e incontrano difficoltà nel rinserimento all’interno della comunità. Quindi ben vengano iniziative come questa, in grado di migliorare il delicato passaggio dalla detenzione alla vita al di fuori del carcere, consapevoli che, tuttavia, le problematiche relative alla ricerca di casa e lavoro accomunano, purtroppo, tante persone”.
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