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“L’isola che c’è”, 750mila euro contro la povertà educativa all’Elba

Venerdì 31 Maggio 2019 — 14:54

Il progetto prevede azioni sperimentali di prevenzione e recupero, volte a rimuovere gli ostacoli economici, sociali e culturali, che impediscono ai minori di fruire dei processi educativi

Il progetto  “L’Isola che c’è” presentato dall’Istituto Madre Mazzarello (in partnership con diversi altri soggetti) ha vinto il bando Nuove Generazioni 2017 che ha permesso di portare all’ Isola d’Elba, nel 2018, un finanziamento di 750.000 euro. Con questo contributo saranno realizzati gli obiettivi del progetto stesso, che mira a ricostituire un contesto sociale capace di formare, insegnare, istruire. Una comunità educante che permetta a minori, famiglie e cittadinanza in generale di disporre di luoghi, tempi e processi per favorire opportunità relazionali e comunitarie. Il bando Nuove generazioni nasce dalla volontà delle Fondazioni di origine bancaria di contrastare la povertà educativa minorile dei bambini meno agiati che, insieme alla povertà economica si alimenta reciprocamente trasmettendo il disagio di generazione in generazione. Per contrastare questo preoccupante fenomeno che negli ultimi anni si è reso ancora più evidente, le Fondazioni insieme al Governo hanno firmato un Protocollo d’Intesa per la gestione di un Fondo nazionale a cui ha aderito anche  Fondazione Livorno con uno stanziamento di € 1.471.232 nel triennio 2016-2018. Il Fondo è destinato a interventi sperimentali finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. La gestione del Fondo è stata affidata all’impresa sociale Con i Bambini che ha provveduto ad assegnare le risorse tramite bandi su tutto il territorio nazionale. Le scelte di indirizzo strategico, invece, sono state definite da un apposito Comitato di indirizzo nel quale sono pariteticamente rappresentate le Fondazioni di origine bancaria, il Governo, le organizzazioni del Terzo Settore e rappresentanti di INAPP e EIEF  (Istituto Einaudi per l’economia e la finanza). Il progetto è stato presentato alla stampa venerdì 31 maggio alle ore 11,30 presso Fondazione Livorno alla presenza di:

Riccardo Vitti Presidente Fondazione Livorno

Suor Silvia Biglietti Rappresentante dell’Istituto Madre Mazzarello

Andrea Salvini Università di Pisa – Dipartimento di Scienze Politiche

“Il fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile – ha spiegato Riccardo Vitti Presidente di Fondazione Livorno – è una straordinaria operazione di sistema nata a seguito di un accordo tra Fondazioni di origine bancaria, Consiglio dei Ministri, Ministero dell’Economia e delle Finanza, Ministero del Lavoro e politiche sociali e Terzo settore. Si inserisce in un più ampio scenario di interventi a favore delle fragilità nel nostro paese di cui le Fondazione sono protagoniste destinando annualmente al welfare il 40% del totale delle proprie erogazioni. Si tratta di centinaia di milioni di euro”. “Dal 2016 ad oggi, in ambito nazionale, – prosegue Vitti – sono stati selezionati 271 progetti: gli interventi hanno coinvolto 400 mila bambini e ragazzi, insieme alle loro famiglie, che vivono in condizioni di disagio, mettendo in rete  6500 organizzazioni, terzo settore, mondo della scuola, università ed altri enti per un totale di contributi assegnati pari a 212,5 milioni di euro. E’ con soddisfazione che, a testimonianza dell’importanza riconosciuta all’ iniziativa, il Fondo è stato prorogato per gli anni 2019, 2020 e 2021. Per il 2019 la somma destinata al Fondo da Fondazione Livorno ammonta a circa 350 mila euro”. Il progetto prevede azioni sperimentali di prevenzione e recupero, volte a rimuovere gli ostacoli economici, sociali e culturali, che impediscono ai minori di fruire dei processi educativi.
“L’isola che c’è” – spiega Suor Silvia Biglietti, rappresentante dell’Istituto Madre Mazzarello- nasce da un partenariato che ha come denominatore comune un’attenzione particolare per i giovani e la convinzione che educare sia la missione più importante di una comunità e l’investimento più intelligente perché il presente generi un futuro migliore per tutti. Il progetto potrà produrre molte iniziative per innalzare le competenze educative, culturali, scientifiche, tecnologiche e sociali di adulti e ragazzi e permetterà le realizzazione di significativi ambienti di apprendimento (fab-lab, biblioteca digitale, laboratorio musicale, laboratorio video, laboratorio scientifico, lego room, museo zoologico itinerante), ma soprattutto punterà a fare dell’Elba una vera e propria “isola educante”. La sfida sarà “fare insieme”, attivando 5 spazi sparsi su tutta l’isola, che possano divenire punti di riferimento, hub educativi, luogo di incontro tra generazioni, per appropriarsi in modo creativo della storia e del territorio dell’isola , ma anche della propria vita e della vita e del futuro della comunità elbana.
“Un aspetto qualificante del Progetto – aggiunge Andrea Salvini, del Dipartimento Scienze Politiche Università di Pisa –  è rappresentato da una continua attenzione alla qualità degli interventi e alla ricaduta di questi stessi interventi sul territorio. Questa attenzione sarà assicurata dall’adozione di specifiche metodologie di monitoraggio durante la realizzazione delle attività, e di valutazione dell’impatto delle attività e dei loro esiti dopo la fine del Progetto. Il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pisa garantirà che tali metodologie sia applicate con il necessario rigore scientifico” “L’esigenza di portare avanti progetti in rete che vedano la partecipazione di diverse associazioni presenti sul territorio”- è stata sottolineata da Luisa Terzi, Segretario Generale di Fondazione Livorno. “La rete sta acquisendo sempre maggiore credibilità e impulso a livello europeo e nazionale. Anche Fondazione Livorno, localmente, sente l’esigenza di incentivare questa modalità perché assicura la realizzazione di progetti più completi, messi a punto da associazioni con specificità diverse di intervento che quindi garantiscono un livello superiore di approfondimento e  una maggiore aderenza alle esigenze della comunità di riferimento”.

I partner coinvolti nel progetto sono l’istituto Madre Mazzarello (suore salesiane di don Bosco, presenti, oltre che a Rio Marina, anche a Livorno sia a Colline che in Corso Mazzini), il Comune di Capoliveri, il Comune di Rio, l’istituto Comprensivo Statale G. Carducci di Porto Azzurro, l’istituto Comprensivo Statale G. Giusti di Marina di Campo, le associazioni Agedo, Ciofs FP Toscana, Circolo Sandro Pertini, InPerFormat Associazione culturale, Legambiente Circolo Arcipelago Toscano, Municipale Teatro, Opificio Liberarti, ASD Canottaggio Portoazzurro, ASD Diversamente Marinai e l’Università di Pisa – Dipartimento di Scienze Politiche.

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