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A Parigi la mostra fotografica di Luca Dal Canto dedicata a Modigliani

Lunedì 29 Aprile 2024 — 12:59

Dal 23 maggio al 13 giugno alla Librairie Jousseaume, la più antica libreria di Parigi luogo di incontro dei più importanti intellettuali e letterati tra Otto e Novecento, ospiterà il progetto foto/biografico “I luoghi di Modigliani tra Livorno e Parigi” che il livornese Luca Dal Canto espone dal 2014 tra Italia e Francia e che inaugurerà giovedì 23 maggio

Nel 140esimo anniversario della nascita del grande artista livornese Amedeo Modigliani torna a grande richiesta il progetto foto/biografico “I luoghi di Modigliani tra Livorno e Parigi” che il suo autore, il regista e fotografo Luca Dal Canto, espone dal 2014 tra Italia e Francia. Dal 23 maggio al 13 giugno una selezione di foto delle due città tanto care, nel bene e nel male, al pittore e scultore nato nel 1884 in via della Barriera Maremmana a Livorno (dal 1888 via Roma) saranno esposte a Parigi alla Librairie Jousseaume, all’interno della ottocentesca Galerie Vivienne di rue des Petits Champs, a due passi dal Musée du Louvre e dal Palais Royal, oggi sede del Consiglio di Stato. Il vernissage, alla presenza dell’autore, è previsto giovedì 23 maggio dalle ore 16 alle ore 20. Dal mese di aprile sugli scaffali della prestigiosa libreria saranno disponibili anche alcune copie del libro-catalogo del progetto che raccoglie tutte le 55 fotografie dei luoghi e i racconti sulla vita dell’artista di Livorno.

Luca Dal Canto, filmmaker pluripremiato e aiuto regia di importanti registi cinematografici italiani, nell’ultimo anno ha collaborato con Alexis Sweet e Laszlo Barbo come assistant director planner nella serie tv “Viola come il mare 2” con Can Yaman e Francesca Chillemi, in onda dal 3 maggio in prima serata su Canale 5, e con la regista Chiara Malta e Valerio Mastrandrea nella serie dramedy “Antonia”, attualmente su Prime Video. Come fotografo Dal Canto torna ad esporre in Francia dopo le mostre di Strasburgo (2016), Marsiglia (2021) e Parigi (2022) e lo fa in un luogo veramente magico. La librairie Jousseaume è infatti la più antica libreria parigina ancora oggi in attività. Aperta nel 1826, al suo interno, circondati da oltre 5000 volumi antichi e rari, si respira ancora l’atmosfera ottocentesca che vedeva scrittori e intellettuali frequentare questo passage couvert, dichiarato Monument Historique dal 1974. Nella libreria gestita oggi da François Jousseaume si potevano infatti incontrare molto facilmente, nel corso dei secoli, Marcel Proust, Victor Hugo, Émile Zola, il fantomatico Éugene Vidocq, Jean Cocteau, Colette, Louis Aragon e molti altri, tutti attratti dal fascino del luogo e dal suo famoso cabinet de lecture che permetteva di sedersi e usufruire comodamente dei tanti volumi esposti. Un ambiente incredibilmente affascinante e probabilmente frequentato anche da Amedeo, amante della letteratura e amico di alcuni di questi grandiosi personaggi. “I luoghi di Modigliani tra Livorno e Parigi” (“Les lieux de Modigliani entre Livourne et Paris”) è composto da 49 luoghi dove Amedeo ha vissuto e lavorato, immortalati dagli scatti di Dal Canto così come sono oggi, dopo 100 anni di cambiamenti sociali e urbanistici che hanno colpito le due città.  La storia e l’opera di Amedeo Modigliani (1884-1920), figura mitica talvolta fino all’inverosimile, è fatta di bistrot, strade, palazzi, cafés, piazze, angusti atelier, ambienti un tempo pieni di vita e cultura. La mostra, a metà tra il documentarismo e il reportage, illustra come la globalizzazione abbia talvolta spazzato via la cultura per lasciar spazio a banche, istituti assicurativi e ristoranti; altre volte, invece, a degrado, abbandono o a politiche turistiche che hanno avuto solamente il “demerito” di appiattire l’atmosfera di un luogo un tempo unico. A ogni fotografia è inoltre legato un racconto tratto dalla vita dell’artista, visibile attraverso un qrcode. Episodi che ne delineano la tragica, geniale esistenza e che lo raccontano soprattutto da un punto di vista umano, cercando di fare luce sulle molte leggende che negli anni sono state tramandate. Con questo viaggio fotografico si delinea quindi il carattere di un grande artista e di un uomo che aveva dei sogni, delle speranze, ma anche molte paure e insicurezze. Un uomo che ha sofferto e a cui il destino ha riservato una fine tragica e prematura. Un personaggio immortale del quale l’autore fotografo vuole far dimenticare il dispregiativo soprannome “Modì” (derivato dal francese “maudit” ovvero “maledetto”), a favore del più corretto, tenero e familiare “Dedo”, come la mamma Eugenia lo chiamava quotidianamente e lui stesso utilizzava per lettere e cartoline. “L’occhio contemporaneo ma affettuoso di Luca Dal Canto restituisce con rigore documentario non solo il diario (nel senso di scansione cronologica) di un percorso artistico, quanto il mutamento (e un occhio romantico potrebbe intenderne anche la degenerazione) del panorama urbano di un secolo. Una storia assai coerente, anche tecnicamente, sia nel nitore impeccabile di un un bianco e nero d’altri tempi, che sembra alludere al pionierismo felice di Felix Nadar, sia nella sobrietà opaca di un colore quasi pittorico, senza mai enfatizzazioni post-scatto alla moda”. Così commenta il progetto lo storico dell’arte italiano Giorgio Cricco. Tra gli scaffali in legno e gli antichi capolavori letterari della parigina Librairie Jousseaume si parlerà quindi per tre settimane di un grande artista italiano e della sua colorata città: Livorno, Livourne per i francesi. Dal 23 maggio al 13 giugno 2024, ingresso libero.

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